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2 novembre 2013

Il DOE americano visita Fukushima


L'aggiornamento della scorsa settimana era saltato a causa della quasi assoluta mancanza di notizie importanti da riportare. Anche questa settimana gli avvenimenti degni di non nota non abbondano, ma ce ne sono almeno due che meritano di essere ricordati.

Il primo è un fatto dopo tante parole. Dopo mesi, se non anni, in cui i Giapponesi e TEPCO in particolare, si dicevano aperti alla collaborazione internazionale per la risoluzione dell'incidente di Fukushima, finalmente assistiamo ad un atto concreto con la visita di un gruppo di funzionari del DOE (Dipartimento dell'Energia) degli Stati Uniti. Il DOE, non si occupa solo di energia, ma di tutta la ricerca e sviluppo nell'ambito civile a differenza del DOD che si focalizza nell'ambito militare. L'intervento del DOE è, secondo noi, molto importante, non tanto perché gli USA con un colpo di bacchetta magica risolveranno tutti i problemi, ma perché finalmente avremo un terzo personaggio (TEPCO e il governo del Giappone attraverso gli enti di controllo sono gli altri due) presenti a lavorare sul sito. Ecco il commento del segretario all'Energia del DOE.

In particolare la collaborazione con i due laboratori americani (Savannah River National Laboratory e  Pacific Northwest National Laboratory) si focalizzerà su cinque aspetti di ricerca:

  1. Prevenzione della contaminazione dell'acqua di falda. Che è un problema che ha risvolti sia nell'immediato sia nel futuro quando verranno sigillate e svuotate le cantine degli edifici allagati.
  2. Sigillatura del perdite degli edifici dei reattori. Visto che fino ad oggi non sono state individuate le vie con cui l'acqua continua ad uscire dai reattori, è sicuramente un ambito in cui ci sarà molto da lavorare
  3. Trattamento dei rifiuti e disattivazione del sito. E' un problema a lungo termine, ma che bisogna affrontare oggi per non arrivare impreparati domani. I rifiuti sono tanti e di tante tipologie e livelli di attività. In gran parte è solo una questione logistica, di organizzazione e suddivisione, ma abbiamo già avuto le prove che TEPCO fatica a gestire situazioni così complesse.
  4. Rimozione del combustibile danneggiato dai reattori. E' sicuramente uno degli ambiti in cui la ricerca e il successivo sviluppo di nuove tecnologie farà la parte del leone. Non è solo questione di rimuovere il combustibile, ma anche di come isolarlo e conservarlo sicuro nel seguito. 
  5. Trattamento dell'acqua contaminata. Torniamo rapidamente nel presente. TEPCO ha già acquistato un sistema americano per la rimozione del radio cesio (KURION) e uno francese (AREVA) che però ha utilizzato pochissimo. Ciononostante sembra preferire la tecnologia giapponese implementata in SARRY e ALPS. Speriamo sia un'apertura vera ed efficace. 
Riparte ALPS

La seconda notizia riguarda il fatto questa settimana sono ripartiti i test a caldo di ALPS, il sistema per la decontaminazione multiisotopo. Il funzionamento del sistema A era stato interrotto a causa dei una perdita provocata dalla corrosione di un elemento, il che ha spinto i tecnici, giustamente, a rivalutare le condizioni dell'intero impianto e a studiare manovre correttive per evitare il ripetersi di simili problemi in futuro. Lo studio ha richiesto un tempo piuttosto lungo, ma sembrano aver individuato una serie di interventi efficaci, tra cui l'installazione di strati protettivi in materiale plastico e di elettrodi sacrificali.

Il test del sistema A è ripartito, e per alcuni giorni ha lavorato a pieno regime con il sistema C identico che invece è stato interrotto a fine mese per la sostituzione di un filtro e per verificare se le misure anticorrosione già apportate su questo sistema hanno avuto l'effetto desiderato.  A metà novembre rientrerà in funzione anche il sistema B, riportando nuovamente a due i sistemi in funzione parallelamente. Ricordiamo che nella programmazione iniziale, dovrebbero sempre esserci due sistemi in funzione e uno fermo per manutenzione a rotazione.

Restando sempre sul tema dell'acqua, ma spostandoci dal Giappone alla pianura padana ci fa piacere dare anche noi risalto ad una notizia che riguarda il Made in Italy. Potrebbe passare da Pavia la rivoluzione per il trattamento dell'acqua contaminata, anche quella di Fukushima, grazie ad un apparato rivoluzionario in grado rimuovere la radioattività dall'acqua generando una quantità di rifiuti secondari radioattivi infinitesima se comparata agli attuali sistemi in uso. Per chi volesse ulteriori informazioni, a questo indirizzo potete scaricare l'articolo de il Giorno, oppure lasciare un commento qui sotto. 

La situazione dell'acqua

Concludiamo con i numeri dell'acqua contaminata e visto che abbiamo saltato la settimana precedente, ecco i due documenti di riferimento del 23 e del 30 ottobre. Da questi numeri è evidente come sia stato un periodo piovoso in Giappone e come la gestione dell'acqua sia strettamente legata alle precipitazione e al livello dell'acqua di falda.


Settimana precedentePrevisione per questa settimanaSettimana presentePrevisione per la settimana successiva
Acqua nei reattori + turbine82 30078 50080 90077 800
Acqua nello stoccaggio18 84019 46019 12016 810
Totale 101 14097 960100 02094 610

Clicca qui per il più recente aggiornamento tecnico su Fukushima

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