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18 settembre 2011

Prima settimana di asilo

Dopo le prove tecniche della settimana precedente a partire da lunedì scorso si è cominciato a fare sul serio. Io ero del parere che il modo migliore per Giacomo di inserirsi all'asilo fosse quello di andarci e di starci, ma la mamma non era della stessa opinione e così si è andati per gradi.

Il risultato è stato che mercoledì scorso, quando per la prima volta si è fermato a pranzare con i compagni e la mamma è andata a prenderlo alle 14, orario di chiusura in queste settimane iniziali a tempo ridotto, lui non voleva tornare a casa perché aveva ancora troppo lavoro da fare. Mi fa un po' sorridere, ma è proprio lui a chiamarlo così, quello è il suo lavoro e lo deve fare con il massimo impegno. E come dargli torto.

Lunedì, primissimo giorno, Francesca si è appostata con la macchina dietro un furgoncino parcheggiato in prossimità del parco dell'asilo. Dalla sua postazione privilegiata poteva vedere i bambini che in quel momento era fuori a giocare senza essere vista. Quando si è accorta che anche dal furgoncino stavano facendo la stessa opera di spionaggio, sarebbe voluta sprofondare sotto terra, ma ormai il danno era fatto. Un consiglio per i dirigenti scolastici: insieme all'inserimento per i bambini, programmate anche un disinserimento per i genitori, ve ne saranno molto grati.

Altra gradevole sorpresa è che a Giacomo piace la cucina della scuola. Mentre a casa dargli da mangiare è una tortura e per fargli ingoiare un boccone bisogna rincorrerlo su è giù per le scale, la maestra ci ha detto che si siede al tavolo come un grande e non se ne va fino a quando non svuota il piatto. Meglio così.

E per finire, venerdì ha fatto pure il suo primo giorno di assenza, causa febbre. Sembra che la prima epidemia di raffreddore abbia colpito la sua classe e lui chiaramente non poteva esimersi dal partecipare. Oggi sta un po' meglio, avendo trasferito la candela al naso alla sorella, ma niente piscina e speriamo di poter tornare al lavoro lunedì.

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7 commenti:

  1. :-) in famiglia il DNA del "serio professionista" non ha fatto nessun salto generazionale a quanto sembra:-) e il tuo Jack prosegue per la sua via ,....e cosi..giustamente da all'asilo quel tocco di classe e dignità che avrebbe dato il babbo :-) sta a vedere che ti monta un blog alla prima occasione..."unico-asilo" !!

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  2. speriamo che duri, perché ieri al rientro dal raffreddare non era più così tanto dell'opinione. vedremo come andrà oggi.

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  3. Mi sembra di rileggere le notizie che mi sta riportando, giorno dopo giorno, mia sorella: anche la mia nipotina, Giorgia, ha appena cominciato l'asilo e, nonostante le paure dei genitori, pare proprio che si trovi bene e che il confronto con gli altri bambini la faccia crescere più velocemente. Detto questo... io non ho mai fatto l'asilo, ma a leggere queste cronache mi viene una gran voglia di tornare indietro e convincere i miei genitori a mandarmici!!

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  4. io all'asilo ci sono andato, ma era un vero e proprio incubo. Sono stato contento quanto sono passato alla scuola elementare!

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  5. Io invece ero come Giacomo: all'asilo stavo bene bene. E sulle diverse opinioni di inserimento, replichiamo le divisioni ataviche maschio - femmina, da che mondo è mondo. Anch'io ero per il "va e ci sta" mentre Isabella pretendeva l'inserimento graduale

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  6. Che piacere sentirti Giogio e complimenti per il tuo nuovo nato, sono passato ieri a trovarlo. Aspetto di leggere qualcosa di più prima di lanciarmi in un confronto con il fratello maggiore che per il momento resta il mio preferito.

    Tornando all'asilo. C'è stato un cambio di tendenza, secondo me, stimolato dalle paure di uno dei due genitori. Questa seconda settimana non è stata così liscia come la prima, stiamo a vedere come si evolve.

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