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5 marzo 2012

Al CERN si parla di LENR

Il prossimo 22 marzo alle ore 16:30 si terrà al CERN di Ginevra un seminario sugli sviluppi teorici e sperimentali circa le cosiddette LENR, acronimo inglese per Low Energy Nuclear Reaction (scarica la locandina).  Qualcuno chiama, piuttosto impropriamente a mio parere, questa tipologia di reazioni fusione fredda perché coinvolge atomi di idrogeno che sembrerebbero fondersi con altri metalli più pesanti come nichel e palladio. Per intenderci stiamo parlando degli stessi fenomeni che potrebbero essere alla base del catalizzatore di energia E-CAT di Focardi-Rossi, di cui abbiamo già parlato in passato.

C'è qualcuno che dice che la cosiddetta scienza ufficiale non prende seriamente questi fenomeni giudicandoli impossibili a priori e non meritevoli di attenzione. Questa è la prova che non è vero e per un pomeriggio nella sala del consiglio al CERN, laboratorio unico al mondo per la ricerca nella fisica nucleare e subnucleare, si presenteranno i punti ancora incompresi di questa tipologia di fenomeni, quali spiegazioni possono essere date alla luce della attuali teorie scientifiche, gli esperimenti fin ad ora effettuati, incluse le possibili applicazioni tecnologiche e industriali. Insomma un appuntamento da non perdere sia per i più scettici sia per chi spera che le LENR possano dare un contributo importante nell'attuale situazione energetica.

La conferenza verrà trasmessa live sul web a questo indirizzo e noi come unico-lab cercheremo, nel limite delle nostre possibilità, di seguire con voi l'evento.

Dopo la conferenza 

Onestamente ci aspettavamo qualcosa di più e di meglio. A parte l'auditorium semi-vuoto, non ci sono state grandi reazioni nemmeno sui social media a riguardo. Le due presentazioni sono state piuttosto confuse e di contenuto medio basso. Potete scaricare le presentazioni direttamente dalla pagina del colloquium.

Il primo speaker, Srivastava, fa un'introduzione teorica sui fenomeni LENR, afferma che nonostante ci siano le basi scientifiche per descriverli all'interno del modello standard ancora non si sia trovata una descrizione omogenea. Nondimeno esistono alcuni casi sperimentali in cui sembrerebbero essersi verificati

Nella seconda presentazione, lo speaker, Francesco Celani, ha presentato una selezione di tutti i risultati di esperimenti che confermano in qualche modo l'esistenza di un fenomeno incompreso nelle reazioni di alcuni composti metallici in contatto con idrogeno o deuterio (isotopo dell'idrogeno con un neutrone). Il filo rosso che congiunge questi esperimenti è che in tutti si presentano caratteristiche leggermente differenti e in nessuno di essi si verificano simultaneamente le quattro richieste fondamentali per essere di fronte ad una LENR, ovvero calore in eccesso, emissione di radiazioni elettromagnetiche (raggi gamma), produzione di neutroni e trasmutazioni.

Di fronte a questa variabilità di risultati e la completa irriproducibilità degli esperimenti è impossibile poter affermare, come fatto da Celani, che le ipotesi sono confermate.

I risultati sperimentali presentati hanno poco senso, mancano di sistematicità, caratteristica necessaria nella ricerca scientifica. Ben venga, come auspicato dagli speaker, l'apertura di una linea di ricerca da parte dei grandi laboratori, ma per favore, basta con questo senso di complottismo, con affermazione del tipo "siamo sotto il fuoco incrociato, verremmo licenziati se dicessimo cose sbagliate". Di cattivo gusto anche la slide dove si paragona la nuova e la vecchia scienza, specie perché proiettata in quello che, stando a questa logica, sarebbe il tempio della vecchia scienza e ciononostante ti da oggi la possibilità di raccontare alla comunità il tuo lavoro.

Questo articolo vi arriva grazie alla segnalazione di Silvia.

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11 commenti:

  1. In realtà il collegamento LENR-ECAT lo fa solo il costruttore dell'ecat stesso. Per me l'ecat resta un ferro da stiro senza piastra. Ma ciò non toglie che certi fenomeni osservati negli esperimenti LENR meritino attenzione.

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  2. Markogts, mi dici di quali informazioni extra sei in possesso che dimostrano che tutti i supposti test fatti davanti a estranei e pure mentre si è ospiti di laboratori all'estero sono truffe?
    La sua teoria è estremamente improbabile ma di nuovo, a meno di pesanti manipolazioni dei risultati degli esperimenti fatti sottoporre a controlli, sono Low Energy Nuclear Reactions.

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  3. Se qualcuno ha voglia di andarseli a spulciare, della coppia Rossi-Focardi (penso sia "quel" Rossi) ci sono i seguenti brevetti:

    WO9520816 - ENERGY GENERATION AND GENERATOR BY MEANS OF ANHARMONIC STIMULATED FUSION. A process of energy generation and an energy generator by means of
    anharmonic stimulate fusion of hydrogen isotopes absorbed on metal
    comprising a charging step on a metallic core (1) of a quantity of
    hydrogen isotopes H and D; a heating step in which said core (1) is
    heated (9) to reach a temperature higher than Debye's temper.... http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/biblio?FT=D&date=19950803&DB=worldwide.espacenet.com&locale=en_EP&CC=WO&NR=9520816A1&KC=A1&ND=4

    WO0229908 - THERMOELECTRIC GENERATORS. A thermoelectric module (10) including a couple formed between two
    bismuth telluride thermoelectrodes (12, 14). The first thermoelectrode
    (12) is doped with palladium, selenium, or a combination of the two. The
    second thermoelectrode (14) is doped with antimony, gold, or a
    combination of the two. Multiple thermoelectric modules may be used in
    series and parallel to achieve the desired voltage and current outputs. http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/biblio?FT=D&date=20020411&DB=worldwide.espacenet.com&locale=en_EP&CC=WO&NR=0229908A1&KC=A1&ND=4

    US2005028858 - THERMOELECTRIC MODULE AND GENERATOR. The invention relates to a thermoelectric module wherein a metallic
    conductive plate (1) is coated with a platinum layer (2) and a tellurium
    (3) layer, or other thermoelectric couples. The utilisation of layers
    of 1 mum or less reduces the ohmic resistance of the thermoelectric
    materials and allows the production of flat, cylindrical or otherwise
    shaped modules. http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/biblio?FT=D&date=20050210&DB=worldwide.espacenet.com&locale=en_EP&CC=US&NR=2005028858A1&KC=A1&ND=4

    più questo italiano di cui non è disponibile l'abstract

    ITMI20031272 - MODULO E GENERATORE TERMOELETTRICO.

    Solo il primo sembra avere qualcosa a che fare con la fusione, ma sicuramente non fredda.

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  4. un uomo dal brevetto facile! 

    Il primo sembra proprio fusione, H+D, per la temperatura parla esclusivamente della temperatura di Debye del nocciolo metallico e che ragionevolmente potrebbe essere di qualche centinaio di gradi, ma ovviamente dipende dal materiale. Il punto è che H+D non è considerata come efficace in applicazioni standard perché per conservare energia e momento oltre a He3 dovrebbe essere anche un fotone di alta energia. Sarebbe di gran lunga più conveniente D+T o al limite D+D. Onestamente però non vedo il nome di Rossi nella lista.

    Gli altri, hai ragione, sono applicazioni termoelettriche di elettrodi e niente più.

    RispondiElimina
  5. Roberto, mi confermi che l'auditorium era praticamente vuoto? A me sembrava così dal webcast. 

    Ho aggiunto i miei commenti, che sono sulla linea dei tuoi, in fondo al post. Ti confermo che il fisico italiano lavora effettivamente ad ATLAS ed è Marco Delmastro, l'autore di questo bel blog di scienza.

    Buona birra e compra anche un bel piatto di patatine fritte che sono sempre un piacere! 

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  6. Caro toto, confermo che ben piu' della meta' dei posti erano vuoti.

    R.

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  7. Vi sono alcuni risultati relativi alle anomalie dei metalli deuterati che sono ampiamente accettati (e non completamente spiegati) dalla comunità scientifica.

    Questo lavoro è stato pubblicato su Nature da S. Jones (il padre della fusione muonica) che ha rilevato deboli emissioni di neutroni da una cella elettrolitica: 
    "Observation of cold nuclear fusion in condensed matter"
    http://jw.nju.edu.cn/jingpin/courseware/daxuewulixue/register/creferences/ref/29_7.pdf

    L'esperimento (di difficile riproducibilità, per i motivi spiegati da Celani), è stato ripreso dai seguenti articoli. Il primo è pubblicati su Eur Phys A e catalogato nella banca dati del Brookhaven National Laboratory, la più autorevole al mondo nel campo delle reazioni nucleari:

    "Evidence for a host-material dependence of the n/p branching ratio of low-energy d+d reactions within metallic environments"http://www.springerlink.com/content/w61l850352jv6266/fulltext.pdf Our findings also provide a first independent support for the claim in cold fusion that requires a heavily alteration of the d+d reaction channels in contradiction to the results obtained for gas targets.

    Quest'altro è pubblicato su J. Phys. G., ed anch'esso è presente nella banca dati del BNL:

    "D + D reaction in metal at bombarding energies below 5 keV"
    http://lenr-canr.org/acrobat/YukiHddreaction.pdf

    The enhancements of the reaction rate are clearly seen below 5 keV, and can be interpreted as the reduction of the effective Coulomb barrier due to the electron screening in metal.

    Da notare che questi due articoli scardinano due dogmi della chimica nucleare, ovvero l'indipendenza della branching ratio e della sezione d'urto delle reazioni nucleari dall'ambiente chimico. E guardacaso, le anomalie massime si hanno proprio con il palladio.

    Forse i "miracoli" di cui parlano i detrattori delle LENR non sono poi così tali.

    RispondiElimina
  8. Io non sono un detrattore, sono uno scienziato che vuole capire. E difficilmente credo ai miracoli, e quando c'è un aspetto poco chiaro, per esempio non sempre riproducibile, vuol dire che serve più sistematicità, smembrare il problema in parti e analizzare ognuna nei dettagli.

    Ieri, anziché un minestrone fatto di affermazioni senza supporto sperimentale (su questo dobbiamo essere d'accordo) avrei preferito vedere analizzato uno degli esperimenti che citi nel più assoluto dettaglio. Mettendo in risalto come mai alle volte serve il deuterio altre basta l'idrogeno.

    Esiste almeno un caso in cui ci sono le quattro pistole fumanti delle lenr? Gamma, neutroni, trasmutazione ed eccesso di energia? Se si (ma da ieri credo di no) allora partiamo da quello. Se no, cambiamo paradigma e guardiamo a qualche altra famiglia di effetti, perché non è certo nucleare.

    Interessante l'aspetto delle nanostrutture (uno dei miei campi di lavoro). So bene quanto le dimensioni contano e quali inaspettate conseguenze ci possono essere. Esempio, l'oro che è un metallo inerte in scala macroscopica, diventa un forte catalizzatore alle nanoscale. Saranno mica le nano-strutture la chiave?

    Più studio, meno senso di persecuzione. Più sistematicità, meno conplottismo.

    RispondiElimina
  9.  Perfettamente daccordo con te, Toto.
      Una delle affermazioni fatte ieri, piu' volte, da Celani e' stata "le misure sono difficili"... per quello non riescono a ripeterle.
      Ora, io non vorrei togliere nulla al valore delle centinaia di scienziati che, in tutto il mondo, studiano la LENR, ma obbiettivamente tutta questa difficolta' nel ripetere le misure fatte da altri non la vedo... e non la vedo perche' non c'e'. Gli strumenti per misurare l'emissione di neutroni, fotoni, gas vari, e calore esistono, non e' come alla nascita della tecnologia nucleare a fissione che han dovuto inventarsi tutto, in un certo senso... adesso devi solo comprare i rivelatori e metterli nel posto giusto.
      La "cella", il cuore del sistema del reattore LENR (se lo chiamano reattore, non so) e', a loro dire, del metallo o delle leghe di metallo, Pd, Ni, Zr e ossidi di Zr, tutta roba che si puo' comprare a livelli di purezza noti, dalle potenze che generano si deve trattare di pochi grammi... quindi non vedo il problema di averli, ovunque. I vari gas, H2, D2, o altro, si comprano pure senza problemi, a livelli di purezza noti... le nanostrutture si producono in laboratorio senza problemi, ci sono "ricette" per farle, e la taglia dei nanocristalli si misura anche in maniera abbastanza semplice, qui al CERN lo fanno da anni e anni, come lo fanno altrove. Non ci sono parti in movimento, si tratta di definire, eventualmente, la temperatura di partenza (cioe' l'apporto di energia da fonti esterne, riscaldatori vari), il flusso di gas o liquidi nella cella/reattore, la composizione del catodo/cella/reattore... cos'altro?... ieri il teorico indiano ha mostrato diagrammi di Feynmann, ha parlato di propagatori e vertici... per ammazzare una mosca a casa sua si usano le testate nucleari, credo...
      Fanno il gas loading del catodo, formato da materiali che sono, notoriamente, piroforici, come lo zirconio, e che immagazzinano/pompano grandi quantita' di idrogeno e suoi isotopi, come il palladio (che non a caso si studia qui al CERN da anni proprio per ridurre le pressioni parziali di idrogeno)... che in opportune condizioni si sviluppi un po' di energia non mi sorprende proprio....

      La parte cospirativa del tutto e' quella che da piu' fastidio, personalmente.

      Roberto

    RispondiElimina
  10. Probabilmente Celani ha voluto fare un "minestrone" per mostrare che ci sono molti studi convergenti sugli stessi risultati e che quindi il problema della riproducibilità, tallone d'Achille delle LENR, è stato seriamente affrontato e superato.

    Sul "complottismo" sono d'accordo con voi, però considerate che quelli che lavorano in tale ambito hanno dovuto scontrarsi per anni con le accuse di scienza patologica, truffa scientifica, ecc ecc. Il fatto che adesso si discuta serenamente di LENR è già un notevole passo avanti.

    Relativamente agli effetti nucleari, nel corso degli anni sono state osservate tutte le pistole fumanti descritte (non contemporaneamente), con vari gradi di riproducibilità, essendo l'eccesso di calore l'effetto predominante. Una raccolta delle evidenze sperimentali più significative fu fatta da Hagelstein del MIT per il DOE nel 2004:

    http://lenr-canr.org/acrobat/Hagelsteinnewphysica.pdf

    Questo report convinse solo in parte gli scienziati del panel, però rappresenta una buona panoramica dello stato dell'arte all'epoca. Da allora sono stati fatti ulteriori passi avanti nella direzione della riproducibilità (specialmente dai giapponesi).

    Relativamente all'eccesso di calore nel caricamento/scaricamento di deuterio, attenzione a non sottovalutarlo, essendo forse una delle anomalie più facilmente riproducibili e tuttora non chiarite.

    Il riferimento è all'esperimento fatto dalla NASA e citato da Celani, ovvero dell'eccesso  anomalo di calore nella fase di scaricamento del deuterio dalla matrice di Pd: è noto che l'assorbimento di D/H da parte del Pd è esotermico, mentre il degasamento è "normalmente" endotermico per l'H ed invece esotermico per il D.

    Tale anomalia è stata rilevata dalla NASA nel 1989 ma ad essa non fu mai data importanza e non fu pubblicata, fino al 2003 quando degli scienziati cinesi, in maniera completamente indipendente ed autonoma, si imbatterono nello stesso effetto:

    http://www.lenr-canr.org/acrobat/LiXZcorrelatio.pdf

    We were supposed to observe the temperature drop when we started pumping. This was true, when the data acquisition system was able to catch that short temperature drop just after the starting point of pumping. It was caused by both the endothermic degassing and the adiabatic expansion. However, this short drop in temperature was always followed by a temperature rising which was correspondingto the correlation between heat and deuterium flux

    Nel 2004 lo scienziato francese Biberian venne in possesso del lavoro NASA e quindi i cinesi si resero conto che l'anomalia riscontrata era la stessa:

    http://newenergytimes.com/v2/library/2006/2006LiuB-ExessHeat.pdf

    Molti indizi che, a parere di un profano quale io sono, giustificano ampiamente studi più approfonditi. 

    RispondiElimina
  11.  meglio noto anche come marco scia chimica ...

    RispondiElimina

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