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8 luglio 2008

Notturno

Titolo italiano: Notturno
Autore:
Asimov, Isaac e Silverberg, Robert
Ambientazione:
Kalgash, a pochi giorni dall'eclissi
Giudizio:
Distinto

Commento: In un romanzo a quattro mani con Silverberg, Asimov descrive un mondo simile al nostro caratterizzato da complessi ancestrali irrisolti, fanatismi religiosi e incomprensione del ruolo della scienza. Forse non il migliore dei romanzi del maestro della fantascenza, ma una buona lettura per le calde serate estive.

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Kalgash e' un pianeta abbastanza simile alla Terra: con i suoi abitanti, le sue citta', le sue autostrade, le sue universita' e persino i suoi grandi laboratori per la ricerca nella fisica delle particelle. Saremmo portati a dire che Kalgash e la Terra sono pressoche' identici se non ci accorgessimo che nel cielo di Kalgash splendono a turno fino a 6 soli. La notte non viene mai, il tempo e' scandito dallo scorrere di giorni con un numero diverso di soli a splendere nel cielo. Nonostante il concetto di Buio (con la B maiuscola perche' ricorda qualcosa di divino) sia conosciuto instintivamente a tutti, il solo nominarlo genera una fobia in grado di far impazzire e persino di provocare la morte.

Il libro si apre con Beenay, uno studioso di astrofisica, che ha appena scoperto che il moto di Kalgash per qualche strano motivo non rispetta la Teoria della Gravitazione Universale. Si tratta di un errore piccolo, che pero' propagato in avanti per decine se non centinaia di anni puo' portare ad una differenza enorme tra la traiettoria reale e quella predetta. A rendere la sua scoperta ancora piu' pericolosa e' il fatto che Athor, lo scienziato alla base della Gravitazione Universale, e' proprio il suo mentore, la persona che gli ha dato fiducia e gli ha permesso di lavorare nel grande osservatorio solare. Athor, invece di infuriarsi con Beenay, cerca una spiegazione scientifica per questa discrepanza, e grazie al lavoro di squadra dell'osservatorio, si viene a scoprire che un secondo pianeta, Kalgash 2, orbita intorno ai 6 soli e con la sua massa perturba l'orbita di Kalgash in maniera significativa, specialemente quando si trovano sufficientemente vicini, come in questo periodo. L'idea dell'esistenza di Kalgash 2 risulta a tutti perlomeno strana, perche' in un mondo senza la notte, le osservazioni dello spazio sono molto difficoltose: tutto quello che sanno del cielo e' che ci sono i sei soli, Kalgash e adesso anche suo fratello.

La presenza di un altro corpo celeste, che ciclicamente si avvicina a Kalgash, fa subito sorgere il dubbio che si possa verificare un'eclissi, e se paradossalmente, questa dovesse avvenire in uno di quei pochi giorni ad un solo sole, allora potrebbe scendere il Buio e la notte. Ci sono altri due fatti a rendere ancora piu' bizzarra questa ipotesi: una recente scoperta archelogica ha dimostrato che la storia della civilta' su Kalgash e' molto piu' antica dei 2000 anni ipotizzati dagli scienziati e ha avuto uno sviluppo ciclico, con civilta' fiorenti seguite da una repentina distruzione e quindi rinascita. Il secondo fatto particolare si riferisce alla profezia di un gruppo di fanatici religiosi, gli Apostoli delle Fiamme, che afferma che l'ira degli dei si riversera' su Kalgash da li' a pochi mesi, come sempre era accaduto ad intervalli regolari sul pianeta. Gli scienziati impiegano solo pochi giorni a verificare l'ipotesi dell'eclissi, che secondo i loro calcoli si verifichera' esattamente quando gli Apostoli avevano predetto.

E l'eclissi arriva e con essa la notte, il buio e la paura. Ma a mandare in pezzi la societa' di Kalgash non e' tanto la prolungata esposizione al buio, ma la flebile e fredda luce delle migliaia di stelle che dopo 2000 anni possono ricomparire nel cielo. E' la presenza di tutti questi altri soli, altri universi, altri pianeti e possibilmente altre creature viventi che sposta il ruolo di Kalgash dal centro del cosmo ad una posizione marginale, senza importanza, dimenticata dagli dei. Nel tentativo di scacciare questa visione che distrugge la psiche, gli abitanti appiccano incendi e cercano di creare piu' luce possibile, ma e' solo una vana speranza e la gran parte di loro perde il senno mentre la loro civilta' va letteralmente in fumo.

I sopravissuti alla Notte sono pochi e quasi tutti scossi e impazziti. Solo alcuni seguaci degli Apostoli e un altro gruppo di scienziati si erano veramente preparati alla venuta delle Stelle e a loro spetta il compito difficile di guidare Kalgash al di fuori di questo nuovo medioevo nel quale e' precipitato sperando di evitare che la prossima eclissi di li' a duemila anni abbia gli stessi effetti distruttivi. Il libro termina con un'inconsueta alleanza tra gli scienziati e i fanatici religiosi, nel tentativo di dar vita ad una teocrazia che permetta al loro mondo di superare la ciclicita' della notte. Chissa' se ci riusciranno...

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1 commento:

  1. e' stato uno dei primi libri di fantascienza che ho letto, mi ricordo che mi era piaciuto un sacco, mi e' piaciuto anche il tuo giudizio, ma era alle medie che si prendeva distinto? ah che bei tempi!

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