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7 luglio 2012

Sala TIP del reattore 1, decontaminazione remota e altro ancora da Fukushima


Una settimana densa di aggiornamenti quella che ha caratterizzato la centrale di Fukushima Daiichi. Innanzitutto, l'incidente nucleare è tornato a far capolino nella stampa e televisione generalista a seguito della pubblicazione del rapporto della Commissione di inchiesta indipendente della Dieta Giapponese sul disastro di Fukushima. Le 88 pagine di riassunto (!) vanno giù pesante e mettono in evidenza che se da un lato ci sono state responsabilità oggettive da parte di TEPCO nel non aver aggiornato le misure di sicurezza sul sito di Daiichi, dall'altro anche gli organismi di controllo non hanno spinto a sufficienza per ottenere queste migliorie. La commissione ha definito il disastro come "Made in Japan" anche se iniziato con un accadimento naturale. Speriamo che questo e altri interventi duri possano fare pulizia di tutta quella mentalità sbagliata che ha permesso di arrivare a questo punto e che si possa imparare dagli errori. Anche se in inglese, vi consigliamo quest'analisi circa il documento della commissione.

Sempre in tema di pubbliche relazioni, questa settimana c'è stata la visita del responsabile e del presidente di TEPCO ad entrambi gli impianti di Fukushima e anche al centro di stabilizzazione. TEPCO ha diffuso tre video (uno, due e tre) con gli incontri con il personale, niente di tecnico e tutto rigorosamente in Giapponese.


L'ispezione alla sala TIP del reattore 1

Passiamo invece ora agli aspetti più tecnici che riguardano l'avanzamento dei lavori nella centrale di Fukushima Daiichi, in particolare l'ispezione alla sala TIP del reattore 1. Abbiamo ormai imparato a conoscere questa stanza, perché già ispezionata per il reattore 2 e tentata per il reattore 3, e che contiene della strumentazione utilizzata durante la normale funzionalità del reattore per verificare lo stato del combustibile all'interno del vessel di pressione (RPV). Nel caso del reattore 1, la sala era chiusa a chiave e per questo motivo sono stati inviati ben tre robot all'interno dell'edificio, ognuno con un compito differente, e in particolare un packbot aveva l'incarico di inserire la chiave nella toppa e procedere con l'apertura della porta. Per l'altro packbot, l'incarico era più che altro di assistenza, nel fornire inquadrature da differenti angoli per poter centrare la toppa della serratura. A differenza delle altre volte, TEPCO ha fornite materiale video già pesantemente scremato e non abbiamo troppi dettagli.

Nel video si vede chiaramente che il packbot riesce a girare la chiave, ma non sappiamo se la porta viene aperta e mantenuta tale, come era previsto nel piano e purtroppo non sappiamo se sono riusciti effettivamente ad entrare nella sala. Ci aspettavamo di trovare le misure di temperatura, umidità e dose all'interno, che invece non sono state comunicate nel rapporto pubblicato, anzi viene esplicitamente detto che le aree in cui è stata eseguita un'ispezione visiva sono quelle con lo sfondo blu nell'immagine qui sotto.

Per il terzo robot, Quince 2, lo scopo era di effettuare una mappatura di dose accurata, a 15 e 150 cm dal pavimento come rappresentato in questa mappa.


I valori di dose sono parecchio importanti e anche con forti oscillazioni. I valori più alti, superiori addirittura a qualche sievert all'ora, sono stati misurati in corrispondenza dei punti 20 e 21 dove già in passato (4 giugno 2011, video 1 e video 2) era stata individuata una colonnina di vapore proveniente dai locali interrati e che ha probabilmente contaminato molto pesantemente l'ambiente circostante.

La decontaminazione remota

I valori di radioattività all'interno dei reattori sono ancora molto elevati, in molti casi non permettono l'accesso ad operatori per tempi prolungati e quindi riducono le possibilità solo ad interventi robotizzati. Se è vero che per la rimozione dei noccioli fusi e dei vessel danneggiati si potrà sfruttare la schermatura dell'acqua - ammesso di chiudere prima le perdite - questo non è possibile per le parti esterne al contenimento primario (PCV) dove nei prossimi anni si renderanno necessari anche interventi umani. Una possibilità che viene al momento esplorata (rapporto) è quella di far effettuare dai robot una decontaminazione delle superfici per poter abbattere questi livelli di rateo di dose. Si sta valutando quale possa essere la tecnica più efficace in collaborazione con JAEA e per farlo è necessario fornire campioni contaminati e le cartografie radiologiche più accurate possibili.

Dalle cartografie si nota subito la differenza tra l'unità 2 e la 3. Mentre nella prima il rateo di dose vicino al pavimento è simile se non inferiore a quello misurato ad 1.5 metri di altezza, la situazione è l'opposto nell'unità 3, con valori molto più importanti sul pavimento. L'origine di questa differenza è da ricercarsi nell'esplosione che ha coinvolto il reattore 3 e non il 2. Infatti è plausibile che la maggior dose nel 3 sia causata da detriti, polveri e sedimenti causati dall'esplosione che si sono poi accumulati sul pavimento, mentre nel 2 la contaminazione si è distribuita su tutte le superfici in modo più o meno omogeneo.

Non sarà certo un'operazione facile, ma già la rimozione dei detriti e la pulizia approfondita delle superfici riuscirà nell'intento di abbassare i valori di dose.

Notizie dalle piscine

In particolare dalla vasca numero 2 per la quale è terminato il processo di rimozione dei sali, in particolare dei cloruri che possono mettere a rischio la tenuta delle strutture degli elementi di combustibile. Le operazioni di rimozione dei sali per osmosi inversa erano iniziate il 19 gennaio ed erano state precedute dalla rimozione del cesio, come potete vedere nel grafico riassuntivo qui a lato.

Rientra nella norma invece la situazione per la piscina 4, che a cavallo del weekend scorso a causa di un guasto elettrico al sistema di raffreddamento aveva visto la sua temperatura salire fino a 40 gradi. Ripetiamo che queste interruzioni non sono un grande problema per la piscina in sé e per le possibili conseguenze in termini di emissioni, ma resta da valutare l'affidabilità del sistema.

Il guasto è stato identificato nell'UPS, il sistema che dovrebbe garantire la corrente elettrica anche in caso di potenza esterna attraverso delle apposite batterie. Nell'immagine qui a lato vedete il dispositivo una volta aperto. Le batterie sono quelle "scatole" nere disposte orizzontalmente nella parte alta, mentre si notano segni di bruciature possibilmente causate da un elemento che ha perso liquido o dal troppo sporco accumulato.

La situazione dell'acqua

Concludiamo l'aggiornamento di questa settimana con la situazione dell'acqua. Visto che ci è stato chiesto, spieghiamo il significato delle quattro colonne. Settimana precedente e settimana presente identificano i valori di acqua in metri cubi effettivamente misurati la settimana scorsa e quella attuale. Per la precisione, i bollettini dell'acqua vengono pubblicati il mercoledì e quindi restano leggermente sfasati rispetto ai nostri aggiornamenti del sabato. Poi ci sono le due colonne con le previsioni; infatti ogni settimana TEPCO fa una previsione per la situazione per la settimana avvenire e noi le pubblichiamo per valutare l'affidabilità del sistema. E' importante notare come questi valori si riferiscano esclusivamente all'acqua cosiddetta altamente contaminata, mentre non sono presenti in questa tabella le quantità di acqua parzialmente e completamente trattata per cui vi rimandiamo sempre al documento integrale.


Settimana precedentePrevisione per questa settimanaSettimana presentePrevisione per la settimana successiva
Acqua nei reattori + turbine81 00080 50080 60080 600
Acqua nello stoccaggio17 60019 01018 71019 040
Totale 98 60099 51099 31099 640
Clicca qui per il più recente aggiornamento tecnico su Fukushima

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