Dopo una lunga attesa, i negoziati con il sindacato dei pescatori della prefettura di Fukushima sono finalmente terminati: TEPCO potrà scaricare in mare l'acqua di falda pescata a monte dei reattori incidentati attraverso il sistema di bypass che abbiamo più volte descritto. I pescatori hanno imposto un monitoraggio continuo - richiesta più che corretta -, dei limiti molto stringenti per i contaminanti (inferiore a 10 Bq/l di radiocesio) tali da rendere l'acqua scaricata compatibile con le condizioni imposte sulla potabilità e ovviamente una compensazione economica. Qualcuno storcerà il naso pensando che i pescatori si siano fatti piegare dalla tentazione del denaro, ma forse si sono semplicemente fatti furbi e cavalcato questa occasione: se il sistema di bypass della falda non venisse messo in funzione, l'acqua che adesso viene scaricata pulita, andrebbe comunque a finire in mare dopo essere passata sotto i reattori contaminandosi.
Speriamo che le operazioni inizino nel breve periodo perché questo è uno degli obiettivi del piano di TEPCO per la soluzione del problema dell'acqua contaminata presente sul sito e continuamente generata dalle operazioni di raffreddamento e anche dal flusso dell'acqua di falda. Gli altri pilastri del piano TEPCO sono il congelamento del terreno nei pressi dei reattori per evitare l'influsso di acqua di falda e la costruzione di altre linee di trattamento e decontaminazione di ALPS in modo da ridurre i volumi.
Un incidente mortale
Di ieri invece la notizia di un decesso all'interno della centrale dove un lavoratore ha perso la vita a causa della frana nelle fondamenta in cui stava lavorando. In altre parole si stava occupando delle operazioni di miglioramento delle fondamenta per le cisterna dell'acqua quando la parete dello scavo è ceduta ricoprendolo. Come è facile immaginare, nonostante il pronto intervento e il trasferimento in ospedale, non c'è stato nulla da fare per salvargli la vita.
A volte la tensione per le radiazioni ci fa dimenticare quanto pericoloso e a volte mortale possa essere un ambiente di lavoro convenzionale se le giuste precauzioni non vengono prese.
Uno stop & go per la piscina 4
Un incidente di percorso, niente di pericoloso, si intende, solo un'interruzione dei lavori di rimozione del combustibile dalla piscina dell'unità 4. Durante la movimentazione, il tecnico addetto al carroponte ha azionato il motore senza rimuovere un freno. Ovviamente il carroponte non si è mosso, ma il sistema di protezione avendo registrato una corrente anomala nel motore ha interrotto le operazioni. Questa tipologia di sistemi di sicurezza serve principalmente a proteggere il motore del carroponte che si sarebbe potuto danneggiare. Come dicevamo, nulla di pericoloso, anzi è la dimostrazione che quando i sistemi di sicurezza sono progettati bene, funzionano. D'altro canto resta che il fatto che l'operatore ha commesso un errore, fortunatamente senza conseguenze, ma è sempre meglio prevenire piuttosto che curare. Operazioni routinarie e ripetitive come queste possono essere cause di errori umani, è TEPCO che deve evitare queste evenienze tenendo elevato il livello di concentrazione, magari con turni ridotti e rotazione del personale.
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