Madre Natura non è stata certamente benevola con la costa orientale del Giappone questa settimana con un tifone che ha creato morti e dispersi tra la popolazione e che ha aggiunto altre tonnellate di acqua alla già difficile situazione della centrale di Fukushima. Nelle ultime ore si è registrato anche un sisma di intensità 5.8 che ha fatto tremare la regione già colpita dal grande terremoto, ma senza riportare ulteriori danni o generare onde di tsunami.
Dicevamo della pioggia. Da quando, qualche settimana fa si è scoperta una perdita di acqua contaminata da una grossa cisterna a pannelli d'acciaio imbullonati, è stata cambiata la modalità di funzionamento delle dighe costruite intorno ai serbatoi. Normalmente negli impianti nucleari, lo stoccaggio di liquidi contaminati avviene in cisterne a loro volta contenute in vasche di sicurezza, in modo da avere un'ulteriore barriera in caso di perdita. Nel caso di stoccaggio all'aperto, si devono considerare anche le precipitazioni che riempiono queste dighe esterne e generalmente viene montato un rubinetto alla base in modo da svuotarle. Prima della perdita tutti questi rubinetti erano normalmente aperti (rendendo di fatto inutile la diga come elemento di contenimento in caso di perdite), poi sono stati tutti chiusi, ma le intense piogge hanno generato il problema contrario che vedete nella fotografia d'apertura.