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29 luglio 2008

Quando le cose funzionano

Spesso dalle pagine dei blog partono critiche e invettive rivolte ai cattivi servizi e al malcostume di certe istituzioni italiane. Per smentire questa abitudine, oggi vorrei fare gli elogi a qualcosa che veramente funziona.

Settimana scorsa, mentre ero in trasferta in Belgio, sono stato raggiunto sul cellulare dalla Biblioteca di Olgiate che mi avvisava che il libro che avevo prenotato alcuni giorni prima si era finalmente reso disponibile nella biblioteca di Pellio Intelvi (circa 32 km passando attraverso il confine Svizzero) e che mi era stato fatto arrivare. I miei complimenti vanno alla biblioteca del mio paese, anzi ai Sistemi Bibliotecari della Provincia di Como. Si tratta infatti di quattro punti di accumulazione che raggruppano decine di biblioteche comunali e offrono servizi centralizzati e di interscambio.

In parole povere, questo significa che prima di recarsi in biblioteca, un utente puo' sfogliare comodamente il catalogo centralizzato di tutte le biblioteche con centinaia di miglia di titoli direttamente online verificando la disponibilita' presso il proprio istituto di appartenenza oppure presso una qualunque biblioteca della provincia. Se il libro che cerchi non c'e' oppure e' gia' in prestito, puoi effettuare una prenotazione che ti da diritto ad essere avvisato appena il testo rientra dal prestito oppure a ricevere una copia disponibile da un altro istituto. Il tutto rigorosamente gratis, o come mi piace pensare, gia' pagato con le tasse che noi cittadini italiani versiamo ogni anno per i beni culturali.

Se devo proprio trovarne un aspetto negativo direi gli orari di apertura. Ogni biblioteca e' libera di praticare gli orari che ritiene opportuno. A Olgiate e' aperta tutti i giorni (domenica esclusa) con orari perfetti per gli studenti che possono usarla come sala studio; un po' meno per i lavoratori come me che preferirebbero un'apertura serale infrasettimanale.

Una nota sulle biblioteche. In un'epoca in cui esiste la versione elettronica di quasi qualunque cosa (ho appena scoperto che anche gli esami clinici adesso sono disponibili in formato elettronico) le biblioteche sembrano un servizio superato e antico. Io solo raramente acquisto i libri che leggo, anche perche', visto il numero di libri che divoro, sarebbe un investimento non da poco, e mi piace l'idea di recarmi in biblioteca ad attingere dal pozzo comune del sapere, dove tutti in ugual misura possono accedervi. Se poi mi metto nei panni di un libro, pensate che tristezza deve essere venire acquistati, letti da una sola persona e poi abbandonati su uno scaffale a prendere polvere. In biblioteca, invece, ad ogni testo viene dato quel fremito di speranza generato da ogni lettore che passando tra gli scaffali si ferma, legge il titolo sul dorso, prende il libro, lo legge e se ne innamora. A questo proposito vi consiglio di leggere L'ombra del vento, di R. Z. Carlos, che ho letto qualche anno fa e che ancora ricordo con affetto...

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2 commenti:

  1. Bel post. E in riferimento all'ultimo paragrafo, trovo una cosa affascinante e "democratica" la pratica del book crossing, molto diffusa in tutto il mondo "civilizzato", un po' meno in Italia: in genere, si lasciano libri letti e usati in giro, dove si vuole, e si segnala titolo e "posizione geografica" generalmente su un sito web a cui tutti possono accedere. Chi vuole quel libro non deve che recarsi nel punto segnalato e prendere il tomo. Finita la lettura, naturalmente, l'utente e' pregato di "liberare" il libro perche' un altro utente possa goderne. Esistono poi diverse varianti di questa pratica urbana (un anno anche Trenitalia ha provato a lanciare l'idea di "abbandonare" libri sui treni, ma credo non abbia avuto molta fortuna...).

    RispondiElimina
  2. che spettacolo! Non conoscevo l'esistenza di questo book-crossing. Devo guardare se ci sono libri "abbandonati" anche nella mia zona.

    grazie per la dritta!

    RispondiElimina

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