Il messaggio di base è però verissimo: buttare l'olio usato per il fritto o quello dei vasetti sott'olio nello scarico del lavandino è assolutamente qualcosa da evitare. Ma allora cosa si deve fare? L'olio deve essere smaltito seguendo una procedura particolare e in Italia, come in ogni stato membro dell'Unione Europea, esiste un consorzio (Conoe) che se ne prende cura. L'olio da cucina deve venir trattato allo stesso modo dell'olio usato nei motori e quindi ristoranti e officine, come ogni abitazione dotata di cucina, dovrebbe provvedere al suo corretto smaltimento. Ovvio che per una realtà industriale, dove le quantità in gioco sono decisamente più rilevanti, il corretto smaltimento assume una maggior importanza, ma non bisogna sottovalutare l´impatto delle piccole utenze domestiche.
La soluzione è raccogliere l'olio usato, ovviamente dopo averlo fatto raffreddare, in un contenitore per liquidi, come per esempio quello dell´ammorbidente/detersivo che in genere è abbastanza capiente, e poi portarlo all'isola ecologica del vostro comune. È opportuno verificare se il vostro comune dispone di un'isola ecologica e se questa sia attrezzata per la raccolta dell'olio, qui per esempio trovate le info relative alla piattoforma ecologica di Olgiate Comasco. Attenzione che raccogliere l'olio e poi buttarlo nei rifiuti solidi misti è altrettanto sbagliato e quindi da evitare.
Dal vostro centro di raccolta, tutto l'olio esausto verrà inviato ad una ditta specializzata per lo smaltimento e il recupero. Per esempio, Eco-Rec è una di queste ditte e sul loro sito potete trovare anche come quest'olio viene rivalorizzato come fonte di energia o ri-impegnato nella produzione di sapone. Sì, avete capito bene, è possibile fare del sapone e potete persino farvelo anche in casa seguendo una semplicissima ricetta, che vi riporto testualmente da Wikipedia:
Per la sintesi del sapone si utilizzano 10 g di olio di oliva posti in un becker e ad essi si aggiungono 5 g di idrossido di sodio in 40 ml di una soluzione acqua-alcol al 50% (20 ml di acqua e 20 ml di alcol). Si scalda il tutto per circa 45 minuti agitando continuamente. A parte si prepara un'altra soluzione acqua-alcol da aggiungere di volta in volta. Dopo un po' si aggiunge tutto ad una soluzione di 150 ml di acqua e cloruro di sodio fredda. Questa serve ad innalzare la forza ionica e a favorire la precipitazione del sapone. Si filtra il precipitato e lo si asciuga in stufa. Questo è il metodo per una completa saponificazione dell'olio (sia esso derivante dalle olive o da altra fonte animale e/o vegetale)
Gl ingredienti principali del sapone sono olio di oliva di seconda o terza spremitura (le cosiddette "sanse") e glicerina. Al posto dell'idrossido di sodio per la saponificazione si usa talvolta la lisciva, una soluzione meno caustica, derivante da una soluzione filtrata di acqua e cenere di legna; la glicerina è un componente naturale che si forma per saponificazione dei trigliceridi degli oli vegetali o dei grassi animali
Certo che per una realizzazione domestica, dovete sostituire al becker un contenitore in vetro resistente al calore e all´idrossido di sodio (NaOH) sostituite la lisciva, che anch´essa può essere fatta in casa partendo dalla cenere del camino. Il cloruro di sodio è il nome scientifico del comune sale da cucina e quindi dovrebbe essere già presente in quantità anche nella vostra cucina.
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