Sara' che stamattina ho sentito la frase del titolo, sara' che in questi giorni i matrimoni si annunciano a raffica, ma a me e' venuta in mente una discussione avuta qualche tempo fa con un'amica/collega italiana, ma da anni ormai migrata oltralpe. Il nocciolo della questione, secondo lei, e' che l'Italia e' l'unico Paese civile al mondo in cui, pur dichiarandosi laico, il matrimonio celebrato dalla chiesa cattolica ha anche valore civile. Lei stessa portava a sostegno delle sua idea la citazione evangelica del titolo: Se anche Gesu' ha detto di dare a Cesare cio' che gli appartiene, perche' i sacerdoti cattolici non lasciano che a celebrare il matrimonio civile sia il signor sindaco o un suo incaricato?
A parte il fatto che mi sembra un tipico esempio di inutile arrampicamento sui vetri, ma non capisco quale sia il problema. Non appena ho pronunciato questa frase, sono stato rimbeccato dicendo che questo e' un privilegio che solo i cattolici hanno, tutti gli altri non avendo un Concordato non possono recarsi in Moschea e dichiararsi sposati anche secondo lo stato civile. Onestamente non ho capito questa reazione, forse dettata da un pizzico di gelosia per quei fortunati - questa e' una mia opinione - che vedono nel matrimonio qualcosa di piu' di un contratto da firmare in presenza di testimoni.
A volte resto molto perplesso da questa tipologia di ragionamenti. Date a Cesare quello che e' di Cesare non significa che i Cattolici possono fare i Cattolici solo dentro le sacre mure delle loro chiese e che i preti, per non parlare del Papa, possono al piu' parlare di Dio, Inferno e Paradiso, ma mai e poi mai prendere in esame temi che possono coinvolgere la vita "civile" degli uomini. Se il Papa parla di rispetto della vita in tutte le sue forme fa un'inaccettabile ingerenza verso lo stato (quale stato, poi, l'Italia? l'Europa? il Mondo?), se invece, Pannella e i suoi amici di diete dicono che e' giusto che uno possa farsi togliere la vita in modo indolore, allora questo e' il segno inequivocabile di una societa' giusta, civile e moderna. Non capisco perche' i due comportamenti siano valutati in modi cosi' diversi. Perche' uno e' un politico e l'altro un prete? Perche' uno promette uno stato moderno e l'altro il paradiso? Perche' uno mangia tutti i giorni e l'altro finisce un digiuno per iniziarne un altro?
Al solito questa e' la mia opinione discutibile, ma questa volta, vi assicuro che avrete molto da lavorare per farmela cambiare!
A parte il fatto che mi sembra un tipico esempio di inutile arrampicamento sui vetri, ma non capisco quale sia il problema. Non appena ho pronunciato questa frase, sono stato rimbeccato dicendo che questo e' un privilegio che solo i cattolici hanno, tutti gli altri non avendo un Concordato non possono recarsi in Moschea e dichiararsi sposati anche secondo lo stato civile. Onestamente non ho capito questa reazione, forse dettata da un pizzico di gelosia per quei fortunati - questa e' una mia opinione - che vedono nel matrimonio qualcosa di piu' di un contratto da firmare in presenza di testimoni.
A volte resto molto perplesso da questa tipologia di ragionamenti. Date a Cesare quello che e' di Cesare non significa che i Cattolici possono fare i Cattolici solo dentro le sacre mure delle loro chiese e che i preti, per non parlare del Papa, possono al piu' parlare di Dio, Inferno e Paradiso, ma mai e poi mai prendere in esame temi che possono coinvolgere la vita "civile" degli uomini. Se il Papa parla di rispetto della vita in tutte le sue forme fa un'inaccettabile ingerenza verso lo stato (quale stato, poi, l'Italia? l'Europa? il Mondo?), se invece, Pannella e i suoi amici di diete dicono che e' giusto che uno possa farsi togliere la vita in modo indolore, allora questo e' il segno inequivocabile di una societa' giusta, civile e moderna. Non capisco perche' i due comportamenti siano valutati in modi cosi' diversi. Perche' uno e' un politico e l'altro un prete? Perche' uno promette uno stato moderno e l'altro il paradiso? Perche' uno mangia tutti i giorni e l'altro finisce un digiuno per iniziarne un altro?
Al solito questa e' la mia opinione discutibile, ma questa volta, vi assicuro che avrete molto da lavorare per farmela cambiare!
0 commenti:
Posta un commento
Chiunque può lasciare commenti su questo blog, ammesso che vengano rispettate due regole fondamentali: la buona educazione e il rispetto per gli altri.
Per commentare potete utilizzare diversi modi di autenticazione, da Google a Facebook e Twitter se non volete farvi un account su Disqus che resta sempre la nostra scelta consigliata.
Potete utilizzare tag HTML <b>, <i> e <a> per mettere in grassetto, in corsivo il testo ed inserire link ipertestuali come spiegato in questo tutorial. Per aggiungere un'immagine potete trascinarla dal vostro pc sopra lo spazio commenti.
A questo indirizzo trovate indicazioni su come ricevere notifiche via email sui nuovi commenti pubblicati.