Immaginatevi la situazione: un piccolo gruppo di persone, in un laboratorio sperduto nel nord Italia, si mette a scrivere un software senza troppe pretese per fare l'analisi dei dati prodotti dai loro rivelatori. Poi questo sparuto gruppetto finisce a collaborare con un gruppo più vasto a livello europeo e quando la discussione arriva sull'analisi dati, un tizio basso di statura e in un inglese traballante alza la mano e dice: noi facciamo così. Butta lì un'idea che trova subito terreno fertile e piace a tutti. Solo lui si rende conto un minuto dopo che ormai la frittata era fatta e la sua semplice osservazione era stata interpretata come una proposta, una candidatura volontaria e, visto che nessuno ci teneva a farlo, si è subito trovato incaricato a farlo per tutti.
Ho lavorato duramente per tre anni e quando ho cambiato lavoro mi sembrava di abbandonare un figlio. Ad intristirmi maggiormente era la convinzione che venendo a marcare colui che ha tanto spinto per la sua creature, il software facesse una brutta fine, finisse nel dimenticatoio prima, poi su un server di backup e infine perso in qualche archivio di bit. Per mantenere vivo il mio legame e rendere il mio allontanamento meno duro ho chiesto di restare iscritto alla mailing list del progetto, così da poter leggere i nuovi sviluppi.
Contrariamente a quanto pensavo, il progetto è sopravvissuto al suo fondatore e proprio nella scorsa settimana ho visto un fiorire di messaggi sulla mailing list inviati da persone che non ho mai avuto il piacere di conoscere. Stanno facendo un po' d'ordine, visto che per qualche anno l'incuria deve aver colpito il codice, sistemando tutti i problemi, piccoli e grandi e così mi sono sentito in dovere di scrivere una mail anch'io, per ringraziarli per la cura con cui stanno curando il mio piccino ormai diventato un ragazzotto.
Son soddisfazioni!