Se nelle precedenti settimane avevamo importanti e interessanti sviluppi tecnici da riportarvi, questo aggiornamento contiene solo il rammarico per l'incapacità di TEPCO di gestire in sicurezza lo stoccaggio e il trattamento dell'acqua contaminata presente sul sito. Lo scorso 5 aprile, una perdita d'acqua dal sistema ad osmosi inversa, molto simile a quella della scorsa precedente, ha provocato lo sversamento in ambiente di circa 12 tonnellate di acqua con sali concentrati. Per capire meglio, il sistema ad osmosi inversa prende acqua a cui è già stato rimosso il cesio attraverso i sistemi Kurion o SARRY e la fa passare attraverso delle membrane, producendo da un lato acqua completamente priva di sali disciolti che viene utilizzata per il raffreddamento e dall'altro acqua di scarto, denominata con sali concentrati. La perdita è stata caratterizzata proprio da questa acqua di scarto che quindi contiene una frazione molto piccola (rispetto alla quantità iniziale), cloruri in abbondanza, altri radioisotopi beta emettitori e tutti quelli che non sono stati separati dai sistemi precedenti. Questa acqua di scarto viene stoccata sul sito in attesa di essere evaporata in modo da concentrare ulteriormente gli isotopi radioattivi.
Qui sotto le analisi dell'acqua uscita, nell'attesa di conoscere il dettaglio dei beta emettitori.
Una frazione di questa acqua, passando attraverso un canale di scolo ha raggiunto raggiunto il mare al di fuori del porto. Analisi radiologiche (PDF) dell'acqua in corrispondenza del punto in uscita verso l'oceano hanno mostrato solo lievi aumenti delle concentrazioni di radioisotopi, ma a parte l'entità della contaminazione, piccola in questo caso e trascurabile rispetto a quanto avvenuto nell'aprile dello scorso anno, è fondamentale eliminare completamente queste perdite e questi incidenti. Non siamo solo noi a chiederlo, anche NISA lo sta facendo in modo ufficiale, perché in situazioni di emergenza ci sono elementi di difficile controllo, ma nelle attuali condizioni queste perdite non sono più ammissibili. Tutte le infrastrutture temporanee che erano state allestite in fretta devono essere sostituite con linee di trasferimento stabili e instrumentante. Le vie di accesso ai canali di scarico devono essere protette da eventuali perdite e l'acqua piovana deve essere opportunamente drenata per evitare infiltrazioni.
Non è un lavoro che si fa in una giornata, ma nemmeno impossibile da realizzare. Speriamo che contestualmente alla realizzazione del sistema per la decontaminazione a multi-isotopo vengano attuate anche queste misure di rafforzamento e stabilizzazione.
La situazione dell'acqua
Rimaniamo sempre in tema di acqua e del sistema di trattamento per la sua decontaminazione. La tabella qui sotto riporta le quantità di acqua altamente contaminata attualmente in stoccaggio sul sito. E' aggiornata al 3 aprile, quindi fotografa la situazione prima delle intense precipitazioni che sono avvenute durante la settimana e che potrebbero farsi con il prossimo aggiornamento. Nonostante le barriere, non è da escludere che infiltrazioni di acqua piovana siano andate a far aumentare i livelli soprattutto nei locali interrati dei reattori e delle turbine. Nello schema qui a fianco la situazione di tutti gli stati intermedi del trattamento.
Settimana precedente | Previsione per questa settimana | Settimana presente | Previsione per la settimana successiva | |
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Acqua nei reattori + turbine | 79 700 | 80 400 | 79 600 | 77 700 |
Acqua nello stoccaggio | 19 090 | 16 780 | 18 080 | 17 160 |
Totale | 98 790 | 97 180 | 97 680 | 94 860 |
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