Di solito mi preparo questa lista durante il tragitto in auto da casa al lavoro e in genere non ho bisogno di scriverla perché si tratta al più di un paio di punti che però mi terranno piena tutta la giornata. Ci sono casi eccezionali, in cui la lista diventa troppo lunga o in cui non è banale prioritizzare alcuni task rispetto ad altri e allora ricorro a carta e penna e in tal caso mi sento soddisfatto quando, dopo aver portato a termine un compito, posso tirarci sopra una bella riga.
Lunedì scorso era una di queste occasioni speciali. Quando sono arrivato a contare otto punti nella mia lista mentale, mi sono detto: stop, serve la carta. Così ho accorciato la lista mentale a soli due elementi:
- bere un bel caffe appena arrivato in ufficio.
- mettere nero su bianco tutte le cose da fare.
Lunedì sera la lista era bella che pronta, scritta in ordine sul blocco degli appunti, ma oggi che è già giovedì noto con disappunto che nessuno dei compiti è stato ancora cancellato. E non perché mi sia dato alla macchia, ma perché ogni volta che provo ad affrontare un elemento della lista, mi trovo subito catapultato in qualcosa d'altro da fare e ovviamente con la massima priorità.
Ps. vi scrivo questo post durante la mia pausa pranzo, che non ho fatto, perché indaffarato alla guida del ciclotrone.