Un anno fa, come oggi (link), pubblicavamo gli effetti del freddo intenso sugli impianti provvisori di Fukushima con tubazioni spaccate dal gelo e acqua, più o meno contaminata che veniva persa. Quest'anno la situazione sembra essere migliorata e, anche se qualche piccola perdita a causa di guasti sui componenti continua ad esserci e anche un idrante rotto a causa del gelo, i nuovi tubi sembrano reggere molto meglio alle basse temperature. Proprio questa settimana è terminato il lavoro di miglioramento dell'affidabilità delle tubazioni che rimuovono l'acqua dai locali turbine dei reattori 1 e 2 per portarla ai centri di stoccaggio e trattamento. Come vedete nello schema qui sopra, tutti i tubi che portano acqua dai reattori ai due edifici di stoccaggio e processamento sono ora stati sostituiti con tubi in plastica rigida, come quelli utilizzati nell'ingegneria civile ed industriale.
I Giapponesi hanno preferito utilizzare il principio dei vasi comunicanti di fatto collegando insieme tutti e quattro i reattori, così i trasferimenti d'acqua avvengono sempre da un'unità all'altra. Per il momento, l'unico tubo che resta ancora rosso e quindi realizzato con quei tubi corrugati flessibili che abbiamo più volte visto utilizzare è quello che collega il bunker ad uno degli edifici di stoccaggio. Quell'edificio, non era inizialmente stato pensato per conservare acqua (link), ma già durante il mese di agosto 2011 vi fu trovata acqua accumulata da condotti comunicanti verso l'edificio principale adiacente. Visto che è a tenuta stagna, è probabilmente ancora utilizzato per lo stoccaggio. Della trincea (lungo tunnel a destra del bunker nello schema) avevamo già parlato in passato e a questo punto dovrebbe essere completamente vuoto.
La neve
Il freddo, se da un lato potrebbe essere un nemico da temere, specie per le tubazioni, dall'altro riduce il carico sul sistema di decontaminazione dell'acqua, perché con acqua più fredda, ne serve meno per raffreddare i reattori. Vale anche la pena accennare alla forte nevicata del 14 gennaio scorso. Ovviamente non ce ne siamo accorti guardando le previsioni meteo, ma l'occhio attento di SM ha notato una repentina diminuzione della dose ambientale letta da un monitore trasportabile installato vicino al lato sud dell'edificio principale della centrale. Facciamo un minimo di ricerca e vediamo che, mentre le centraline ambientali poste sul perimetro della centrale e all'interno di piccole baracche non è stata misurata alcuna variazione significativa, questa postazione ha registrato la rapida discesa mostrata nel grafico. Un mistero? No semplicemente l'inizio di una bufera di neve che potete vedere nelle immagini registrate dalla webcam della centrale.
Lo spessore di neve accumulatosi sul terreno ha fornito un valido schermo alla radiazione cosidetta groundshine, ovvero che proviene dal terreno che ha accumulato e fissato i contaminanti (leggi cesio) durante le fasi iniziali dell'incidente.
La situazione dell'acqua
Chiudiamo questo post con il consueto aggiornamento della situazione dell'acqua contaminata come è stato fotografato dal più recente bollettino del 25 gennaio 2013. Male, le previsioni sono state mancate e siamo tornati molto vicini alla soglia psicologica dei centomila metri cubi a causa dei lavori di manutenzione di entrambi gli impianti di decontaminazione. Ora sono stati fatti ripartire entrambi e dovremmo vedere alcuni benefici la prossima settimana.
Settimana precedente | Previsione per questa settimana | Settimana presente | Previsione per la settimana successiva | |
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Acqua nei reattori + turbine | 76 100 | 78 100 | 77 400 | 77 300 |
Acqua nello stoccaggio | 17 050 | 19 550 | 21 630 | 21 460 |
Totale | 93 150 | 97 650 | 99 030 | 98 760 |
Nel frattempo torna sulla stampa nazionale giapponese, l'ipotesi che TEPCO rilascerà in mare l'acqua tratta una volta che i livelli di contaminanti verranno portati al di sotto dei limiti di legge. L'articolo in questione sottolinea come non si riesca ad eliminare il trizio (l'isotopo con due neutroni dell'idrogeno, radioattivo ma il cui impatto sulla salute è decisamente molto basso). L'articolo però non cita una cosa ancora più preoccupante, infatti mentre di acqua pulita ed eventualmente scaricabile ce ne è una quantità ragionevole (22 mila tonnellate) di acqua solo parzialmente decontaminata ce ne sono oltre 220 mila metri cubi. Quindi, se da un lato diventerà importante capire come gestire poi quest'acqua ripulita, adesso è forse più urgente far partire la decontaminazione completa, che tarda ad arrivare.
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