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Un contenitore per il trasporto sul sito del combustibile irraggiato |
TEPCO, con il supporto di altre aziende, ha effettuato monitoraggi periodici (esempio) delle condizioni strutturali dell'edificio e rinforzata la struttura che sostiene la piscina (agosto 2011) verificando che non ci sono problemi di stabilità. Hanno rimosso velocemente tutti i calcinacci e gli elementi pericolanti (luglio 2012), hanno pulito l'acqua (novembre 2011 e marzo 2012), hanno estratto due elementi di combustibile non utilizzato per verificare i danni subiti dall'esplosione e dall'utilizzo dell'acqua di mare (luglio 2012) e hanno ricostruito interamente il piano operativo (settembre 2013) appoggiandosi su un'imponente impalcatura esterna (maggio 2013).
Adesso che tutto è pronto per iniziare la rimozione del combustibile, l'eventuale sorgente di pericolosità, gli stessi siti di informazione mettono in guardia delle possibili conseguenze apocalittiche di questa operazione. Operazione che poco si discosta nella pratica da quelle effettuate in modo ruotinario in tutti gli impianti nucleari del mondo.
TEPCO ha preparato un video, dai toni piuttosto propagandistici, per sottolineare l'importanza di questa milestone nel piano di risanamento del sito di Daiichi, e che potete vedere qui sotto.
La sequenza delle operazioni è piuttosto semplice: un cask, ovvero un contenitore schermato, verrà caricato da un camion a terra e immerso in un'area apposita della piscina tramite l'uso del carroponte appena installato. Il cask verrà quindi aperto e lasciato riempire di acqua. Usando la nuova macchina per la movimentazione del combustibile, ogni assieme verrà agganciato, sollevato lentamente e trasferito senza mai uscire dall'acqua all'interno del cask dove troverà alloggiamento in una rastrelliera simile a quella in piscina. Quando il processo sarà a regime, ci vorranno 4 giorni per riempire un cask che contiene 22 elementi di combustibile. Una volta pieno, il contenitore verrà sigillato e riposizionato sul camion dove verrà trasportato verso la piscina comune per seguire il processo inverso, ovvero decontaminazione della superficie esterna, e svuotamento degli elementi.
La macchina per la movimentazione del combustibile è dotata di un sensore dinamometrico in modo interrompere la trazione non appena venisse riscontrata una grossa variazione di forza che potrebbe indicare un elemento bloccato a causa, per esempio, di un detrito incastrato.
Tutte queste informazioni, insieme ad una serie di domande e risposte sull'argomento sono state diffuse all'interno di un documento piuttosto dettagliato che vi consigliamo di leggere.
Ammissione di colpa
Alcune settimane fa, la stampa aveva dato ampio risalto ad un'ammissione di TEPCO, ovvero che ci fosse una perdita, piccola e continua di acqua contaminata ancora in corso. Da qui è iniziato tutto il lavoro di rinforzo della banchina e di contenimento. A nostro avviso è molto più importante l'ammissione che TEPCO fa a pagina 16 del documento sopra citato e che potete vedere nell'immagine qui a lato.
L'esplosione del reattore 4 è avvenuta a causa del reattore 3. Infatti i due reattori condividono i camino di ventilazione e quando è stato rilasciato il gas del reattore 3 (incluso l'idrogeno) la valvola che dal camino va al reattore 4 era aperta e di conseguenza, pur non essendoci nessun nocciolo in fusione nel reattore 4, la concentrazione di idrogeno è stata tale da produrre l'esplosione che abbiamo visto.
Il fatto che due unità condividano sistemi essenziali per la sicurezza è totalmente inaccettabile dal punto di vista progettuale (responsabilità del fornitore dell'impianto), dal punto di vista realizzativo (responsabilità di TEPCO) e dal punto di vista della licenza di esercizio (responsabilità delle autorità compotenti). Giusto per citare un esempio famoso, a Three Mile Island dove il nocciolo dell'unità numero 2 venne fortmente danneggiato, l'unità 1 ha continuato ad essere operata per anni.
La situazione dell'acqua
Concludiamo con i numeri dell'acqua contaminata e visto che abbiamo saltato la settimana precedente, ecco i due documenti di riferimento del 6 novembre. La previsione per questa settimana è stata mancata di circa mille metri cubi di acqua, ma comunque si è registrato un notevole abbassamento nei volumi. Vale la pena ricordare che già circa 800 mila metri cubi di acqua sono stati processati per la rimozione del cesio e che attualmente sul sito sono presenti oltre 300 mila metri cubi di acqua senza più cesio, ma in attesa di essere trattata per evaporazione o con ALPS per la rimozione degli altri radionuclidi.
Settimana precedente | Previsione per questa settimana | Settimana presente | Previsione per la settimana successiva | |
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Acqua nei reattori + turbine | 80 900 | 77 800 | 78 300 | 76 200 |
Acqua nello stoccaggio | 19 120 | 16 810 | 17 200 | 17 440 |
Totale | 100 020 | 94 610 | 95 500 | 93 640 |
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