Cinquantuno anni fa, in una calda giornata di fine luglio, l'Italia entrava nell'era nucleare portando alla criticità Ispra 1, il suo primo reattore di ricerca a fusione. Basato su un progetto americano venne realizzato in tempi record dall'allora Comitato Nazionale Ricerche Nucleari in quella che era solo una povera brughiera sulla sponda orientale del lago Maggiore abitata da contadini e pescatori.
Ispra 1, adesso in una fase molto avanzata di disattivazione, ha fatto la storia degli atomi in Italia ed è degnamente celebrato in questo lungometraggio ripescato dagli archivi dell'
Enea e che ho il piacere di incorporarvi in questo post.
Lo abbiamo riscoperto ieri pomeriggio al ciclotrone, una delle poche installazioni nucleari del centro di ricerca di Ispra ancora in piena funzionalità.
Il video dura oltre 40 minuti, quindi stento a credere che ancora esista qualcun altro capace di vederlo tutto, ma ci sono degli spezzoni che meritano assolutamente di essere visti. Ve li riporto qui sotto con il minuto esatto a cui dovete posizionare il cursore.
Da 0:00 a 2:15. Come perdersi un inizio di questo genere! Qualcosa a metà tra il documentario Luce e il film di fantascienza. Chissà poi perché le reazioni nucleari fanno quel clangore metallico che sembra piuttosto la scocca di una nave che si schianta contro un iceberg.
Da 5:06 a 5:21. Chicca da non perdere assolutamente. Lo speaker osservando un operatore che lavora ad una glove box lo paragona ad un personaggio da fantascienza. Immaginate come ci sarà rimasto male, lo speaker, quando gli avranno fatto vedere qualche episodio di Star Trek.
Da 5:48 a 8:40. Come si produce uranio metallico. Questa è una parte molto interessante e ben fatta. Era ovviamente tutto fatto sul sito, dal combustibile alla pressa e al forno per realizzarlo. Questa era una prassi normale al centro, così dicono i vecchi colleghi, che però è andata a perdersi con il tempo.
Da 12:10 a 18:31. Arriva il reattore. Momento storico. Lo so che sono parecchi minuti, ma vedere tutti questi operai che lavorano come formichine instancabili mi ricorda altre imprese umane, come la corsa per lo sbarco sulla luna.
Da 27:34 a 28:58. La mensa! Ovvero quella che oggi si chiama mensa vecchia! Devo dire che a parte il mobilio, lo stile è rimasto un po' quello.
Da 34:00 a 35:51. Altro momento cult. Le porte di ingresso al sala del reattore con i monitori mani piedi. Questi strumenti ci sono ancora e anche al ciclotrone anche se agli indicatori analogici è stato sostituito il display di un computer con Windows. E ancora quel clangore metallico. Poi c'è la spiegazione, imperdibile, dello schema del reattore a partire da un modellino. Dovete tenere a mente che Ispra 1 era un reattore di ricerca, ovvero un reattore in cui è possibile inserire e togliere campione da irraggiare per studiare le reazioni nucleari in corso.
Da 36:22 a 39:18. Ecco come sono fatti gli elementi di combustibile e anche una pillola di fisica nucleare, il minimo necessario per spiegare come funziona un reattore a fissione. Intorno a 38:35, notate il tecnico di radioprotezione... Anche noi al ciclotrone avevamo un sistema di interfono che è però stato rimpiazzato da più comodi telefoni e un sistema di altoparlanti. Avevamo anche video camere, ora sostituite da web cam controllate da un internet browser.
Da 39:27 a 42:00. La sala controllo e la prima criticità. Un reattore si dice critico quando la reazione di fissione viene autosostenuta dal flusso dei neutroni prodotti dalla reazione stessa. E' un po' come il primo avviamento. Notate come il direttore di sala controllo non abbia nemmeno un computer, ma un regolo per far di conto. Altri tempi!