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8 febbraio 2014
Rilasciare l'acqua di falda di Fukushima
Abbiamo più volte parlato del cosiddetto sistema di bypass dell'acqua di falda a Fukushima, ovvero la possibilità di pescare acqua a monte dei reattori e di spedirla direttamente in mare attraverso condotte evitando che il passaggio sotto i reattori la contamini. Questo sistema avrebbe svariati vantaggi, il primo, legato all'abbassamento della falda è quello di provocare una diminuzione delle volumetrie di acqua contaminata stoccata negli scantinati degli edifici danneggiati e quindi da trattare successivamente. Il secondo vantaggio è una riduzione della contaminazione marina, infatti visto che nei mesi scorsi abbiamo avuto la conferma che gli scantinati non sono a tenuta stagna, meno acqua devono contenere, meno acqua contaminata arriverà in mare. A questo punto, verrebbe da chiedersi, ma perché allora non lo stanno facendo? Il fatto è che questo sistema deve pompare acqua in grande quantità e non è nemmeno pensabile stoccarla da qualche parte, deve necessariamente essere rilasciata in mare. E qui sorge l'ostacolo: essendo tutta la zona circostante la centrale contaminata anche l'acqua di falda è lievemente contaminata, ordini di grandezza meno contaminata di quella con cui si mischia passando sotto ai reattori ed esattamente tanto contaminata come quella dei fiumi della zona che scaricano liberamente in mare.
Da un punto di vista totalmente razionale, è assolutamente insensato impedire a TEPCO di mettere in funzione questo sistema di bypass, effettuando i dovuti controlli sulle quantità di radioattività scaricate. Anzi dovrebbe essere incentivato perché di fatto significa contaminare meno e, nel piano a medio lungo termine, significa semplificare la gestione, già complessa di suo dell'acqua. E così TEPCO, in accordo con la NRA, si sta prodigando nello stilare una tabella di valori di riferimento massimi per la radioattività nell'acqua di falda da scaricare a mare. In base a questi numeri, non solo l'acqua deve essere al di sotto dei limiti previsti dalla legge per il rilascio, ma puntano a stare ben al di sotto di questi valori, addirittura più bassi di quelli consentiti nell'acqua potabile (come se la gente bevesse direttamente l'acqua del fiume o del mare). Trovate i numeri in questo documento. Quasi tutti i numeri, infatti ne manca uno importantissimo: ovvero quando inizieranno. Per dirla in altre parole, piuttosto che il quanto, a questo punto, ci dovremmo preoccupare del quando.
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