Il prossimo 22 marzo alle ore 16:30 si terrà al CERN di Ginevra un seminario sugli sviluppi teorici e sperimentali circa le cosiddette LENR, acronimo inglese per Low Energy Nuclear Reaction (scarica la locandina). Qualcuno chiama, piuttosto impropriamente a mio parere, questa tipologia di reazioni fusione fredda perché coinvolge atomi di idrogeno che sembrerebbero fondersi con altri metalli più pesanti come nichel e palladio. Per intenderci stiamo parlando degli stessi fenomeni che potrebbero essere alla base del catalizzatore di energia E-CAT di Focardi-Rossi, di cui abbiamo già parlato in passato.
C'è qualcuno che dice che la cosiddetta scienza ufficiale non prende seriamente questi fenomeni giudicandoli impossibili a priori e non meritevoli di attenzione. Questa è la prova che non è vero e per un pomeriggio nella sala del consiglio al CERN, laboratorio unico al mondo per la ricerca nella fisica nucleare e subnucleare, si presenteranno i punti ancora incompresi di questa tipologia di fenomeni, quali spiegazioni possono essere date alla luce della attuali teorie scientifiche, gli esperimenti fin ad ora effettuati, incluse le possibili applicazioni tecnologiche e industriali. Insomma un appuntamento da non perdere sia per i più scettici sia per chi spera che le LENR possano dare un contributo importante nell'attuale situazione energetica.
La conferenza verrà trasmessa live sul web a questo indirizzo e noi come unico-lab cercheremo, nel limite delle nostre possibilità, di seguire con voi l'evento.
Dopo la conferenza
Onestamente ci aspettavamo qualcosa di più e di meglio. A parte l'auditorium semi-vuoto, non ci sono state grandi reazioni nemmeno sui social media a riguardo. Le due presentazioni sono state piuttosto confuse e di contenuto medio basso. Potete scaricare le presentazioni direttamente dalla pagina del colloquium.
Il primo speaker, Srivastava, fa un'introduzione teorica sui fenomeni LENR, afferma che nonostante ci siano le basi scientifiche per descriverli all'interno del modello standard ancora non si sia trovata una descrizione omogenea. Nondimeno esistono alcuni casi sperimentali in cui sembrerebbero essersi verificati
Nella seconda presentazione, lo speaker, Francesco Celani, ha presentato una selezione di tutti i risultati di esperimenti che confermano in qualche modo l'esistenza di un fenomeno incompreso nelle reazioni di alcuni composti metallici in contatto con idrogeno o deuterio (isotopo dell'idrogeno con un neutrone). Il filo rosso che congiunge questi esperimenti è che in tutti si presentano caratteristiche leggermente differenti e in nessuno di essi si verificano simultaneamente le quattro richieste fondamentali per essere di fronte ad una LENR, ovvero calore in eccesso, emissione di radiazioni elettromagnetiche (raggi gamma), produzione di neutroni e trasmutazioni.
Di fronte a questa variabilità di risultati e la completa irriproducibilità degli esperimenti è impossibile poter affermare, come fatto da Celani, che le ipotesi sono confermate.
I risultati sperimentali presentati hanno poco senso, mancano di sistematicità, caratteristica necessaria nella ricerca scientifica. Ben venga, come auspicato dagli speaker, l'apertura di una linea di ricerca da parte dei grandi laboratori, ma per favore, basta con questo senso di complottismo, con affermazione del tipo "siamo sotto il fuoco incrociato, verremmo licenziati se dicessimo cose sbagliate". Di cattivo gusto anche la slide dove si paragona la nuova e la vecchia scienza, specie perché proiettata in quello che, stando a questa logica, sarebbe il tempio della vecchia scienza e ciononostante ti da oggi la possibilità di raccontare alla comunità il tuo lavoro.
Questo articolo vi arriva grazie alla segnalazione di Silvia.
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5 marzo 2012
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