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18 settembre 2008

Ad Alitalia mancano le ali

Per fortuna che a Strasburgo sono venuto in auto, perche' se avessi acquisto per circa € 500 il biglietto Malpensa - Strasburgo della nostra compagnia di bandiera sarei forse stato costretto a tornare a casa con l'auto stop.

Come tutte le volte che ci sono temi sindacali di mezzo, io stento a capire la logica delle decisioni e forse questo e' il motivo per cui sono un precario e non ho un posto di lavoro fisso.

Vorrei chiedere la vostra opinione, e gradirei davvero leggere molti vostri commenti. Cosa fareste se foste un dipendente Alitalia? Sareste contenti di questo fallimento? Se io fossi in loro, adesso starei picchettando la casa di Epifani altro che dire meglio falliti che in mano ai banditi. Ho visto scene al quanto bizzarre: precari di Alitalia che prima si disperavano per i loro soli 600 euro di stipendio e poi applaudivano per il fallimento della trattativa e il conseguente molto probabile licenziamento. Scusatemi, ma la mia testa non riesce a trovarne la logica.

Credo, e questa e' la mia opinione, che come sapete e' discutibile, che Alitalia si meriti questo fallimento. Era scritto nel suo destino, o meglio nel suo modo di operare: costi elevati come se fosse un monopolista e un debito-voragine-mangia-soldi come un buco nero. Non e' la prima volta che una compagnia aerea di bandiera fallisce, ne' abbiamo un esempio nella vicina Svizzera, dove dalle ceneri di Swissair e' rinata la nuova Swiss che vola in perfetto orario, ha prezzi da low-cost e distribuisci buonissimi cioccolatini a bordo.

Cosa succedera' domani? Onestamente non lo so e l'unica cosa che gradirei e' che ci dessero un taglio e che la smettano di fissare un ultimatum solo per poi rimandarlo. Il piano di recupero, buono o cattivo che sia, e' fallito, si portino i libri in tribunale e si ricominci da capo, ma con un brusco cambio di rotta, dicendo no alle lottizzazioni e alle stupide lotte dei partiti o dei sindacati, costruendo un'impresa che produca ricchezza e non un ricettacolo per persone che devono essere assunte. Per una volta si pensi davvero al bene dei cittadini e dei lavoratori, ma soprattutto di quelli che lavorano davvero e non di quelli che si accontentano di percepire lo stipendio.

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