Potremmo dire, usando un linguaggio tipicamente terrestre, che negli ultimi giorni il tempo sul sole non è stato particolarmente bello. C'è stata una tempesta fortissima, di magnitudo X1.8 [
1] nella giornata di ieri fotografata dalla Terra tramite i telescopi. Guardate che esplosione si vede nella foto.
Nelle immagini al telescopio la parte centrale del Sole è stata oscurata per mettere in risalto l'esplosione e l'emissione di una grandissima quantità di massa dalla corona, ovvero la parte più esterna del sole.
 |
Fenomeno della riconnessione magnetica. |
Esplosioni sul sole avvengono di continuo, ma grandi come la recente sono più rare e attirano l'attenzione degli scienziati perché rappresentano eventi interessanti per l'evoluzione del Sole e anche per studiarne le possibili conseguenze sulla Terra in particolare per i sistemi elettronici. L'origine di queste esplosioni con la conseguente emissione di materiale dalla corona è da ricercarsi nella complessa dinamica che tiene insieme la fornace nucleare del sole. L'enorme sfera di plasma che costituisce il sole è tenuta insieme dall'interazione gravitazionale che bilancia la repulsione dovuta al gradiente di pressione che tende a spingere verso l'esterno l'idrogeno di cui è composta principalmente la stella. Questo però è tutt'altro che un equilibrio statico, anzi tutto è in continuo movimento e il moto del plasma genera un campo magnetico per via dell'effetto dinamo.
 |
Il campo magnetico terrestre |
Il campo magnetico aiuta a confinare il plasma, ma può capitare che in una regione si formi un "buco magnetico" (riconnessione magnetica) e da lì il plasma può uscire in una vera e propria esplosione. Quando il buco si forma in prossimità delle macchie solari, che sono regioni magneticamente molto attive, allora l'esplosione sarà particolarmente forte.
Questa eruzione di gas ionizzato, in particolare protoni ed elettroni, vengono scaraventati al di fuori della stella verso l'intero sistema solare e dopo qualche tempo raggiungono anche il nostro pianeta.
 |
Una recentissima aurora boreale fotografata in Svezia |
Come un villeggiante al mare si spalma la crema protettiva, anche la Terra è dotata di una protezione contro il vento solare, ovvero quel flusso di particelle cariche che continuamente arriva dal sole e investe il nostro pianeta. E' il campo magnetico terrestre a fornirci lo scudo protettivo, infatti le particelle cariche che arrivano dal sole vengono intrappolate dal campo magnetico che le devia e le invia lontano dalla superficie terrestre.
Solo in prossimità dei poli, dove le linee di campo magnetico spingono le particelle cariche in atmosfera, si osserva le meravigliose conseguenze dell'arrivo delle particelle dal sole. Infatti queste interagiscono con le molecole di azoto che compongono l'atmosfera ionizzandole. Questa interazione è la causa delle tenui e colorate luci che si possono vedere nei cieli polari e che ci lasciano sempre a bocca aperta.
[1] L'intensità dei brillamenti solari è classificata in modo analogo a quella dei terremoti. La scala è suddivisa in cinque intervalli rappresentati da una lettera, A, B, C, M e X in ordine crescente. Tra una lettera e la seguente c'è un fattore 10 di aumento. Il numero di fronte alla lettera è un moltiplicatore, quindi un brillamento C2 è due volte più intenso di un C1 e venti volte più intenso di uno B1. [↵]