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9 luglio 2011

Gli utenti, gli utonti e il $sysadmin

L'informatica è letteralmente precipitata nel nostro mondo e nella nostra vita quotidiana. Trent'anni fa, nessuno o quasi sapeva cosa fosse un computer per non parlare di un collegamento ad una rete, oggi siamo sempre connessi con una varietà impressionante di dispositivi al cybermondo.

Ma questa rivoluzione non è certo stata indolore, per la prima generazione di computer dotati - di cui mi vanto di appartenere - si è trattato di un lento processo di apprendimento, fatto di scoperte quotidiane e di ore passate davanti ad uno schermo nero con scritte verdi, syntax error e mangianastri rumorosi. Per le generazioni correnti l'impatto è stato decisamente meno traumatico, ma la minor fatica e la disponibilità della pappa pronta ha fatto sì che gli utenti si trasformassero in utonti e che oggi quasi nessuno sappia più come veramente funzioni un computer e come metterlo in condizioni di poter operare al meglio.

Tra queste due categorie, i tanti utonti e i pochissimi utenti, ce ne è una terza, una mutazione genetica, una specie in via di estinzione gelosamente custodita da quelle poche aziende che se li sono accaparrati e che non li cederebbero per nulla al mondo. Sono i $sysadmin [1], gli amministratori di sistema, quelli il cui cervello si interfaccia direttamente con il pc e che hanno una vita d'inferno a trattare con tutta quella marea di gente che li tempesta di domande dalla mattina alla mattina successiva. Dovete fare attenzione, perché in circolazione ci sono tante imitazioni, gente incapace che si spaccia per deus machinae, quando invece sono soltanto bravi a giocare a Duke Nukem 3D.

Come fare allora per riconoscerli? Basta guardarli in faccia: tutti corrispondono al medesimo identikit (vedi foto), parlano strano, a mille all'ora e infilano una sigla ogni tre parole. Rivestiti di una corazza impenetrabile, la loro riservatezza è un'esigenza per evitare di fare la fine del parafulmine e di tirarsi addosso ulteriori guai informatici da risolvere. Io ne conosco almeno due tre quattro cinque che leggono questo blog e che corrispondono esattamente alla descrizione

Perché tutto sto predicozzo? Perché ho trovato un bellissimo sito, per i contenuti non certo la grafica che definirei asciutta [2], redatto da uno di questi rari personaggi - proprio quello della foto - di nome Davide e di professione amministratore di sistema in Olanda. Il sito, a parte alcuni articoli tecnici, contiene una fonte inesauribile di buon umore: una raccolta di "Storie dalla sala macchine" (link), ovvero aneddoti scritti in sysadmin-ese (NdA lingua del $sysadmin) in cui Davide ci racconta le sue avventure con quelli che definisce CL, ovvero utenti informatici che non hanno la minima idea di quello che stanno facendo.

La raccolta inizia da prima del 2003 e continua con una certa regolarità ogni lunedì mattina, giusto per iniziare la settimana con il buon umore. Ho aggiunto il sito al nostro blog-roll, così che quando ci saranno nuovi episodi possiate trovarli direttamente da unico-lab.

ps. se qualcuno si sentisse offeso perché catalogato come utonto, allora si faccia una bella risata con le storie di Davide, sapendo che senza CL non ci sarebbero $sysadmin e non ci sarebbero nemmeno storie divertenti da raccontare!


[1] Se vi state domandando come mai $sysadmin è scritto con un $ davanti, tranquilli è normale, non siete sysadmin.  (up)
[2] Sarà anche asciutta, ma il sito è completamente navigabile anche dal mio BlackBerry ad una velocità mostruosa confrontata con altri siti progettati per essere mobile-friendly. Devo aggiungere che il CMS lo ha scritto proprio lui con le sue dita.  (up)

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