Iniziamo questo sguardo d'insieme sulle piscine ricordando l'inventario degli elementi di combustibile attualmente stoccati nelle varie vasche. Lo vedete riassunto nella tabella qui a lato. Nella seconda colonna della tabella vedete la quantità totale di elementi di combustibile stoccati e tra parentesi il numero degli elementi non ancora utilizzati e che quindi sono solo debolmente radioattivi e non sviluppano calore. La terza colonna contiene la capacità della vasca in elementi mentre le ultime due colonne contengono la potenza termica residua al giorno dell'11 marzo 2011 e dopo tre mesi dall'incidente. L'ultima riga è riferita alla piscina comune, ubicata in un edificio separato rispetto alle unità di produzione di energia elettrica e che non ha subito grossi danni - escludendo alcuni elementi del carroponte - a seguito del terremoto e dello tsunami.
Ricordiamo che il piano di recupero della centrale ha come primo compito lo svuotamento delle piscine dal combustibile esausto a partire dalla numero 4, che oltre ad essere la più piena tra quelle delle singole unità, è anche quella con il maggior carico termico. La piscina numero 4 ha anche il vantaggio di non essere circondata da un ambiente fortemente radioattivo, comparato alle altre 3, e molte operazioni possono essere effettuate dagli operatori in locale. La seconda piscina ad essere svuotata sarà la numero 3, non tanto per il suo carico, ma per il fatto che gli elementi contenuti potrebbero aver subito gravi danni dall'esplosione d'idrogeno. Le ultime due saranno la 1 e la 2 sfruttando tutto quanto appreso dalle operazioni effettuate sulle altre.
La qualità dell'acqua
Lo scopo dell'acqua all'interno delle piscine per il combustibile esausto è duplice: il primo è quello di eliminare efficacemente il calore residuo generato dagli elementi di combustibile ed evitare che questo calore possa danneggiare le guaine esterne che fungono da barriera per la contaminazione. Il secondo scopo è quello di schermare le radiazioni emesse dagli elementi.

L'altro parametro importante è quello della conducibilità elettrica: più l'acqua è pura più questo numero sarà basso come conseguenza di una minore quantità di sali minerali disciolti in acqua. In questo caso dovete riferirvi alla colonna 4 e, come al solito, TEPCO gioca un po' con le unità di misura, utilizzando questa volta mS/m (milliSiemens al metro) contrariamente ai più comuni microSiemens al centrimetro. Per passare dai primi ai secondi è necessario moltiplicare per un fattor 10, quindi i 17.2 della piscina 1 diventano 172 e così via. Tenete conto che i valori tipici dell'acqua che viene fatta circolare negli impianti nucleari ha conducibilità elettrica inferiore a 5 microS/cm.
Altro problema è quello della generazione di micro-organismi. Fintanto che il cloro resta alto, organismi unicellulari, batteri e alghe non riescono a sopravvivere, ma non appena termina il processo di rimozione del cloro, è necessario evitare che si formino colonie che possono influenzare negativamente il ricircolo dell'acqua. A questo scopo, TEPCO utilizza l'idrazina in concentrazioni mai superiori a 200 ppm per regolare la quantità di micro-organismi.
La piscina 4

Nell'immagine qui a lato potete vedere la distribuzione degli elementi nella piscina colorati in base alla potenza termica emessa, utilizzando la convenzione che gli elementi in rosso sono più caldi di quelli in blu. Sovrapposti anche alcuni detriti identificati dalle indagini precedentemente effettuate. La regione circolare nell'angolo in alto a destra è quella dove viene posizionato il cask, ovvero il grosso contenitore schermato e riempito con acqua utilizzato per il trasporto degli elementi dalla piscina del reattore a quella comune.
La piscina 3
La vasca dell'unità numero 3 è tornata a far parlare di sé quando qualche settimana fa accidentalmente una trave è caduta all'interno durante le operazioni di pulizia e di rimozione dei detriti dal piano operativo (link e video). Proprio questa settimana sono state effettuate due ispezioni subacquee simili a quelle già fatte per la numero 4, nel tentativo di identificare le parti del carroponte e della struttura di movimentazione del combustibile (link) che sono precipitate dentro la piscina a causa della forte esplosione. Qui a lato potete vedere il video con le riprese sott'acqua.
Si vede una grande quantità di detriti di taglia medio-piccola che ricopre quasi interamente la superficie dei cestelli per contenere gli elementi di combustibile. Il fatto che se ne vedano alcuni vuoti non è poi così strano visto che la vasca è metà vuota e che in assenza dell'elemento i detriti possono essere caduti sul fondo mettendo in risalto il buco vuoto. Nell'immagine qui sotto vedete una ricostruzione di dove questi pezzi possono essere finiti.
Tutti questi grossi detriti dovranno essere accuratamente rimossi utilizzando le gru comandate a distanza e una serie di telecamere. Sarà un'operazione piuttosto complessa perché la visuale sarà ancora maggiormente ridotta rispetto alle manovre effettuate sul quinto piano. Potrebbe anche rendersi necessario l'utilizzo di arnesi da taglio subacquei per sezionare le parti più grosse.
Successivamente tutti i detriti di taglia medio piccola verranno raccolti con speciali aspiratori dotati di filtri e solo allora si potrà pensare di movimentare il combustibile contenuto nei cestelli.
La situazione dell'acqua
Chiudiamo questo aggiornamento monografico sulle piscine con il consueto aggiornamento della situazione dell'acqua contaminata come è stato fotografato dal più recente bollettino del 16 ottobre 2012.
Settimana precedente | Previsione per questa settimana | Settimana presente | Previsione per la settimana successiva | |
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Acqua nei reattori + turbine | 80 200 | 82 100 | 80 600 | 80 900 |
Acqua nello stoccaggio | 20 770 | 20 060 | 19 710 | 20 170 |
Totale | 100 970 | 102 160 | 100 310 | 101 070 |
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