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5 agosto 2008

Le notti che non ho dormito

Titolo: Le notti che non ho dormito
Autore: Cattaneo, Daniele
Ambientazione: Oggi, in Italia. Ma forse il dove e il quando non importano, e' il come che conta.
Giudizio: Distinto

Commento: Un libro breve che si legge in un respiro lungo come una notte. Una perla preziosa scritta con abile maestria da chi meno te lo aspetti. Raccomandato!

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Se prima d'oggi non avete mai sentito parlare dello scrittore Daniele Cattaneo, non vi preoccupate non e' tutta colpa vostra. Daniele e' un mio coetaneo conterraneo che per alcuni anni ha anche condiviso la medesima carriera universitaria. Poi le nostre strade si sono silenziosamente divise fino a quando il grande cybermondo ha messo i nostri qui-ed-ora nello stesso punto dello spazio-tempo virtuale. In base alla teoria che l'amico del mio amico e' anche mio amico, ho trovato un Daniele Cattaneo tra gli amici di un amico su Facebook e senza pensarci troppo ho cliccato sul bottone Aggiungi come amico. Lui mi ha subito risposto con interesse chiedendomi dove fossi finito e cosa stessi facendo e, dal canto suo, mi ha annunciato di lavorare nel fantastico mondo della moda a Milano e di aver scritto due libri. A quel punto sono partito in quarta (in fondo faccio il ricercatore perche' mi piace ricercare...) e sono andato diretto sul sito della biblioteca del nostro paese e BOOM! eccoti comparire Le notti che non ho dormito. Il secondo libro, invece, se ho capito bene, verra' "distribuito" con la tecnica del book-crossing che gia' Guidone ci raccontava tempo fa. Daniele, se vuoi una mano nella diffusione, non ti resta che chiederlo: l'unico-lab serve anche a questo...!

Ma veniamo al libro. E' una raccolta di scritti di varia forma e natura: si va dal componimento poetico a quello che sembra il testo di una canzone, da un breve racconto che sembra un romanzo liofilizzato ad un soliloquio al telefono con nessuno che alza la cornetta e con il tuuu - tuuu di sottofondo. Ad accomunare tutti gli scritti c'e' il fatto che sono raccontanti in prima persona, come se tanti io volessero confessarsi, ma non svelarsi, raccontarsi, ma solo in segreto e, come direbbe Zucchero, nascondersi dietro una tendina di stelle. Ho letto le prime trenta pagine cercando di associare i personaggi e i loro caratteri a Daniele e ai (pochi) ricordi che ho di lui. Poi mi sono dimenticato che l'ha scritto una persona con cui ho mangiato un sacco di riso alla cantonese da asporto e mi sono goduto il libro.

Mi sono piaciuti principalmente i racconti, questo perche' in genere non sono attratto dalla poesia e sbavo per i romanzi. Questi sono ben scritti, con quello stile vivace che oggi sembra andare per la maggiore fatto da frasi corte, buttate nero su bianco come le grosse pennellate di un pittore impressionista e che un violoncellista definirebbe Pizzicato. All'interno dei racconti piu' lunghi, Daniele ha anche trovato il tempo e lo spazio per brevi digressioni, come quella dolce invettiva verso quei maledetti telefonini di cui oggi non possiamo piu' fare senza, oppure quella citazione di Ammanniti ambientata alle terme di Saturnia che anch'io porto appiccicata nella testa come un post-it giallo fosforescente.

All'inizio pensavo che il titolo derivasse dal fatto che ogni pagina corrispondesse ad una notte insonne, ognuna diversa dall'altra e con un pensiero diverso a tenerti sveglio. Ma vi giuro che ho provato un senso di piacevole stupore quando sono giunto alla fine dell'ultimo brano e li', come aprendo la valigia di Pulp fiction, tutto fu chiaro in me.

Conclusione: Daniele, se hai impiegato tanti notti a scrivere questo libro non lo so, ma io ne ho impiegata una sola per leggerlo: quindi (consiglio 1) o scrivi tanti piu' libri, o ne scrivi di tanto piu' lunghi! A parte gli scherzi, il libro mi e' veramente piaciuto e non lo dico perche' conosco personalmente l'autore e mi sento obbligato a scrivere parole lusinghiere e forse un giorno passera' di qui per leggero cosa ho scritto della sua opera. Avrei detto le stesse cose anche se non avessi conosciuto nessun Cattaneo in tutto il mondo, forse pero' non avrei letto il libro, visto che non e' poi cosi' popolare. Allora, e qui arriva il consiglio 2, quando lancerai il tuo prossimo successo potenziale, faccelo sapere e noi vecchi compagni di involtini primavera e di problemi di elettromagnetismo saremo ben contenti di spargere qua e la' il tuo prezioso lavoro.

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1 commento:

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