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6 novembre 2009
Predator, l'orologio e gli ispettori
Cominciamo da Predator...
Il programma della settimana prevedeva uno al massimo due giorni completamente dedicati ad una manutenzione straordinaria all'alimentare di uno dei magneti del nostro acceleratore. Questo generatore di corrente (160 ampere!) era da qualche settimana che faceva le bizze e quando meno ce lo aspettavamo si spegneva lasciandoci, come si dice in questi casi, con il naso in mezzo alla faccia! Purtroppo però il problema non era facilmente riproducibile e così indivuarne la causa esatta praticamente impossibile. L'unica soluzione era di prendere il coraggio a due mani e farne una revisione completa sperando di sistemare tutte le magagne.
Dovete sapere che un tale alimentatore ha le dimensioni di un armadio ricolmo di schede elettroniche, transistor di potenza, ventilatori e da un grosso trasformatore variabile trifase vero principe della scena. Farne una revisione completa, significa guardare con occhio attento tutti i più piccoli particolari, stringere tutte le viti che con gli anni si sono allentate, controllare tutte le connessioni e soprattutto rimuovere strati e strati di polvere che nel corso del tempo si sono accumulati un po' ovunque. Appena abbiamo aperto l'armadio ci siamo resi conto che lo spettacolo - orribile - che ci si presentava necessitava sicuramente più di un giornata di duro lavoro: contatti ossidati, un cavo da 35 millimetri quadrati parzialmente fuso, parecchi transistor morti. Insomma un bollettino di guerra.
Ma come capire che si è sistemato proprio tutto? Semplice: si usano gli occhi di Predator. Abbiamo in dotazione uno strumento veramente unico nel suo genere per questo tipo di lavori: una camera a raggi infrarossi che permette di fare un fotografia della temperatura di un oggetto senza doverlo toccare. Se aggiungete che questa macchina fotografica ha la forma di una pistola, c'è un grilletto come comando dell'otturatore ed è anche dotata di un puntatore laser, allora viene spontaneo chiamarla Predator.
Questo trucco funziona perché la temperatura ci dice tanto di un componente elettronico: se un punto è molto più caldo degli altri, allora potrebbe essere necessario controllarlo e cercare di abbassargli la febbre, invece se un componente è molto, troppo freddo, allora potrebbe essere decisamente morto e vale la pena sostituirlo. Ovviamente non ho resistito alla tentazione e mi sono fatto scattare una foto-termica che non appena riuscirò a scaricare da Predator diventerà la mia foto profilo su Facebook.
L'orologio
Giovedì pomeriggio, appena terminato con successo il test finale sull'alimentatore pronti via altro giro altra corsa. Dovete sapere che essendo il ciclotrone una macchina piuttosto pericolosa, dobbiamo garantirne un funzionamento sicuro sia per gli operatori sia per le persone che vivono nelle vicinanze del Centro. Così tutte le apparecchiature potenzialmente pericolose devono essere controllate da un esperto che ne certifica il buon funzionamento secondo i limiti e le prescrizioni imposti dalla legge. Giovedì attendavamo l'esperto di Radiazioni Non Ionizzanti (NIR). Per una macchina in grado di produrre radiazioni fortemente ionizzanti, quelle non ionizzanti potrebbero apparire un problema minore, ma la legge non ammette eccezioni e visto che abbiamo due generatori di radiofrequenza - come quelli usati nelle stazioni radiofoniche, per intenderci - abbiamo l'obbligo di farne controllare il corretto funzionamento.
A questo scopo, esiste uno strumento dalla forma simile a quella di un telecomando con un'antenna sproporzionata sul davanti. Questo è in grado di captare le onde elettromagnetiche come quelle delle trasmissioni radio-tv o dei telefonini e ci dice quanto intense sono. Senza troppa sorpresa, abbiamo scoperto che il nostro ciclotrone, quando è al massimo della potenza emette un campo al più pari a quello di un telefono cellulare, ma solo se si tiene il portone del bunker aperto. Quando lo si chiude, non esce proprio niente.
Se questa non è stata una gran sorpresa, lo è stato guardare il mio orologio dopo aver fatto la misura. Infatti per farla, mi sono dovuto arrampicare sopra al ciclotrone con il magnete da 2 tesla accesso e il risultato è stato che la lancetta del cronografo si è spostata in avanti di 6 secondi e nemmeno il tasto reset la riportava indietro. Per fortuna che in un laboratorio di scienziati seri, magneti da banco non mancano mai e con qualche accorgimento siamo riusciti a riportare la lancetta indietro nel tempo senza creare nessuna rottura nel continuum spazio-temporale.
Gli ispettori
Per concludere in bellezza la settimana, per oggi avevamo in programma un irraggiamento con neutroni termici, ma proprio mentre stavamo facendo il setting del fascio riceviamo un telefonata: occhio che ci sono gli ispettori dell'IAEA, l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica. Sì avete capito bene, sono gli stessi ispettori che visitano regolarmente gli impianti nucleari in tutti i Paesi del mondo e che sono famosi per le loro ispezioni nei siti nucleari iraniani. Dato che il Centro è un sito nucleare, loro hanno tutto il diritto di presentarsi quando vogliono per verificare che tutto sia in regola e che non ci siano attività illecite in corso.
La loro visita doveva essere una sorpresa, ma non appena si sono presentati al cancello, la voce ha cominciato a spandersi a macchia d'olio e in pochi minuti i laboratori interessati dall'ispezione erano tutti informati e sull'attenti. Noi credavamo volessero verificare lo stato di quei pochi grammi di materiale fissile che conserviamo nella nostra sala di stoccaggio, invece, hanno voluto vedere l'officina calda, dove vengono lavorati i pezzi metallici potenzialmente radioattivi. Valli a capire questi ispettori...
Intensa come settimana vero? E la prossima sarà altrettanto. Anzi fatemi un in bocca al lupo, perché lunedì sarò chiamato a difendere davanti ad una commissione scientifica un piccolo progetto di cui sarò, insieme a due altri giovani colleghi, responsabile... speriamo di portare a casa la pagnotta!
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2 commenti:
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io sto ancora aspettando la foto predator-like...
RispondiEliminacaro maskass, hai ragione. Ma ci sono due problemini:
RispondiElimina1. La camera termica è in zona controllata e per portarla in ufficio devo farla controllare dalla radioprotezione.
2. Anche se è USB, il pc non la riconosce come un semplice usb-storage, ma vuole la passwd di administrator per installare il driver / software. E chiaramente non ho la passwd del mio pc.
Ci sarebbe una soluzione: portare il mio (personale) laptop in zona controllata e farlo controllare all'uscita, ma è un Mac e dubito che ci sia il driver giusto.
Però non dubitare, domani mentre sarò di turno, mi cimenterò nel difficile compito!