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6 aprile 2013

Intoppi, guasti e perdite a Fukushima


La scorsa settimana avevamo discusso di alcuni grossi cantieri in procinto di iniziare presso la centrale di Fukushima Daiichi, mentre questa settimana ci concentreremo maggiormente su alcuni piccolo guasti e incidenti avvenuti e a cui si sta ponendo rimedio. Iniziamo proprio dal sistema di rimozione multi-isotopo dall'acqua contaminata di cui abbiamo già parlato e di cui è iniziato il test a caldo sul primo dei tre sistemi identici lo scorso sabato 30 marzo (annuncio). Il sistema stava trattando acqua contaminata proveniente dai rifiuti dell'attuale impianto di decontaminazione - stando allo schema sembra stiano utilizzato l'acqua di scarto del sistema ad osmosi inversa - quando è andato automaticamente in blocco nella mattina del 4 aprile (annuncio). Al termine di un sopralluogo dei tecnici che non ha riscontrato alcun problema o malfunzionamento, il sistema è stato fatto ripartire per ultimare il trattamento dell'acqua che era già stata caricata.

Le prime indagini circa l'interruzione hanno identificato la causa in un'errata selezione da parte dell'operatore di sala controllo, che a causa di un pannello touch screen troppo sensibile e una penna troppo ingombrante, ha selezionato un comando che non poteva essere eseguito e di conseguenza il sistema è andato in protezione, interrompendo il suo ciclo di funzionamento (link).  Se da un lato la scelta dell'interfaccia evidentemente non è stata particolarmente indovinata ed è subito stata sostituita con un più tradizionale mouse, dall'altro la progettazione dei sistemi di sicurezza si è rivelata efficace nell'impedire l'esecuzione di un comando invalido.

Prima di riprendere il test a caldo, TEPCO prevede di modificare l'interfaccia aggiungendo delle richieste di conferma e formando tutto il personale incaricato adeguatamente.

Perdita da cisterna interrata

E' stata riscontrata una perdita da una (la numero 2) delle cisterne interrate utilizzate come riserva d'acqua. Si tratta di un invaso isolato da un triplice strato di materiale isolante. L'annuncio dato il 5 aprile è stato seguito da una serie di aggiornamenti (il più recente) in cui si è cercato di valutare la quantità di acqua che possa essere fuoriuscita (120 tonnellate delle oltre 13000 stoccate in questa cisterna) e le misure preventive applicate. E' subito iniziato il trasferimento verso la cisterna numero 1 grazie alla pompa già presente e ad altre prontamente installate. La concentrazione di radioattività nell'acqua è di 1.5 Bq/cm3 di gamma emettitori (cesio in modo principale) e 5900 Bq/cm3 di beta emettitori. Confrontando questi valori con quelli presentati in questa tabella dove sono misurati i livelli di radioattività in tutte le fasi della decontaminazione, si direbbe che quest'acqua è quella prodotta dal sistema ad osmosi inversa.

Questa nuova perdita mette ancora più in evidenza l'importanza della messa in funzione del sistema ALPS che dovrebbe abbattere queste grandi quantità di liquidi contaminati.

Update sulla perdita

La situazione si sta evolvendo velocemente e non senza confusione. I bollettini ad hoc di TEPCO si susseguono rapidamente e parlano di un possibile coinvolgimento anche della cisterna 3, che è costruita adiacente al lato orientale della 2. TEPCO ha fornito i dati relativi alla contaminazione misurata nell'acqua pescata dai pozzi di controllo intorno alla vasca 2 e ha individuato come luogo più probabile della perdita (maggiore concentrazione di radionuclidi) il lato a nord-est (documento).

TEPCO ha annunciato che ci potrebbe essere una perdita anche dalla cisterna numero 3, nonostante non si sia ancora vista una diminuzione del livello di acqua contenuta. Cosa che invece è evidente nel caso della cisterna 2 come testimoniato da questo grafico.

Esistono due punti di accesso (documento), uno all'esterno della vasca, mentre un secondo all'interno degli strati di isolamento delle pareti in modo da essere in grado di individuare per tempo le perdite. Questo schema con la tabella mostra la situazione attuale delle vasche 2 e 3.


La colonna con il titolo in blu si riferisce all'acqua delle vasca, la seconda (verde) al liquido prelevato dall'intercapedine della parete, mentre l'ultima in rosso al pozzetto di controllo all'esterno della vasca.  Le due righe in giallo si riferiscono alla cisterna due, di cui la prima riporta i valori della concentrazione di ioni cloro in parti per milioni, mentre la seconda la concentrazione in Bq/cm3 dei beta emettitori totali. Le righe in verde invece sono per la numero 3, dove si vede che per il momento la radioattività non è arrivata ancora all'esterno, ma la presenza di beta-emettitori nell'intercapedine è più che sufficiente per correre ai ripari.

Monitoraggio polveri radioattive e nuovo blackout

Un altro piccolo guaio ha coinvolto il sistema di monitoraggio del particolato radioattivo, in particolare quello installato presso l'ingresso principale. Questo monitore permette un monitoraggio in continuo dell'attività volumetrica sia per radiazione alfa sia per beta. Grazie ad una pompa con portata fino a 50 litri al minuto, (elemento in basso sotto la scritta) l'aria viene fatta passare attraverso un filtro di carta alloggiato nel contenitore stagno a destra della colonnina luminosa. Un rivelatore a stato solido misura l'attività concentrata sul filtro e in base alla misura del flusso di aria calcola l'attività per ogni metro cubo.

Il 3 aprile (annuncio), lo strumento è andato in allarme e come conseguenza è stato chiesto al personale nelle vicinanze di indossare la maschera pieno-facciale. Non essendoci stati eventi anomali e letture alte da altri monitori, si è proceduto con un'analisi del filtro con un altro strumento e, quando si è appurato trattarsi di un falso allarme, la situazione è rientrata nella normalità e lo strumento sostituito con un secondo identico (link). Certo che a vedere l'immagine, l'installazione dei monitori è tutt'altro che professionale e anche i tubi corrugati non sono esattamente appropriati per il campionamento del particolato.

Un altro piccolo intoppo ha coinvolto la piscina del combustibile esausto del reattore 3 il cui raffreddamento è stato sospeso per un paio d'ore a causa di un nuovo blackout (news). Apparentemente l'origine del cortocircuito che ha portato all'arresto sarebbe da ricercare nelle attività in corso di svolgimento per evitare l'intrusione nei quadri elettrici di animali selvatici per evitare problemi ben più seri. Nessun problema per la piscina la cui temperatura (grafico) è sempre rimasta ben al di sotto del limite di 65 gradi.

Test a freddo con il primo cask a secco

Sempre durante questa movimentata settimana si è provveduto ad effettuare il primo test (link) a freddo di trasferimento di un contenitore a secco per il combustibile esausto dalla piscina comune alla installazione per la conservazione dei cask. Test a freddo significa che di fatto il contenitore non conteneva elementi di combustibile irraggiato.

Il test si è concluso con successo, quindi ci aspettiamo che potranno iniziare le operazioni di trasferimento dalla piscina comune in modo da liberare spazio per gli elementi provenienti dallo svuotamento della piscina del reattore 4.

La situazione dell'acqua

Chiudiamo questo post con il consueto aggiornamento della situazione dell'acqua contaminata come è stato fotografato dal più recente bollettino del 2 aprile 2013. Vi consiglio di prendere visione dello schema dell'impianto perché per la prima volta fa la sua comparsa il sistema ALPS. Per il momento non dobbiamo aspettarci una diminuzione dei valori in tabella a causa dell'entrata in funzione di ALPS perché questo per il momento si occuperà dell'acqua di scarto dei sistemi di decontaminazione che ammontano a oltre 240 mila tonnellate. Anche le 120 tonnellate perse in questo periodo non influiscono sui dati in tabella essendo la perdita originata altrove.


Settimana precedentePrevisione per questa settimanaSettimana presentePrevisione per la settimana successiva
Acqua nei reattori + turbine74 30073 80073 50072 900
Acqua nello stoccaggio19 07019 38018 90019 210
Totale 93 37093 18092 40092 110

Clicca qui per il più recente aggiornamento tecnico su Fukushima

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