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6 agosto 2012

Curiosity: adesso inizia il bello!

Una delle prime immagini scattate dalla sonda,
ancora a bassa risoluzione. Fonte NASA.
Questa mattina, intorno alle 7 e 14 italiane, la sonda Curiosity è atterrata su Marte dopo un viaggio iniziato il 26 novembre 2011 da Cape Canaveral. La notizia è arrivata sulla terra 13 minuti più tardi, il tempo impiegato dal segnale radio per compiere la distanza Terra - Marte. La sonda è un grosso laboratorio scientifico dal peso di 900 kg montato su sei ruote completamente indipendenti e motorizzate e alimentato da un generatore al plutonio in grado di garantirne l'autonomia per (almeno) le 668 giornate marziani, durata prevista della missione.



La NASA ha definito l'operazione di atterraggio (non è il termine corretto, in quanto la destinazione era Marte e non la Terra) 7 minuti di terrore e se ancora non lo avete fatto vi consiglio caldamente di andare a vedervi il video con tutte le varie fasi della discesa, incluso il famoso Sky Crane, ovvero il carroponte volante dal quale è stato calato il resto della missione. Sette sono i minuti necessari per attraversare l'atmosfera del pianeta rosso e terminare la discesa sulla superficie, ma visto che ci sono 13 minuti di ritardo radio, solo al termine delle operazioni si è potuto sapere come è andata. Quindi, ricapitolando, questa mattina alle 7:14 era prevista la fine del volo, ma gli scienziati a Terra hanno potuto festeggiare solo alle 7:30 quando hanno ricevuto il primo beep da Curiosity seguito dalle prime immagini a bassissima risoluzione che avevano l'unico scopo di rassicurare i parenti a casa che il viaggio era andato tutto bene.

Adesso che Curiosity è su Marte, inizia il bello. Lo scopo principale è capire se sono esistite le condizioni perché la vita a livello microbiologico avesse avuto modo di svilupparsi, e in caso affermativo, trovare evidenze "fossili" di queste forme di vite. Per raggiungere questo scopo il laboratorio automatico analizzerà la superficie del pianeta per capire di che cosa è fatto con un'accuratezza molto spinta in modo da intuire quale sia stata anche la storia del pianeta. Le braccia robotiche forniranno campioni di suolo ed eseguiranno anche esperimenti essendo dotati di spettrometri per radiazione alfa. Altro punto forte è un laser in grado di vaporizzare a distanza sottili strati di materiale in modo che altri rivelatori a bordo possano identificarne precisamente la composizione. Per investigare sotto terra, si farà uso di uno strumento russo basato sulla rivelazione di neutroni e in grado di confermare la presenza di idrogeno e possibilmente acqua. Tutti i dettagli sulla missione, insieme alle fotografie a più alta risoluzione sono disponibili sul sito della NASA.

Quella qui sotto è un'immagine spettacolare. Il paracadute e Curiosity fotografato da HiRiSE.



Lasciatemi concludere con i complimenti di cuore ai tecnici, ingegneri e scienziati che hanno permesso questo successo interplanetario! I Marziani, sono avvisati, la prossima volta che vedranno ammartare una sonda, potrebbero esserci ospiti umani a bordo!

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3 commenti:

  1. La parte carina della sonda è la propulsione nucleare! Un generatore di
    elettricità al Pu-238, molto più affidabile dei pannelli solari delle
    altre due sonde che avevano tremendi problemi di pulizia una volta
    investiti da polvere e sabbia del vento marziano

    http://www.about-robots.com/curiosity-rover-nuclear-battery.html

    SM

    P.S. postato anche di la

    RispondiElimina
  2. Alessandro Clementi7 agosto 2012 alle ore 14:57

    Per averlo scritto in pausa pranzo... ammazza! Complimenti! C'è tutto quello che un profano curioso, curiosissimo, potrebbe aver voglia di sapere.

    RispondiElimina
  3. Guarda la foto con la pila al plutonio in primo piano!
    http://www.astronautinews.it/wp-content/uploads/2012/08/NRA_398380694EDR_F0030000NCAM15000M_schiarita.jpg

    RispondiElimina

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