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31 gennaio 2010

Il profumo delle mani dei bambini

È sempre la mamma Tata a svegliarsi per prima, fatta eccezione per il sabato mattina. E quando lei si alza, Giacomo, che nel corso della notte si è trasferito dal suo al nostro letto, percepisce che lei non c'è più e va a cercare il papà sull'altro lato. Anche questa mattina si è ripetuto il siparietto: lui ancora addormentato e con gli occhi rigorosamente chiusi, ha allungato una mano sul mio cuscino in cerca di un indizio fin quando ha trovato il mio naso e, dopo averlo spremuto come una palla di gomma, si è convinto di non essere solo a letto.

Mentre mi torturava, le mie narici, anche loro parzialmente assopite, hanno recepito un profumo morbido e dolce che solo qualche secondo dopo sono riuscito a collegare all'origine: era profumo di biscotti Plasmon. Sarà per questo che piacciono anche agli adulti, perché ci riporta indietro alla nostra primissima infanzia dove erano solo due i nostri pensieri fissi: avere qualcosa da sgranocchiare ed essere certi che mamma o papà siano a portata di mano.

28 gennaio 2010

iPad, la terza via anche in quei giorni

Sono certo che ormai tutti voi siete già venuti a conoscenza del nuovo (che avanza) nato di casa Apple: l'iPad! Dopo l'iPod e l'iPhone, Steve Jobs ha ieri presentato con molto entusiasmo la terza via, a metà tra il computer portatile e il palmare, l'iPad!
Guardando in TV il video della presentazione appariva immediatamente che l'iPad fosse una versione ingrandita per quanto riguarda le dimensioni e peggiorata sotto l'aspetto delle caratteristiche dell'iPhone, il cui successo fu subito molto chiaro. La gente - io compreso - si domanda: ma cosa me ne faccio di questo iPad? Ci serve davvero una via di mezzo tra il portatile e il cellulare? Per il momento ho un buon portatile e un modesto cellulare, se proprio domani volessi fare un passo in avanti tecnologico acquisterei un cellulare con connessione WiFi e un display sufficientemente grande da poterci navigare comodamente, ma di sicuro non comprerei qualcosa che non può entrare nella tasca dei miei pantaloni. Nemmeno se ha il logo della mela morsicata.

E poi c'è la scelta del nome. Ieri pomeriggio impazziva il toto-nome, ma nessuno si era immaginato iPad. Pad è proprio una cattiva scelta perché in inglese, specie nello slang parlato dai giovani, oltre ad essere il blocco notes, è anche il nomignolo per gli assorbenti igienici, proprio quelli che anche le pubblicità televisive si vergognano di chiamare con il proprio nome. Ne è dimostrazione il fatto che nel novembre 2007 quando ancora nessuno parlava di tavolette computerizzate, un simpaticone aveva pubblicato su YouTube un esilarante video circa la nuova invenzione di Steve Jobs. Il video è in inglese, ma non serve padroneggiare la lingua per farsi quattro risate e il fatto che la segretaria svampita sia bionda è puramente casuale!


27 gennaio 2010

Pennette alici, tonno e pomodorini



Ragazzi questa la dovete assolutamente provare, ma vi avverto è una ricetta difficile - forse la più difficile che io abbia mai fatto - e vi ridurrà la cucina come un campo di battaglia. Dopo averla mangiata però non ve ne pentirete affatto e tornerete qui a dirmi che avevo ragione. Leggete la ricetta fino in fondo prima di mettervi a farla, vi semplificherà la preparazione.

Cominciamo dagli ingredienti (le quantità tra parentesi sono per 4 persone). Il tocco di classe lo si deve alle alici freschissime (400 g) e ai pomodorini (200 g) possibilmente pachino, la sostanza invece è tutta del tonno (80 g) e della pasta (400 g scarsi), mentre lo sfizio è la cipolla (metà) e il prezzemolo tritato finissimo. Usate solo olio extravergine d'oliva, mi raccomando!


Non vi nego che è una ricetta impegnativa, ma il risultato è facile da ottenere. Cominciate con il pulire le alici: rimuovete la testa, incidete la pancia e lavate sotto acqua corrente l'interno rimuovendo tutte le interiora, poi staccate la lisca ottenendo un filetto a libro. Vi ci vorrà del tempo e molta pazienza, quindi prendetevela comoda. Una volta pulite asciugatele accuratamente appongiandole delicatamente su un foglio di carta casa. Deponete tutti i filetti in una pentola antiaderente dove avete fatto scaldare un filo d'olio; lasciate cuocere per dieci minuti circa. Non vi preoccupate se le alici tenderanno a sfarsi, è normale e piuttosto inevitabile. Saranno pronte quando l'interno da marrone che è sarà diventato completamente bianco e a questo punto le togliete dalla pentola e deponete in un piatto.


Nella stessa pentola aggiungete la cipolla tagliata a velo e se necessario ancora un filo d'olio. Quando la cipolla sarà bionda e trasparente aggiungete un bicchiere di salsa di pomorodo, uno di acqua e mezzo di vino bianco; salate e pepate per poi lasciar cuocere una quindicina di minuti. Parallelamente, in un pentolino fate bollire un po' d'acqua e poi aggiungetevi per 60 secondi i pomodirini; questo vi aiutera a pelarli. Una volta pelati, li mettete in un pentolino a parte ad insaporirsi a fuoco lento per 10 minuti senza aggiungere ulteriori condimenti e avendo cura di non spappolare troppo i pomodorini; a me piacciono di più quando sono un po' consistenti.


Dieci minuti dopo aver aggiunto la passata di pomodoro è il momento opportuno per buttare la pasta in abbondantante acqua bollente e già salata. Altri cinque minuti e aggiungete alla salsa il tonno sminuzzato e amalgamate bene il tutto. Quando la pasta è pronta, scolatela e aggiungete metà della salsina al pomodoro e mischiate bene. Siete quasi arrivati alla fine ora trasferite metà della pasta in una teglia da forno, stendeteci sopra le alici e i pomodorini cotti e ricoprite con la pasta e la salsa rimanente. La teglia va infornata per 5 minuti in forno caldissimo (200 gradi) in modo da rendere tutto croccante.

Servite caldo e accompagnato da un bicchiere di vino bianco: la vostra gola vi sarà riconoscente!


Cavalieri e pirati della strada

Se vi dicono che la cavalleria si è estinta, non credeteci, non è vero; è solo un modo per giustificare i propri limiti. I cavalieri moderni hanno sostituito i loro destrieri con mezzi meccanici più rumorosi ed inquinanti e hanno perso le loro armature e le loro lance, ma spesso conservano quello spirito nobile che li ha resi paladini della giustizia. Questo giro di parole per introdurre un fatto particolare, ma non nuovo, che è capitato domenica a mia moglie in gita in auto nel capoluogo comasco.


Trovare un posteggio libero la domenica pomeriggio a Como è un'avventura degna dei cercatori del Sacro Graal. Qualcuno direbbe: nemmeno a pagarlo, infatti neanche se si è disposti a sganciare qualche moneta è possibile trovare un angolo dove far riposare la propria cavalcatura. Ma qualche animo nobile esiste ancora, così la Tata, girando e rigirando, trova una coppia che sta lasciando il posteggio e lei prontamente accosta. Lo stupefacente è che i due non solo le lasciano il posto, ma le cedono persino il tagliando del posteggio che era stato pagato fino al tardo pomeriggio.


Per ogni cavaliere, però ci sono almeno dieci malfattori accampati nella macchia pronti ad assalirti e derubarti. Oggi vi vorrei parlare di due di queste categorie di malfattori. La prima è quella composta dagli automobilisti invidiosi e iracondi, ovvero quelli che se devono soffrire in coda, allora anche tu devi morire con loro anche se tu non devi andare da quella parte; sarebbero quasi disposti a causare un incidente pur di arrestare il traffico scorrevole nella direzione opposta alla loro. Nel mio caso specifico mi riferisco a quei briganti dei nostri giorni che si immettono nella rotonda di Buguggiate, quella bella con le sagome dei ciclisti e il jet (foto). Per farla breve, questa rotonda mette in comunicazione tre grandi vie: una proveniente dall'ingresso autostradale di Gazzada (da dove arrivo io), una diretta verso Varese, Luino e Laveno e l'altra verso Bodio e Ispra. Nelle ore di punta mattutine il 98% della auto provenienti da Gazzada sono dirette verso Varese e solo un piccolo 2% (si tratta di una mia stima...) gira a sinistra verso Bodio e la costa sud del lago di Varese. Questo fatto è dimostrato anche dal progetto realizzato dagli architetti stradali che hanno dedicato una corsia per chi procede diritto verso Varese e una per chi deve invece svoltare. Peccato però che gli automobilisti invidiosi non possono proprio sopportare che alcuni fortunati - tra cui il sottoscritto - possono trarre vantaggio da questa corsia preferenziale ed evitare quasi interamente la coda. Così si piazzano ben in mezzo tra le due corsie e lì ci restano fino all'ultimo.


Altro esempio di pirateria stradale sono i pazzi che non si fermano ai passaggi pedonali. Questo mal vezzo tutto italiano, non solo è contrario al Codice della Strada, ma è anche decisamente pericoloso per i pedoni. Ma fate attenzione perché c'è anche chi si approfitta per mettere paura agli automobilisti. Proprio ieri sera dopo cena, mentre andavo a fare il pieno, ho visto un comportamento sconsiderato e che andrebbe punito. Un ragazzo, probabilmente ubriaco o peggio, vagava nei pressi delle strisce pedonali e non appena qualche automobilista si avvicinava, lui fingeva di attraversare la strada per poi tornare sui suoi passi. Un comportamento decisamente bizzarro e pericoloso e per lui e per chi si trova alla guida. La mia ipotesi è che il ragazzo in questione stesse cercando un modo facile per fare qualche soldino extra: farsi mettere sotto - in modo lieve, si intende - sulle strisce pedonali equivale sicuramente ad ottenere un rimborso dall'assicurazione del malcapitato automobilista. Io ho avuto la fortuna di notare questo comportamento al passaggio della macchina che mi precedeva e quando è stato il mio turno sono riuscito a schivare facilmente il pazzo. Certo che se queste sono le premesse, fermarsi per lasciare attraversare la strada potrebbe diventare sempre più raro.

Se la cavalleria si è estinta, certo non si può dire lo stesso dei briganti!

26 gennaio 2010

Prezzi carburanti in Svizzera (26 Gennaio 2010)

(Clicca su Aggiornamento prezzi carburanti per un aggiornamento sui prezzi)

Lo so, sono un inguaribile sognatore. Questa sera, sono andato a fare il pieno subito dopo il confine a Bizzarone e, entrato nel Piccadilly per pagare, mi aspettavo di trovare la stampata del nostro ultimo aggiornamento fare bella mostra di sé vicino alla cassa. Invece, come è ovvio che sia, nemmeno il minimo accenno all'unico-lab. È normale, in fondo, loro fanno il loro lavoro anche se noi dovessimo smettere di pubblicare dati aggiornati... però mi piaceva sperare...

La tabella del risparmio ci dice che i prezzi sono rimasti invariati su entrambi i lati del confine e sono solo le piccole variazioni del tasso di cambio a cambiare un po' i valori.









In Italia In Svizzera

Benzina verde al litro € 1.289 CHF 1.64 = € 1.113
Gasolio al litro € 1.129 CHF 1.67 = € 1.134

Il prossimo aggiornamento arriverà presto visto che anche mia moglie è quasi a secco! Buon risparmio a tutti!

24 gennaio 2010

C'è solo l'Inter!

Non importa quanti fossero i giocatori con la maglia dell'Inter in campo, questa sera il Milan non sarebbe passato nemmeno giocando 11 contro Julio Cesar. Che partita ragazzi: ho esultato per il gol, ho gridato per l'ingiusta espulsione - non tanto per il rosso in sé ma per la simulazione inesistente, ho tremato per l'assedio infinito del Milan, ho pianto per il 2 a zero e ho rischiato l'infarto quando il nostro portierone ha respinto il rigore di Ronaldinho.

Niente da fare, da qui non si passa. Le hanno provate tutte, ma alla fine della partita quello che conta è quel risultato tutto tondo che compare sul tabellone: 2 a zero che assommato allo zero a 4 dell'andata fanno un passivo di sei gol e altrettati punti in classifica. A Milano fa molto freddo, -9 per l'inseguitrice, che prontamente farà notare che ha ancora una partita da recuperare, forse prima della fine del campionato e sicuramente quando avrà tutti e soli i giocatori in forma perfetta.

La settimana era trascorsa con un crescendo di trepidazione per la partita evento che secondo la stampa doveva decidere il campionato. Ogni giorno aggiornamenti veri o presunti sullo stato di salute dei titolari e delle riserve delle due squadre. A vedere i pronostici, tutti davano per favorito il Milan che arrivava da una serie positiva con gioco di classe e spumeggiante. L'Inter aveva sì dimostrato di avere un gran cuore, ma la vittoria in recupero a Siena e il pari sempre in recupero con il Bari non lasciavano ben sperare.

Continuavo a ripetermi: un derby è una partita come le altre. Fare tre punti stasera e poi perderli domenica prossima o viceversa non cambia niente. Ma me lo dicevo solo per placare la mia paura. Sì, lo ammetto avevo paura che una batosta ci avrebbe portati fuori rotta e lo splash down sarebbe stato inevitabile. E invece sono qui ad esaltare una squadra tutta, dal primo all'ultimo dei suoi giocatori con l'allenatore in testa per aver dato il massimo e giustamente vinto una partita vera.

Il piccolo Jack ha seguito anche lui l'incontro e guardava preoccupato il papà a cui si contorcevano le budella per la tensione. Sul fischio finale, l'ho preso in braccio e gli ho detto: Giacomo, questa è l'Inter, magari non vinceremo sempre, ma giocheremo sempre con il cuore.

22 gennaio 2010

La democrazia della diversità

Questo articolo è una risposta a Una democrazia pesata apparso qualche giorno fa' su Fisici Insubria con sottofondo del Signor G


Quando ho letto tutto di un fiato l'articolo di Axel volevo subito, immediatamente, rispondere alle sue affermazioni, poi ho preferito temporeggiare per poter meglio articolare la mia risposta e nel frattempo anche altri hanno detto la loro e così, io, quasi fuori tempo massimo, mi ritrovo a dire la mia.

Per chi non ha letto l'articolo originale - male perché merita di esserlo! -cerco di riassumerlo in poche righe e Axel ha tutto il diritto di correggermi qualora avessi mal interpretato o trascurato qualche aspetto.
In una democrazia tutti hanno lo stesso valore e il voto di ciascun avente diritto conta esattamente uno indipendentemente dalla sua competenza in materia. Così quando l'elettore mette la sua X sul logo di un partito non importa se questo è un appassionato sostenitore del bene comune, un menefreghista che va a votare per riempire il vuoto della sua giornata, un facilmente impressionabile che si è lasciato abbindolare da un imbonitore televisivo, o qualcuno che a mala pena sa cosa sta facendo. Axel porta l'esempio della sua cara nonna e anche a me piace fare lo stesso. Mia nonna, ormai scomparsa da anni, era la prima ad esprimere la sua preferenza elettorale, aspettava che si aprissero le porte del seggio alle 7 della domenica mattina per essere sicura di fare in tempo a votare. Probabilmente il suo era anche un voto valido, nel senso che il segno di preferenza non usciva dai bordi, ma quanto questo rispecchiasse effettivamente le sue volontà politiche - che aveva - non mi è dato saperlo. Un esempio su tutti ci riporta indietro di una decina d'anni, quando gli italiani furono chiamati in una consultazione referendaria ad esprimere il proprio parere su una quindicina di quesiti. Mia nonna si presentò di buon ora al seggio e dovreste provare ad immaginare la faccia del presidente quando consegnandole il malloppo con tutte le schede si sentì replicare (ovviamente in dialetto, che però traduco): "No, no, così sono troppe... me ne dia solo due o tre...".



La proposta è quella di applicare una sorta di peso ai voti dei cittadini, in modo che i voti delle nostre nonne vengano sì tenuti in considerazione, ma per quello che valgono, mentre quello di chi è veramente partecipe alla gestione della Cosa Pubblica venga invece moltiplicato. Sia chiaro non si tratta di una discriminazione classista, il peso dipende dalle competenze e queste possono essere valutate in modo oggettivo. In fondo quando uno è malato non va a farsi vedere da un amico benzinaio, ma possibilmente cerca il luminare in quel campo specifico. Per valutare le competenze, propone un piccolo test, possibilmente elettronico e ovviamente anonimo, da superare prima dell'esercizio del voto e il risultato sarà utilizzato come peso. 

E qui inizia la mia risposta, che vorrei articolare su più punti.
  • Giudicare la competenza non è cosa semplice. Quale tipo di domande mettereste nel questionario? Se, per esempio, mettessimo: Ritiene importante la costruzione della TAV (Treni ad Alta Velocità)? con possibili risposte: Sì/No/Non lo so, allora le nostre nonne probabilmente cliccheranno - l'idea di una nonna che usa il mouse, già mi fa sorridere, su "Al su no", mentre il Sì o No si divideranno tra Destra e Sinistra e solo qualcuno risponderà con competenza in funzione delle sue capacità. E stiamo parlando della TAV, cioè di una ferrovia, non dell'energia nucleare! Vogliamo valutare la competenza in base al titolo di studio? Già mi sembra di sentire la sinistra comunista che grida nelle piazze che stiamo riportando l'Italia a prima della Rivoluzione Francese. E poi, ammesso che questo venga accettato, tra qualche anno ci sarà chi dice: Un avvocato di 75 anni in pensione non ha le stesse competenze oggettive di uno nel pieno della carriera. E poi si aggiungerà che un principe del foro deve avere un peso diverso da un avvocato d'ufficio. Per non parlare poi del fatto che un giorno Mister B. dirà che, essendo lui quello che è, il suo voto vale la metà più uno dei voti disponibili.
  • E' la media pesata la scelta giusta? Non mi riferisco allo strumento matematico... Siamo veramente convinti che introdurre un bias, seppur basato sulle competenze, sia la scelta giusta per ottenere un governo migliore? Come si può fare a convincere la gente? Chi si prenda la briga di andare a spiegare agli operai di una fabbrica che il loro voto vale uno mentre quello dei loro dirigenti, che hanno studiato, sudato per ottenere competenze e approfittato di una rete di esperienze vale dieci? Io no di certo. Quello che farei io è un questionario, anzi, un serissimo esame di competenze a chi vuole andare a sedere in parlamento. Però bisogna stare attenti, perché a meno di casi di eccezionale necessità, i governi devono essere costituiti da politici e non da tecnici. Ricordo che quando ero al liceo, l'Italia era stata governata da Dini con il supporto di un governo tecnico (spero di non fare confusione con le date e i nomi); io con altri ero contento di questa cosa: nei ministeri c'era, finalmente, gente ci capiva e non i soliti volti lisi e ingialliti che lo fanno solo per assaggiare il gusto del potere. La prof. di filosofia ha però subito smorzato i nostri entusiasmi: al ministero ci deve essere un politico con uno sguardo al futuro e non un tecnico impegnato a risolvere i problemi imminenti. Sarà vero? Non lo so, quello che mi sconcerta è che oggi la formazione del governo (vale qualunque sia il suo colore) è una delicatissima partita a scacchi, dove i ministri come le pedine vengono spostate da un ruolo all'altro solo per mantenere quel precario equilibrio che permette a tutti (loro) di restare al potere. Un esempio? Visto che prima ho parlato di Mister B., adesso mi riferisco al governo precedente che in fase di formazione ha visto il buon Mastella essere spostato dalla Difesa alla Giustizia in un batter di ciglio. Ora spiegatemi voi, come una persona con le competenze uniche richieste per essere ministro della difesa possa avere anche quelle per ricoprire la carica di ministro della giustizia. Nello stesso governo, l'ex-magistrato Di Pietro, anziché guidare il dicastero della giustizia, era assegnato a quello delle infrastrutture.
  • Facciamo un passo indietro. E' giusto valutare le differenze? O se volete, fino a che punto queste differenze devono essere pesate? Il principio alla base della democrazia rappresentativa dovrebbe di fatto già tenere conto delle differenze ammesso che gli elettori abbiano fatto il loro lavoro con consapevolezza e coscienza. Si potrebbe dire che, come non è permesso ai minorenni di votare, il diritto di voto viene assegnato solo a chi dimostra un interessamento alla vita del Paese. Per esempio, votano solo i lavoratori che pagando le tasse, sono interessati a sapere come verranno spesi i loro soldi. Ma mi viene freddo anche solo a pensarlo... Piuttosto bisognerebbe spostare, ancora una volta, l'attenzione verso i nostri rappresentanti. Infatti noi elettori li votiamo perché loro ci convincono; in realtà con la vigente legge elettorale, di fatto andiamo a scegliere il programma proposto da una coalizione, piuttosto che quello della fazione opposta, senza nemmeno guardare in faccia a chi si siederà a Montecitorio con il nostro nome scritto sulle spalle. Quindi la domanda è: li leggiamo veramente i programmi elettorali? E ancora più importante, abbiamo modo per verificare che questi vengono effettivamente rispettati? In politica si fa talmente tanto rumore e nei salotti televisivi si gioca a chi grida più forte che non è possibile fidarsi del sentito dire...
La conclusione, si perché una conclusione ci vuole! Se da una parte sono abbastanza sicuro che una maggior consapevolezza degli elettori sia un fattore imprescindibile per la qualità di un governo, dall'altra credo che il primo passo verso una nuova Italia possa arrivare da un rinnovamento delle persone volenterose che si offrono di rappresentare tutti gli altri. E in questo mi fa molto piacere leggere un post in cui giovani studenti dibattono apertamente di politica!

20 gennaio 2010

Il futuro della carta stampata


Se mi chiedessero quando è stata l'ultima volta che ho acquistato un quotidiano, non senza imbarazzo, sarei costretto a rispondere che purtroppo non ricordo. Andrebbe un po' meglio se qualcuno mi chiedesse quando ho sfogliato le pagine di un giornale, perché di solito lo faccio tutte le domeniche mattina quando al bar della piscina di Villaguardia aspetto che il resto della famiglia esca dagli spogliatoi. Sia chiaro sono un lettore avidissimo di notizie, ma quasi esclusivamente attraverso i siti web delle testate giornalistiche.

A scatenare questa mia riflessione è stato il rimbalzare, manco a dirlo, sul web della notizia che alcune testate giornalistiche stanno pensando seriamente (e alcune anche già attuando) la politica di far pagare i loro contenuti anche ai lettori on-line. A pensarci bene, non c'è nessuna differenza tra il giornalista che scrive sulla versione cartacea e quello che scrive sul sito web: entrambi vogliono essere pagati alla fine del mese. Se poi chi scrive è la stessa persona e, magari, è uguale anche l'articolo, allora viene spontaneo domandarsi: perché qualcuno dovrebbe pagare un euro per prendersi la briga di andare fino in edicola ad acquistare un giornale e poi doverlo smaltire, quando quasi a costo zero, può leggere le stesse cose senza muovere un passo?

Ricordo che al liceo - bei tempi - la prof di Inglese ci aveva fatto scrivere un tema circa le differenze tra il giornale tradizionale e quello televisivo. Allora infatti, sembrava che il duello dell'informazione fosse una gara a due tra carta e TV e nessuno immaginava quale potente rivale potesse nascondersi nelle pieghe della rete. Probabilmente quando mio figlio andrà a scuola comporrà un tema sulle differenze tra l'informazione televisiva e quella telematica dando per scontato che tutti i dinosauri che ancora leggono su carta si siano estinti. Sempre del liceo è il ricordo dell'emeroteca, quella saletta che nel corso dei 5 anni ha cambiato più volte ubicazione e che conteneva i giornali a cui l'istituto scolastico era abbonato. Era stata la prof di filosofia a spiegarci che il nome emeroteca deriva dalle parole greche giorno e custodia e ben si applica al caso dei quotidiani: non vale la pena conservarli per più di un giorno. Adesso con le testate online, le notizie evolvono di minuto in minuto e nel giro di un giorno i siti dei giornali cambiano completamente d'aspetto e di contenuto. Volete un esempio calzante? Dopo il posticipo della serie A che di norma vedo a casa di mio papà, ascolto l'intervista agli allenatori poi vado a casa e subito leggo sulla Gazzetta.it il commento a caldo della partita.

La mia opinione è che la versione on-line è molto più pratica e rispecchia maggiormente le esigenze del lettore, o per lo meno le mie: è aggiornata in tempo reale, gli articoli sono scritti in modo conciso e più incisivo e se, a questo, si aggiunge la potenza del web per la carta stampata non c'è speranza. In particolare ci sono tre aspetti che rendono le testate on-line superiori:
  1. L'ipertesto. Se all'interno di un articolo, l'autore vuole presentare ulteriori dettagli, grazie all'ipertesto può mettere un link o ad un altro articolo o ad una sorgente esterna e il lettore non deve fare altro che cliccare sulla scritta in blu sottolineata. 
  2. L'interattività. Se volessi replicare ad un articolo apparso su un quotidiano dovrei preparare una lettera ed inviarla al direttore e poi magari aspettare qualche giorno prima di vederla comparire nella pagina della posta con qualche riga di risposta. Sui giornali on-line - anche se non tutti offrono questa possibilità - i commenti dei lettori sono immediati e leggere cosa pensano anche altri è, a volte, ancora più interessante della notizia stessa.
  3. La pluralità. Se sul corriere.it leggo una notizia presentata in modo fazioso e volessi sentire anche altre campane non devo andare in edicola ed investire un altro euro, semplicemente scrivo repubblica.it nella barra dell'indirizzo e vedo cosa succede.
Se tutti facessero come me, la carta stampata avrebbe un futuro molto breve e onestamente sarei un po' spaventato al pensiero di giornali on-line a pagamento; visto l'uso e l'abuso che ne faccio, la mia fame di informazione rischierebbe di venirmi a costare troppo. Però posso anche capire che le inserzioni pubblicitarie tra le pagine web non rendano altrettanto bene quanto la moneta da un euro per acquistare la propria copia. La mia speranza è che tutto resti così come è, ma non so fino a quando tutto questo durerà.

18 gennaio 2010

Countdown et Requiem

(Dal nostro colto opinionista sportivo di fede rossonera Giorgio.M)




Sodali e non Sodali
Sul sito della Nasa http://www.nasa.gov/ e' iniziato il countdown per lo splash-down della navicella sperimentale per voli interplanetari, previsto entro la fine del mese. Ha destato qualche interrogativo la
lingua sconosciuta impiegata per lo scopo:  dez, oito, seis, tręs, ...

Nessun dubbio invece sulla lingua classica impiegata nel sito vaticano http://www.vatican.va/ per le preghiere di rito sulla gioventu' scomparsa: Requiem aeternam dona eis Domine...

17 gennaio 2010

Prezzi carburanti in Svizzera (17 Gennaio 2010)

Clicca qui per i prezzi più recenti

Oggi pomeriggio ho rifornito oltre 43 litri di gasolio alla nostra Meriva al distributore subito dopo il valico di Pedrinate e così riporto anche a voi la tabellina del risparmio a cui in tanti siete ormai affezionati. Ho notato che aumentano gli accessi alla nostra rubrica per automobilisti risparmiosi anche da computer in territorio elvetico... Chissà magari un giorno entreremo a pagare in un Piccadilly e troveremo appesa una stampata dell'unico-lab. Insomma, con tutta la pubblicità che continuamente e in modo totalmente gratuito stiamo facendo alle imprese d'oltre confine questa misera ricompensa ce la meriteremmo, no?
















In Italia In Svizzera

Benzina verde al litro € 1.289 CHF 1.64 = € 1.112
Gasolio al litro € 1.129 CHF 1.67 = € 1.132


Anche questa settimana il prezzo del gasolio è di qualche millesimo di euro più conveniente al distributore bianco di Buguggiate che però è l'unico della zona a praticare questi prezzi stracciati. Buon risparmio a tutti!

16 gennaio 2010

Inter e rigori

Dai forza, fatevi sotto, sono qui pronto a sentirvi gridare la solita litania: gli arbitri hanno paura dell'Inter, non gli vengono mai fischiati rigori contro, è sempre favorita specie contro le avversarie piccole.  Avete ancora il coraggio di parlare? Tre minuti e due rigori, se poi togli un minuto e mezzo che è andato perso per l'esultanza dopo aver realizzato il primo, direi che è stato veramente un tempismo perfetto.

Nulla da dire sul secondo rigore, l'intervento di Lucio è scomposto e per troppa foga tocca l'avversario che cade. È rigore, ci sta. Ma il primo... cosa doveva fare Samuel, amputarsi il braccio prima di scendere in campo? Sono veramente sconcertato...

A fine partita, nell'intervista che Mourinho ha rilasciato ai microfoni di Sky, il tecnico interista tira fuori, giustamente, un altro aspetto: sbagliare nell'assegnare un rigore (quello su Samuel) ci può stare, ma che senso ha fischiare il rigore per il fallo su Pandev e non dare il cartellino rosso al Bonucci (Bari). Essere da solo davanti al portiere non è sufficiente per dimostrare la chiara occasione da gol prevista dal regolamento? E il Mou, che ha la memoria buona, si ricorda che era già successo un'altra volta con Gattuso nella second di campionato... È un calcio malato.

Wii: come spostare un canale


Dopo un po' che giocate con la vostra console preferita Wii, vi ritroverete ad avere tanti canali sulla vostra home page. Per esempio, i giocatori più incalliti di Mario Kart potrebbero voler installare il Mario Kart Channel e lo stesso si può dire per tanti altri giochi. Vi piacerebbe spostare un canale da una finestrella ad un'altra? Volete fare un po' di ordine? La risposta è sì e se avrete la pazienza di leggere le poche righe che seguono, scoprirete anche come fare.

Puntate il WiiRemote sul canale che volete spostare, premete e tenete premuto sul pulsante B (il grilletto posteriore) e subito dopo premete il tasto A. In questo modo sarete in grado di trascinare il canale dalla sua posizione attuale verso tutte le caselle libere. Se sulla pagina corrente non ci sono caselle libere potete girare pagina puntando il WiiRemote (senza lasciare A e B) sull'icona con il segno + o il segno -.

Provare per credere...

Nokia E65: SIM non registrata, problema risolto


Rientro a casa dal lavoro e trovo mia moglie ad aspettermi sulla porta di casa con in mano il suo telefonino Nokia E65. Nemmeno il tempo di salutarmi e mi dice, il cellulare non funziona più, mi dice modalità offline, SIM non trovata, inserire la SIM... ho già provato a spegnerlo almeno una decina di volte, ma senza fortuna... andiamo a comprare l'iPhone?

Calma e sangue freddo, prima di spendere da 500 a 600 euro per un cellulare dovrai passare sul mio corpo - dicono i mariti, ma poi accettano la stato delle cose e prima o poi cederanno. Ma almeno lasciatemi fare un tentativo. Il problema deve essere chiaramente legato con il lettore della SIM e non ci posso credere che da un giorno all'altro smetta di funzionare.

Così apro il coperchietto e rimuovo la batteria per vedere lo stato della SIM; questa sembra OK, ma il suo alloggio è un po' lasco e la struttura metallica che la tiene in contatto con il terminale non sembra esercitare la forza necessaria. Se è solo questo, allora il problema è facilmente risolvibile: ho preso un foglietto di carta largo poco più del lato lungo della SIM e lungo qualche centimetro. L'ho piegato più volte su se stesso in modo da ottenere un certo spessore, è difficile essere precisi e dire quanto deve essere lo spessore giusto, dovete un po' fidarvi del vostro istinto. Ho quindi piazzato la carta esattamente dietro la SIM e rimontato il coperchietto facendo attenzione a non spostare lo spessore. Attenzione, non inserite la carta nell'alloggio della SIM, dovete posizionarla tra il metallo della sede della SIM e il coperchio posteriore.

Ecco spiegato come risparmiare 600 euro con un foglio di carta!

13 gennaio 2010

Archivio storico prezzi benzina e gasolio

Clicca qui per i prezzi più recenti in Svizzera
Questo post è costantemente aggiornato!
Ottobre 2013



Quante volte vi siete domandati: ma il mese scorso quanto costava la benzina? E un anno fa? A me capita abbastanza spesso specie quando tanto di raffrontarlo al costo attuale del prezzo del petrolio e al tasso di cambio euro su dollaro. In realtà questa informazione era già contenuta nei post con tutti gli aggiornamenti sui carburanti, ma si doveva spulciare tutto l'archivio per trovare il periodo di interesse.

Spero quindi di farvi cosa gradita e, perché no, anche utile, raggruppare tutte queste informazioni in un grafico interattivo di cui potete ingrandire una parte e verificare tutti i cambiamenti nel corso del tempo. Le informazioni risalgono all'inizio del 2008 e verranno costantemente aggiornate. Se preferite una forma tabulare dei dati la potete trovare a questo indirizzo.



12 gennaio 2010

Quattro ruote sono meglio di due

E l’inverno è già finito..., beh forse da voi, perché se venite nel Paese della neve e delle temperature gelide – anche se non è più come una volta – vi troverete ancora in pieno inverno. Avere il clima rigido ci rende comunque molto felici, possiamo giocare nei campi imbiancati e costruire pupazzi di neve. E i bambini... li vedo ogni giorno slittare vicino a casa mia... L’unico svantaggio è che ogni mattina devo ricordarmi dov'è ho parchegiato la macchina il giorno scorso...sono tutte bianche al parcheggio.

Nel post precedente abbiamo parlato dei sistemi di sicurezza attiva, che sono l’ABS (sistema di antibloccaggio delle ruote), l’ASR (controllo della trazione) e l’ESP (controllo della stabilità). Nel loro insieme questi sistemi non ci lasciano andare fuori strada anche nel caso di aderenza molto bassa.  Ma a tutto c’è un limite, specialmente affrontando una curva su strada scivolosa a velocità elevata; in quel caso devono purtroppo entrare in azione i sistemi di sicurezza passiva. Ve l’ho ricordato anche per chiarire una cosa che ci avete chiesto: è più importante l’ABS o l’ESP?

 Sono entrambi molto importanti, ma l’ESP richiede l’ABS per poter funzionare. L’ABS anche da solo può salvare la vita nel caso di un ostacolo su strada viscida perché permette in qualche modo di manovrare l’auto, ammesso di non andare troppo forte, altrimenti non c’è nulla da fare.

 Esiste però un altro sistema straordinario che aggiunge sicurezza e che non abbiamo menzionato: la trazione a quattro ruote, il cui nome dipende dal costruttore: quattro per Audi, 4-motion per Volkswagen  (the_real_boss è un’esperta in materia) 4matic per Mercedes ed altri. La prima auto di serie 4x4 è stata prodotta da Audi nel 1980. Aggiungendo le quattro ruote motrici all’ABS, l’ASR e l’ESP l’automobile assume la massima stabilità senza nessun problema di trazione in montagna d’inverno. Il quattro per quattro è un sistema elettromeccanico e dipendentemente dalla versione, potrebbe aumentare un pochino il consumo della vettura. Io però, anche se faccio parte della comunità dei braccini corti cracoviani – gemellati con i genovesi – punterei su quella opzione ad occhi chiusi.


Audi QUATTRO - la prima edizione vs nuova


Per quanto riguarda i consumi, stiamo preparando un post con i consumi delle vostre auto e la possibilità di scegliere marca e modello... con una bella lezione di polacco in omaggio per i lettori più attivi.

Ci vediamo per strada!

11 gennaio 2010

Il blog di Sara.B

Ciao ragazzi, vi invito a venire a trovarmi nel mio blog (vi assicuro che non mi sto mettendo in competizione con Toto!).
Ho creato un blog per l'esame di "Matematiche elementari da un punto di vista superiore", questo sarà come un diario, sul quale scriverò, durante lo studio e la preparazione, la mia riconciliazione con la matematica (sempre se ciò accadrà mai!).
Spero di renderlo interessante, ma vista la mia pochissima e limitata conoscenza della materia vi chiedo gentilmente di lasciare dei vostri commenti, i quali saranno utili e preziosi!

Se inoltre avete delle curiosità da approfondire, segnalatemele, così che possa arricchire il blog, ma soprattutto le mie conoscenze e il mio interesse.
Vi ringrazio da subito....perchè sto chiedendo una mano....a delle persone UNICHE!

Prezzi carburanti in Svizzera (11 Gennaio 2010)

(Clicca su Aggiornamento prezzi carburanti per un aggiornamento sui prezzi)

I rincari sui carburanti stanno cominciando a farsi vedere e far sentire il loro peso sulle nostre tasche già non troppo gonfie di danari. Come vedrete dalla tabella, i prezzi sono aumentati da entrambi i lati del confine segno che anche la materia prima ha avuto un incremento di prezzo e nessuno vuole perdere il suo margine di guadagno. Mi stupisce particolarmente il balzo in avanti fatto dal gasolio.
















In Italia
In Svizzera

Benzina verde al litro
€ 1.289
CHF 1.66 = € 1.124
Gasolio al litro
€ 1.129
CHF 1.69 = € 1.144


Ad essere precisi questi sono i prezzi riscontrati ieri sera (domenica 10 gennaio), ma non credo che abbiano subito una sostanziale variazione durante la notte. Questo mi permette anche di ricordarvi che i benzinai svizzeri, specie quelli sul confine sono aperti tutti i giorni anche la domenica con orario molto prolungato (in alcuni casi anche fino alle 22).

L'altra cosa che voglio preannunciarvi è che con il nostro motorista di fiducia, stiamo preparando un bel post sui consumi delle vostre auto, innanzitutto conoscerne il valore medio e poi cercare di ridurli il più possibile senza troppi compromessi nella qualità di guida.

10 gennaio 2010

Grand Slam Tennis per Wii

Giocare a tennis significa correre, sudare, masticare terra, mantenere la corretta attenzione anche se sotto sforzo e soprattutto sentire il braccio pesante dopo aver giocato. Forse per questo motivo i video-giochi di tennis non sono mai particolarmente verosimili perché non si può sostituire una racchetta con un pulsantino su un controller.  Proprio per questo motivo, Grand Slam Tennis è veramente innovativo e diverso dagli altri, parola di uno di chi l'ha provato veramente.
Il segreto sta nel Wii Motion Plus (wm+), il gadget da attaccare in fondo al vostro Wii Remote in modo da trasformare la controller nel manico della vostra racchetta virtuale. Una volta inserito il wm+, il gioco si trasforma in una sorta di simulatore e il vostro personaggio sullo schermo seguirà con la racchetta i movimenti che voi nella realtà state facendo. Si tratta - spero di non sbagliarmi - il primo gioco 1:1 per la console Wii. Cerco di spiegarmi meglio, nel minigioco del tennis in Wii Sport, non importa come il giocatore impugna il WiiRemote, è tutto e solo una questione di tempismo: potete persino colpire di rovescio una palla che il vostro Mii si appresta a rispondere di diritto. In Grand Slam Tennis, la cosa è molto diversa, il movimento che eseguite con la racchetta virtuale è copiato pari pari dall'avatar sul video, quindi se sbagliate il colpo, mancherete la pallina; se colpite piano imprimerete poca forza alla pallina, ma ancora più sorprendente è che controllerete la direzione e il piazzamento del colpo con la racchetta esattamente come fareste nella realtà. Vi assicuro che dopo due giorni di partite, sentirete i muscoli del braccio tutti indolenziti!



Sulla rete si leggono revisioni positivie - come questa - e altre molto negative. Il motivo è presto spiegato: se giocate a Grand Slam Tennis senza wm+, allora è esattamente come il minigioco di Wii Sport, solo che lo avete pagato una quarantina di euro. Se qualcuno non ne è soddisfatto nemmeno con il wm+ è perché ancora non ha capito come funziona. Non è un segreto infatti che imparare a padroneggiare il controller avanzato è piuttosto complesso e richiede qualche ora di allenamento, ma d'altronde, è la stessa cosa anche per la racchetta vero, no?

Ci sono un paio di trucchi che dovete tenere in mente per migliorare il vostro gioco.

  1. Quando impugnate il WiiRemote tenete sempre il lato con il pulsante A e il D-Pad rivolto verso il soffitto, altrimenti mancherete tutte le palline perché cercherete di colpire la pallina con il bordo della racchetta.
  2. Tra un colpo e l'altro riportate subito la racchetta nella posizione di riposo ovvero orizzontale, all'altezza dei vostri fianchi e puntata diretta al televisore. Questo permette di ricalibrare costantemente i sensori accelerometrici del wm+. Stesso discorso mentre vi gustate il replay dei vostri colpi favolosi.
  3. Fate attenzione che il servizio non è 1:1. Non serve che alzate il braccio per servire e la tecnica è molto simile a quella del Tennis di Wii Sports. Colpite la pallina quando questa è al massimo della sua altezza e ne aumenterete la sua velocità. Bisogna dire, però che eseguire il corretto movimento aiuta a trovare il tempismo giusto.
  4. Anche se un po' noioso, vi consiglio di giocare (e vincere) il vostro primo grande slam con il livello di difficoltà impostato su facile. Questo vi permetterà di fare esperienza, guadagnare almeno un paio di stelle e sbloccare due posizioni per abilità acquisite. Aumentate progressivamente la difficoltà e vedrete che vi divertirete sempre di più. 
  5. Volete giocare in due ma non riuscite a configurare il secondo telecomando? Al commento 35, Fede vi spiega come fare. 

Dopo tutta questa lista di pregi, vorrei nominare anche qualche difetto, o meglio qualche punto che può essere decisamente migliorato.
  • Se avete comprato GST per la grafica, allora avete sbagliato tutto, ma questo non è un difetto del gioco, ma un vostro tarlo. Se volete grafica realistica e scattante comprate un PS3 e buon divertimento. 
  • Il commento dello speaker è solo in inglese e molto monotono: dice un numero limitato di frasi - non più di una decina - che fanno sorridere la prima volta, ma poi diventano  parecchio noiose.  
  • Più di qualche volta, il wm+ perde la calibrazione anche se lo riportate in posizione di riposo ad ogni colpo: la cosa è parecchio antipatica perché l'omino si disporrà per colpire la palla nel modo sbagliato e voi rischierete di mancare il colpo. Sarebbe opportuno introdurre con in Wii Sports Resorts nel menu di pausa la funzione di ricalibrazione, così che in caso di giocatore che da i numeri si può recuparare la situazione.
  • Le partite on-line vanno un po' a scatti, nonostante io abbia un'ottima connessione alla rete e altri giochi sono perfettamente fluidi. Potrebbe essere un limite dei server di EA. Altra mancanza nelle partite su internet è la chat: sarebbe bello poter scambiare due parole con il vostro avversario, anche un semplice o un complimento per un bel colpo.

9 gennaio 2010

Un punto a dir tanto

Mi è proprio piaciuta la dichiarazione di Mourinho a fine partita, anche un solo punticino contro questo Siena poteva essere pure troppo e invece ne sono arrivati - non senza fortuna - ben tre. Si può parlare di ingiustizia? Onestamente devo dire di non aver visto episodi dubbi eclatanti a favore dei neroazzurri, al contrario di quanto successo il turno precedente contro il Chievo. Dopo aver assaporato per quasi un tempo il sapore dell'impresa, restare con in bocca solo l'amara consapevolezza di aver giocato meglio è veramente troppo poco, e mettersi a gridare ladri è solo il frutto di questa delusione.



Da parte dei nerazzurri non resta che consolarsi di aver giocato con il cuore, cosa che hanno in quantità e mai nascondono. Questa sera la squadra ha fatto veramente schifo sul piano del gioco, non c'era un passaggio che andava a buon fine, tanti (troppi) lanci lunghi per di più sbagliati, distrazioni in difesa una dietro e l'altra e così via. Uno sarebbe tentato di invocare la pioggia e il freddo, il campo non perfetto, le tante assenze e gli infortuni in corso partita, ma lo schifo di questa sera va ben oltre tutte queste scusanti.

Però c'è sempre il cuore, quello grande dell'Inter con il suo capitano in prima fila a non mollare mai anche quando tutto sembra ormai destinato a fallire. E poi, se l'inter non è pazza, che inter è?

Guarda l'ampia sintensi:




Ascolta Pazza Inter, Amala!

7 gennaio 2010

Apple e Google: la guerra dei Phoni


Dopo essermi lustrato gli occhi per qualche ora con l'iPhone nuovo fiammante di mio cognato, arriva l'attesa notizia dello sbarco sul mercato americano del Googlefonino, in arte Nexus One, e piovono da ogni dove descrizioni tecniche, anticipazioni e, manco a dirlo, confronti con il rivale di casa Apple.

Voi tutti conoscete la mia passione per i prodotti di casa Cupertino e allo stesso tempo la mia fedeltà per i servizi di BigG. Credo di essere tra i più antichi utenti di Gmail in Italia e di essere un profondo conoscitore di tutti i prodotti che Google mette a disposizione degli internauti. Non a caso qualche tempo fa avevo persino inviato un mio curriculum per un lavoro da analista presso la sede centrale di Google a Palo Alto. Per me si tratta proprio di una guerra interiore e spero che i fan di guerre stellari abbiano apprezzato il gioco di parole nel titolo di questo post.


Ovviamente la stampa generalista e quella specializzata hanno dato grande risalto a questo evento e la notizia è rimbalzata su tutti i media molto velocemente. Se però volete sapere la verità bisogna andare a spulciare innanzitutto le pagine ufficiali di Google, per farsi un'idea generale, e poi leggersi le recensioni sui vari blog per capire veramente se questo è il telefonino che fa per voi. A proposito, la pagina Flash su Google è qualcosa di veramente ben fatta; potete anche simulare la sensazione di averlo tra le mani!  Io mi sono documentato un po' ovunque e ho trovato particolarmente interessanti questi link che vi suggerisco di leggere:

  1. Punto Informatico, dove oltre alla presentazione del Nexus One da parte di Alessandro Del Rosso, è interessante leggere i commenti degli utenti. Non c'è niente di meglio dell'opinione pubblica per capire - forse - la verita.
  2. Il blog di Shift, sito di un negozio di informatica con sede a Como, che non si limita a descrivere le principali caratteristiche del cellulare di Google, ma presenta anche un bel confronto grafico tra i due rivali. Mi sono permesso di prendere in prestito questa immagine...




  3. Il Disinformatico, tra tutti certamente il migliore. La recensione più completa che abbia letto con una descrizione dettagliata e motivata dei pro e dei contro. Come valore aggiunto ci sono, al momento in cui scrivo queste righe, già 45+ commenti di interessati internauti. 

    Il mio parere...

    Caspita questo gPhone è proprio interessante, sembra sopperire a tutte le mancanze dell'iPhone come per esempio la possibilità di rimuovere ed eventualmente sostituire la batteria, la maggiore risoluzione del display con anche mezzo centimetro in più sulla diagonale. E poi c'è il costo! Il telefonino di casa Google al momento costa poco più della metà dell'iPhone, cosa non per niente trascurabile. Qualcuno potrebbe vedere un limite nei soli 4 giga byte di memoria interna comparati ai 16 o 32 dell'iPhone 3GS, ma bisogna tenere conto che il Nexus One offre la possibilità di sostituire la micro SD card di espansione con una con capienza fino a 32 giga, cosa assolutamente impossibile sull'iPhone.

    Paolo Attivissimo sul disinformatico è un po' preoccupato perché il Googlefonino, in particolare il fatto che il suo sistema operativo - Android - spingerà gli utenti a diventare sempre più google dipendenti. Infatti, il client di posta elettronica di default è Gmail, il calendario è il Calendar di Google e il sistema di navigazione è basato su Google Maps, per non parlare di Google Documents... Insomma il telefonino di BigG si sposa sì perfettamente con il web, ma ancora meglio se questo è il web di Google. Nel mio caso questo sarebbe un non problema perché io sono già un google dipendente e tutte le mie applicazioni online hanno il loghino colorato. Stavo anche pensando di convertirmi al Googlismo, diventando un seguace della chiesa di Google.

    Peccato che per il momento non sia acquistabile in Italia, a meno di sfruttare qualche amico con un indirizzo valido negli Stati Uniti o qualche altro servizio ad hoc, vorrà dire che aspetteremo sognando...

    6 gennaio 2010

    Prezzi carburanti in Svizzera (06 Gennaio 2010)

    (Clicca su Aggiornamento prezzi carburanti per un aggiornamento sui prezzi)

    Cari amici automobilisti, innanzitutto vi voglio augurare un serenissino anno nuovo pieno di viaggi e possibilimente di risparmi. Avete trascorso bene le ormai ultimate vacanze natalizie? Voglio proprio sperare di sì.

    Vorrei utilizzare il primo aggiornamento del 2010 per spiegare un po' il senso di questa rubrica, non tanto per i fedeli visitatori che ormai la conoscono bene e aspettano il nuovo aggiornamento con trepidazione, ma per i visitatori occasionali - e ce ne sono parecchi - che approdano su queste pagine semplicemente digitando in google chiavi di ricerca come: prezzo della benzina in Svizzera. Questi internauti, sono spinti dalla legittima curiosità di conoscere i prezzi dei carburanti anche al di fuori dei nostri confini nazionali e dal desiderio di vincere la crisi facendo il pieno e risparmiando. Lo scopo di questa rubrica è proprio quello di riportare un confronto tra il prezzo praticato dai benzinai italiani e quelli elvetici, ma non solo. Sfoglianto le pagine della sezione quanto mi costi, troverete anche aggiornamenti sui prezzi a Livigno - altro paradiso del risparmio - e di altri paesi europei. Inoltre potrete curiosare in tutto l'archivio storico (oltre due anni di rilevazioni) e vedere quanto costava il gasolio in marzo 2008, per esempio.

    Ci tengo a sottolineare che i prezzi sono esattamente quelli praticati e non copiati da qualche altro sito internet; le nostre sono effettive rilevazioni. Per i benzinai italiani, la cifra si riferisce in genere alla pompa più economica che riesco a trovare (ultimamente il distributore bianco SCP a Buguggiate), mentre per la Svizzera è il prezzo pratico appena varcato il confine nella zona di Bizzarone.

    Se capitate su questa pagina e gennaio 2010 è già finito da un pezzo, allora potete certamente trovare un aggiornamento cliccando sull'antipixel Aggiornamento prezzi carburanti che trovate all'inizio di ogni post.

    Ma veniamo alla attesa tabella! 
















    In Italia
    In Svizzera

    Benzina verde al litro
    € 1.269
    CHF 1.63 = € 1.098
    Gasolio al litro
    € 1.094
    CHF 1.66 = € 1.118


    Per la prima volta da molto tempo il prezzo del gasolio torna ad essere vantaggioso in Italia, ma temo solo in particolari distributori a basso costo di cui abbiamo già discusso ampiamente in un precedente post. Il messaggio è che ci hanno fatto un bel regalo di Natale solo che anziché farci lo sconto ci hanno fatto l'aumento! 

    5 gennaio 2010

    Come funziona il body scanner? (UPD 08012010)

    (il post è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Nuovi capitoli sui rischi per la salute e la privacy)

    E' notizia dell'ultima ora che i ministri Maroni e Frattini hanno approvato l'uso dei body scanner anche negli aeroporti italiani per soddisfare le richieste di maggior sicurezza da parte degli Stati Uniti. Si tratta di una tecnica di ispezione visiva che permetterà agli operatori di vedere il corpo dei passeggeri sotto ai vesti senza doverli spogliare. Si avete capito bene, vi vedranno nudi, ma sarà solo per motivi di sicurezza. Ecco come potreste apparire ai loro occhi...



    In realtà non si tratta di una completa novità. Gli Americani ne avevano già parlato e noi ne avevamo riportato in quest'altro post (Gli occhiali a raggi X esistono!) pubblicato il 20 aprile 2008. Ma ora sono diventati talmente tanto di moda e questi scanner stanno sulla bocca di tutti, che ho pensato bene di andare a scoprire come funzionano e cercare di spiegarvelo.

    Come funziona?

    Ci sono principalmente due tipologie di scanner. Uno basato sulla riflessione di onde radio ad altissima frequenza e l'altra sulla riflessione all'indietro di raggi X di energia molto bassa. Vediamone uno alla volta iniziando dalle onde radio.

    1. Onde elettromagnetiche con frequenza dell'ordine del Terahertz (1E12 Hertz) possono attraversare facilmente i tessuti di cui sono composti i nostri vestiti mentre vengono riflessi dal nostro corpo. Due antenne rotanti intorno all'oggetto sotto investigazione emettono sempre la stessa esatta quantità di energia e due rivelatori fissi e posti diametralmente all'oggetto registrano la quantità di energia riflessa. Le informazioni catturate dai due rivelatori vengono poi codificate da un software di ricostruzione di immagine per ottenere un'immagine simile a quella nella foto (parte di destra). Le onde elettromagnetiche in questione hanno una lunghezza d'onda millimetrica (quindi più grande di quelle usate nel forno a micro-onde, per intenderci) e sono considerate non ionizzanti, ovvero non sono in grado di rompere il legame che tiene uniti elettroni e nuclei in un atomo. In poche e più semplici parole, significa che non sono troppo dannose per la salute anche se i livelli di campo elettromagnetico sono comunque sempre monitorati e devono stare al di sotto dei limiti previsti dalla legge.

    2. I raggi X utilizzati normalmente nelle radiografie hanno generalmente un'energia tale da permettergli di attraversare il corpo del paziente. Alcuni di essi verranno fermati dalle parti più dense e massive come le osse mentre i tessuti molli ne lasciano passare la maggior parte. Purtroppo i raggi X sono radiazione ionizzante e quindi bisogna prenderne il meno possibile, a meno che... I body scanner a raggi X utilizzano radiazione ad energia molto bassa, in grado di oltrepassare giusto i vestiti e poco più e per di più rimbalzano all'indietro (back-scattering) non appena entrano nel corpo umano. Il dubbio sulla loro pericolosità resta comunque, non tanto per il viaggiatore occasionale che prende l'aereo per andare in vacanza alle Maldive d'inverno e a Sharm a luglio, ma per i frequent flyer che volano un giorno sì e l'altro pure e per il personale che lavora agli scanner. Inoltre il costo salariale di personale esposto alle radiazione è superiore e la struttura deve dotarsi di tutta una serie di sovrastrutture come esperti qualificati, fisici medici, dosimetria...
    Ad essere precisi, il sistema a raggi X, quello più pericoloso per la salute, è molto meno utilizzato di quello a onde radio. Anzi, secondo le specifiche dell'agenzia sulla sicurezza dei trasporti americani, i body scanner da loro utilizzati per questo periodo di sperimentazione sono tutti a onde radio.

    In entrambi i casi resta valido il problema della privacy. Insomma a nessuno di noi piacerebbe farsi vedere nudo da uno sconosciuto. O meglio forse a qualcuno potrebbe anche piacere, ma l'atmosfera di un controllo di sicurezza all'aeroporto non è proprio la più azzeccata.  Gli strumenti software che per entrambe le tecniche ricostruiscono l'immagine 3D del corpo sono in grado di occultare parti sensibili, come il volto e, ovviamente, le parti intime anche se qualcuno potrebbe sfruttare queste lacune per nascondere una pericolosa arma di distruzione di massa. Altri elementi però non possono essere nascosti, come per esempio le protesi: insomma che figura ci farebbe il manager denudato e scoperto con un sacchetto per colostomia oppure la donna in carriera che si è aggiustata la taglia del reggiseno con un aiutino al silicone?

    Per gli Americani, questo è un non problema vista che la sicurezza è un bene di primaria importanza e che va in ogni modo difeso, ma sarà così anche per gli Italiani?

    Per approfondire


    Mi permetto di segnalarvi un paio di siti internet dove potete trovare utili informazioni per approfondire l'argomento.
    1. Intellifit. Sito di un costruttore di strumenti per il body scanner. E' in inglese, ma trovate anche una dettagliata descrizione tecnica del loro apparato.
    2. L3 communications. Specialisti nei sistemi di sicurezza per aeroporti, oltre a fornire i tradizionali scanner a raggi X per bagagli, hanno a catalogo anche un body scanner a onde millimetriche.
    3. Il sito della TSA (sicurezza dei trasporti americani). C'è la descrizione del sistema a onde millimetriche.
    4. Interessantearticolo in inglese su HowStuffWork circa i sistemi a back-scattering di raggi X. 

    Rischi per la salute


    E qui arriva un problema scottante. La domanda che in molti si pongono è: sono questi scanner dannosi per la salute? Possono in qualche modo aumentare il rischio di contrarre certe malattie anche mortali? Premetto che sono un fisico e non un medico, quindi la mia risposta a queste domande va presa molto con le molle e con il beneficio del dubbio. Ovviamente eventuali rischi per la salute dipendono dalla tipologia di scanner utilizzato.

    Nel caso di uno scanner ad onde millimetriche, il corpo umano viene investito da uno o più fasci di onde elettromagnetiche con una potenza che secondo i produttori è persino inferiore a quella emessa da un cellulare (ProVision). Purtroppo gli studi sulla correlazione tra l'esposizione a onde radio e l'insorgere di tumori è un tema ancora parecchio dibattuto a livello scientifico e non esiste ancora una risposta certa e priva di dubbi. La legge ha stabilito, secondo un principio di massima precauzione, dei limiti di esposizione molto bassi e sono convinto che, affinché questi strumenti possano essere venduti e utilizzati, debbano rispettare questi parametri. Giusto per fare un po' più di chiarezza, mi sentirei di dire che nel caso di onde radio non c'è proprio niente da temere e che la nostra salute è tutelata.


    Nel caso di uno scanner basato sul back-scattering dei raggi X la situazione è ben diversa. La correlazione tra esposizione a radiazione ionizzante e l'incremento dell'insorgenza del cancro è un fenomeno ben noto e conosciuto da parecchi anni. Gli effetti delle radiazioni sul corpo umano si dividono in sistematici e stocastici: ovvero i primi sono conseguenze che avvengono in modo certo al superamento di una certa quantità di dose assorbita. I secondi, invece, si manifestano come una variazione della probabilità di contrarre o sviluppare una certa malattia e, in linea di principio, avvengono per qualunque valore di dose assorbita, anche per i più piccoli. Fatta questa premessa, uno sarebbe portato a pensare che bisogna stare lontano dalle radiazioni ad ogni costo e che nessuna dose, anche la più piccola, può essere accettata. In realtà, però, non è proprio così perché anche se uno vivesse nella foresta amazzonica, lontano da ogni sorgente di radiazione di origine antropica, riceverebbe costantemente una certa quantità di dose da sorgenti naturali (radioisotopi e raggi cosmici) da cui è assolutamente impossibile scappare. La dose annua naturale si aggira intorno a qualche milli-sievert (mSv). Per andare nel dettaglio vi voglio suggerire un'ottima sorgente di informazioni: l'anno scorso a Dublino si è tenuto un simposio organizzato dalla Commissione Europea (scusate il bias...) circa l'uso di radiazione per imaging non medico. Tra gli argomenti trattati c'è proprio l'utilizzo dei raggi X diffusi all'indietro come tecnica sostitutiva alla perquisizione, gli atti del congresso li trovate a questo link e l'articolo in questione comincia a pagina 35 del file pdf e si intitola Backscatter Techniques – An Alternative to Body Search. Nell'articolo (mi spiace che è in inglese) si dice che la dose assorbita da un passeggero è circa equivalente all'1% di quella che riceverebbe stando una giornata a livello del mare. Sì perché la dose assorbita aumenta con l'altitudine quindi quando il passeggero è in volo assorbirà di sicuro molta più radiazione di quella ricevuta nell'esame al check-in. Anche in questo caso, mi sento di dire che non ci sono dei veri e propri rischi per la salute, ma, volendo applicare anche in questo caso il principio di massima precauzione preferirei uno strumento a onde radio.


    La privacy


    Sempre il Corriere in un editoriale a firma di Pierluigi Battista, dice che la riservatezza del cittadino e del viaggiatore è già talmente tanto violata che in fondo farsi spogliare da un body-scanner è cosa da poco e poi è sempre meglio nudi che morti polverizzati. Quando c'è di mezzo la riservatezza, le opinioni si divido tra chi non è disposto a cedere nulla e chi invece se ne infischia altamente. Io preferisco viaggiare tranquillo piuttosto che saltare per aria, però questa è la mia opinione e gradirei sentire la vostra. Il modulo per i commenti lo trovate alla fine del post e serve proprio per questo!