L'obiettivo principale della roadmap è quello di permettere alle famiglie evacuate di poter fare un sicuro rientro nelle loro abitazioni e di riprendere le loro attività quotidiane. Per ottenerlo è indispensabile il raggiungimento di due traguardi importanti: il primo è il raffreddamento stabile dei reattori e il secondo è la diminuzione delle emissioni ad un livello tale che la dose corrispondente all'esterno della centrale sia inferiore a 1 milliSv/anno. Insieme a ridurre le nuove emissioni, bisogna ovviamente anche operare nella direzione di rimuovere la contaminazione già depositata sul territorio giapponese.
Sulla stabilità del raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3 possiamo ormai dirci soddisfatti. Le temperature sono tutte in discesa e i sistemi di pompaggio sono stati rinforzati proprio in questi giorni, introducendo degli ulteriori sistemi di controllo del flusso. Per la prima volta un intervento sulle linee di raffreddamento non ha richiesto la sospensione del pompaggio d'acqua perché sono state attivate le linee di emergenza che hanno dimostrato la loro funzionalità. Insieme a questi impianti di emergenza, anche le esercitazioni effettuate ci garantiscono un ripristino del raffreddamento entro 30 minuti.
Per il reattore 1, di cui recentemente è terminata la copertura, è stato presentato un video che mostra in sei minuti la costruzione della struttura inclusi i sistemi di ventilazione appena installati. I titoli sono in Giapponese, ma le immagini parlano da sole. E' inoltre in programma un aumento della portata dell'acqua attraverso il circuito di FDW (circuito principale dell'acqua). L'idea è quella di aumentare di un metro cubo orario al giorno in modo da portare dagli attuali 3.5 - 4 m3/h ad almeno 7 m3/h nel giro di alcuni giorni. Al termine di questa fase sperimentale, in funzione della risposta nei livelli di acqua accumulata negli interrati dell'unità 1 (reattore e turbine) si valuterà se continuare ad aumentare la portata oppure no. Lo scopo è quello di abbattere ulteriormente le nuove emissioni sottoforma di vapore radioattivo che fuoriesce dal PCV.
Il gas contenuto nel contenimento primario e che fuoriuscendo contribuisce alle nuove emissioni è un altro elemento su cui si sta lavorando parecchio su tutti e tre i reattori. Come abbiamo già più volte ripetuto, l'idea è quella di estrarre dall'interno il gas contenuto sostituendolo con azoto (gas inerte), essicarlo perché sarà molto ricco di vapor acquae, rimuovere la componente volatile e il pulviscolo radioattivo e poi rilasciare in ambiente l'aria pulita. Uno dei problemi incontrati è la presenza di idrogeno nell'atmosfera del PCV; questo gas è prodotto dalla radiolisi dell'acqua ed è purtroppo infiammabile ed esplosivo se raggiunge determinati valori di concentrazione in presenza di ossigeno. Particolare attenzione viene quindi data alla misura della concentrazione di idrogeno e al modo in cui il gas viene rilasciato in atmosfera per evitare spiacevoli conseguenze. Per raggiungere questo scopo, gli operatori stanno utilizzando tubazioni rimaste intatte dall'incidente eventualmente ri-arrangiate in modo da poter costituire il giusto circuito. Seguendo questi link potete vedere gli schemi di come TEPCO intende realizzare il sistema per i reattori 1 e 2. Onestamente gli schemi sono fin troppo complessi, ma per una semplice interpretazione vi invitiamo a prendere visione dello schema a fianco preso dal manuale del BWR della GE. Le linee che vengono utilizzate sono quelle identificate dalla scritta Contaiment Spray (CCS) e indicate anche dalle frecce; questo impianto non è da confondersi con il Core Spray (CSS) e termina all'interno del PCV senza raggiungere il combustibile nucleare. Da questi tubi l'aria viene estratta e inviata al sistema per la de-umidificazione e de-contaminazione che vedete realizzato nell'unità 2 nell'immagine qui sotto.
Per il reattore 1 sono ancora in corso di installazione e di verifica le necessarie tubature e strumentazioni, mentre per l'unità 2 è tutto già pronto e il sistema è stato messo in funzione a partire dalla giornata di oggi 28 ottobre.
L'altra fonte delle nuove possibili emissioni è l'acqua contaminata che si è andata accumulando sul sito dall'inizio dell'emergenza. Il sistema di decontaminazione che da circa metà giugno è in funzione e in continua espansione ha raggiunto ora un livello di stabilità di funzionamento accettabile. TEPCO ha rilasciato un video descrittivo del sistema nel suo complesso, a breve seguiranno dei video più dettagliati sui vari sottosistemi. Dal video si vede chiaramente la complessità del sistema anche se da qualche settimana il sistema Areva è stato messo in standby e vengono utilizzati in parallelo solo Kurion e SARRY. La ragione non è solo la riduzione del materiale di scarto prodotto (fanghi industriali radioattivi), ma è anche legata al fatto che il fattore di decontaminazione di Kurion da solo è in grado di garantire un livello di radioattività residua nell'acqua trattata e pronta per la prossima iniezione. Inoltre un sistema composto da un numero inferiore di elementi è più semplice da gestire e mettere uno strumento in standby può garantire il funzionamento generale anche in caso di un guasto su un altro elemento. Altro punto su cui stanno parecchio lavorando è la riduzione del volume dell'acqua con alta concentrazione di sali; questa non è più radioattiva, ma non può essere utilizzata per il raffreddamento dei reattori e occupa un volume esteso. I sistemi ad evaporazione installati o in corso di installazione ridurranno il volume di quest'acqua concentrata a poco più di quello del sale rendendo disponibile l'acqua per il raffreddamento.
Guardando il rapporto sulla situazione dell'acqua che è stata reso pubblico mercoledì scorso (26 ottobre) si riscontra un lieve aumento (da 92990 m3 a 93690) dell'acqua contaminata totale sul sito, sommando quella stimata essere contenuta negli edifici dei reattori e turbine e quella contenuta nei locali di stoccaggio. Questo aumento era in realtà previsto nel rapporto della settimana precedente. Ogni settimana infatti, il rapporto oltre a presentare la situazione corrente fa anche una stima / previsione per quella successiva. Questa stima si basa sulla capacità del sistema di trattamento, quella di trasferimento delle pompe e dei livelli di riempimento. La previsione per la prossima settimana è di 92880 tonnellate totali.
Negli ultimi aggiornamenti della roadmap si era parlato di anticipare la costruzione di una barriera protettiva per evitare che l'acqua contaminata dai reattori possa raggiungere il mare. TEPCO ha annunciato in settimana che ha dato inizio ai lavori partendo dalle richieste di autorizzazione e di acquisizione di acqua pubblica per poter realizzare la struttura come quella che vedete nell'artist-view qui a fianco. Si tratta di un'opera piuttosto impegnativa e che potrebbe portare alla ri-sospensione in acqua dei contaminanti che si sono accumulati sul fondale.
Prendiamo anche l'occasione per suggerire due link interessanti. Il primo riguarda uno studio completo sulla ricostruzione del termine di sorgente dell'incidente, ovvero della quantità, qualità e velocità con cui i contaminanti radioattivi sono stati emessi. Oltre 70 pagine pubblicate sull'Atmospheric Chemistry and Physics Discussion Journal, un giornale open-access in cui è possibile commentare in modo interattivo i lavori pubblicati.
Il secondo link riguarda IAEA, che dopo un certo periodo di pausa, torna a pubblicare aggiornamenti sullo stato della centrale e della contaminazione ambientale. Trovate il primo di questi rapporti a questo indirizzo.
Le note in piccolo
clicca qui per leggere la lista completa con gli avvenimenti
22/10/2011:
- Hanno iniziato a pompare acqua dall'interrato dell'edificio turbine 1 verso il numero 2. Fino ad oggi hanno sempre e solo pompato da 2 e 3 verso i siti di stoccaggio. 1 e 2 sono collegati come lo sono 3 e 4. (fonte)
- Rilasciati due video. Il primo si riferisce al reattore 3, in particolare gli strumenti al quinto piano dove ci sono i carriponte per carico e scarico combustibile. Il secondo invece è un video descrittivo della centrale. Un'auto attraversa la centrale e si sofferma di fronte alle installazioni. In questo video i sottotitoli sono in JP.
- Galleria fotografica del sistema di decontaminazione. Qui la referenza.
- Falso allarme ad un sistema di rimozione dei sali per osmosi inversa. (fonte)
- Serie di quattro video dello stato delle prese d'acqua in mare per i sistemi di rimozione del calore residuo dei reattori 5 e 6. Eccoli: RHRS(D) R5, ASW(C) R5, RHRS(C) R6 e ASW(A) R6.
- Fermato il trasferimento da R1-T/B a R2-T/B (fonte). Probabilmente anche in questo caso hanno un livello massimo che vogliono rispettare.
- Perdita (20 litri) ad uno dei sistemi per l'osmosi inversa. Riparata e sistema ripartito. (fonte)
- Tavola con le periodicità delle misure di radioattività svolte
- Presentati gli schemi per il trattamento del gas nel PCV di R1 e R2.
- Aggiustate le portate di R1 e R3.
- Iniziati i tagli necessari per l'installazione del sistema di gestione del gas su R1.
- Arriva la situazione dell'acqua. Il valore di acqua accumulata è di 93690 cioè 700 metri cubi in più rispetto alla settimana precedente. Il valore però non è sorprendente perché era già stato previsto nella scorsa settimana. La previsione per la prossima settimana è una diminuzione di circa 800 metri cubi. La ragione è che si è raggiunta una certa stabilità di funzionamento.
- Uno schema facilmente interpretabile con fotografie del sistema per la gestione del gas in R2. La diapositiva dice che è stato testato con successo il giorno 28 ottobre, ma essendo stato rilasciato il giorno 27 deve essere un errore di stampa. Per come è formulata la frase sembra più probabile che sia stato testato ieri (26) e che presto entrerà in funzionamento.
- Misure di radioattività nell'aria sopra a R1 e R2
- Individuata una crepa in un giunto del carroponte dell'edificio della piscina comune. Serve rinforzare e riparare (immagini).
- Pianificato aumento della portata del raffreddamento nel reattore 1. In step da 1 m3/h al giorno fino a 7.5 m3/h in totale. La procedura sarà sottoposta a verifica delle condizioni di accumulo acqua nel reattore ed edifici annessi. Ricordiamo che da qualche giorno l'acqua dall'edificio turbine 1 viene pompata al 2 direttamente. (schema) Lo scopo non è tanto quello di raffreddare, ma verificare l'effetto sulle emissioni di radiazioni.
http://www3.nhk.or.jp/news/html/20111029/t10013598011000.html
RispondiEliminaLa prefettura di Ibaraki ha scelto 16 municipalita' per il campionamento di terreno da analizzare per eventuale presenza di Sr. La sezione contromisure di sicurezza nucleare prefetturale (茨城県原子力安全対策課) pubblichera' i risultati sulla loro homepage nella prima decade di dicembre.
In teoria sarebbe questa http://www.pref.ibaraki.jp/bukyoku/seikan/gentai/
tieni tu un occhio puntato? :)
RispondiEliminaAlcune news:
RispondiElimina- iniziato oggi l'esperimento di aumento portata in R1. Siamo a 4.5 m3/h circa
- terminata ufficialmente ieri la costruzione della copertura con tutti i suoi sottosistemi. Durante lo smontaggio di una gru, due operai sono rimasti coinvolti in un incidente. Trasportati in ospedale.
- un altro impiegato mentre controllava documenti in ufficio ha levato la maschera per vomitare (come lo capisco, ho fatto l'influenza intestinale!). Hanno già fatto il WBC ed è tutto ok.
- iniziati ufficialmente i lavori per il muro a protezione del mare
Questo hot spot è davvero interessante:
RispondiEliminahttp://www3.nhk.or.jp/daily/english/29_23.html
170microSv/h a quota 1m dal suolo con la probabile sorgente (non in relazione con Fukushima) sotto l'asfalto.
Se è Ra-226 anche questo e se la sorgente è seppellita da parecchio terreno-asfalto potrebbe avere un'attività superiore a 50-100 MBq, da andarci con le pinze per metterla in sicurezza.
Mi piacerebbe sapere chi ce l'ha messa in quel posto.
SM
Che roba!Ecco dove vanno a finire le sorgenti smarrite. Però almeno potevano seppellirle un po' più in profondità!
RispondiEliminaMi sono letto praticamente tutto il papiro dei norvegesi, vi va di discuterne un po'?
RispondiEliminaEcco alcuni miei spunti di riflessione.
1) Iniziamo dallo Xe-133. Il risultato dell'algoritmo di inversione è di 16.7 EBq e gli autori stessi sono un po' perplessi perché l'inventario dice che al massimo ce ne erano 12.6 EBq. A parte il fatto che subito parte della stampa si è gettata sul fatto che questo valore è più alto di Chernobyl (cosa vera), ma senza dire cosa significa. Gli autori dicono che può essere un problema con l'algoritmo oppure invocano altre teorie più esotiche come ricriticalità. Mi sta comunque benissimo assumere che il 100% dello Xe-133 sia stato emesso in atmosfera, ma non sono molto convinto sulla tempistica.
Il loro modello ricostruisce emissioni piuttosto intense di Xe-133 già a partire dall'arrivo del terremoto (fig. 4 anche qui sotto). Nell'acqua primaria di un BWR in funzione è normale trovare dello Xe-133 disciolto, è possibile che lo SCRAM abbia di fatto ventilato questa frazione? Se fosse così sarebbe un malfunzionamento. Mi sembra più probabile che sia scappato fuori da danni strutturali nel circuito primario e questo avrebbe anche potuto causare il riversamento di grandi quantità di acqua, poi passata inosservata a causa del sopraggiungere dello tsunami. Però la perdita dovrebbe essere ancora là e dovrebbe essere identificabile.
2) Non capisco perché non hanno usato anche lo iodio-131. Mi è chiaro perché hanno usato Xe-133: è un gas nobile, ce ne è una grande quantità ed è facile da identificare dalle centraline di CTBTO. Capisco perché hanno usato Cs-137, facile da misurare, molto volatile, lunga vita e di interesse radiologico per la popolazione. Non capisco l'esclusione dello iodio-131. Presenta caratteristiche intermedie ai due e sarebbe potuto essere usato per conferma dei risultati. Per esempio, se ci fosse stata una ricriticalità, allora anche il valore di iodio avrebbe dovuto essere sovrastimato dall'inversione (per il cesio il fattore di saturazione è troppo lungo) proprio come lo Xe-133. Inoltre sarebbe stato di fondamentale interesse per capire l'efficacia della iodio-profilassi in termini di popolazione sottoposta e tempistica.
3) Passiamo al Cs-137 (ho sempre pensato che la notazione internazionale fosse cesium, invece scopra che è solo USA, mentre la loro caesium potrebbe essere più corretta!). 35 PBq a posteriori, piuttosto vicino alla stima francese di 30 PBq. L'inventario del cesio è nella tabella 2 e anche qui sotto. Totale nei noccioli 940 PBq. Quanto cesio c'è nell'acqua contaminata? A luglio c'erano 1.7E6 Bq/cm3 di cesio-137 (adesso meno). Facciamo 2 conti che vi prego di controllare. Diciamo 120mila m3 di acqua accumulata = 1.2E11 cm3 x 1.7E6 Bq/cm3 = 2E17 Bq ovvero 200 PBq. Per confronto, si stima che l'acqua contaminata finita in mare a causa delle perdite abbia portato da 2 a 3 PBq.
Quindi una buona frazione è nell'acqua da trattare, ma la maggior parte è ancora nei noccioli. Possiamo forse capire in che stato seguendo l'evoluzione della contaminazione dell'acqua a seguito di giri successivi nel sistema di decontaminazione.
4) Le piscine e il loro ruolo nelle emissioni era risultato subito chiaro anche a noi poveretti quando abbiamo visto il crollo di contaminanti nell'aria a seguito del raffreddamento della piscina 4.
spero di ricordarmene =)
RispondiEliminaDeve essere piuttosto grave l'incidente accaduto ai due operai smontando la gru. Qui i dettagli http://www.tepco.co.jp/en/nu/fukushima-np/images/handouts_111029_02-e.pdf
RispondiEliminaHo letto da qualche parte che la Francia nel 2000 aveva circa 12 mila sorgenti radioattive per uso industriale, il Giappone, in proporzione ne avra' il doppio, o giu' di li. Vuoi mettere fare un buco e disfarsene, piuttosto che fare la trafila burocratica?
RispondiEliminaRoberto
Secondo video della serie sul sistema di decontaminazione dell'acqua. Per il momento è solo in Giapponese!
RispondiEliminahttp://youtu.be/SpfBum1GqH8
Gli effetti della portata di R1 a 6.5 m3/h si fanno sentire almeno sulla temperatura del vessel
RispondiEliminache è scesa sotto i 60 gradi. Per oggi pomeriggio è previsto l'aumento a
7.5 dopo di che dovremmo avere la stima degli effetti sui livelli di
acqua e capire come hanno intenzione di procedere. Senza sapere le
portate con cui stanno rimuovendo acqua dal numero 2 è difficile fare
questa stima in modo autonomo. Sarebbe anche interessante sapere il livello di umidità all'interno della copertura.
Continua a lavorare il sistema per la gestione del gas in R2. Hanno
ulteriormente aumentato la portata dell'iniezione di azoto da 16.5 a 21
normalm3/h perché la concentrazione di idrogeno era salita a 2.7 %vol (fonte)
1) Gli autori in effetti prendono il loro risultato come una indicazione che il modello dà una sovrastima delle emissioni. Sulla tempisitica, è interessante la tua nota: lo Xenon non dovrebbe uscire se il circuito primario è sigillato e in pressione, quindi se l'emissione è iniziata subito dopo il terremoto, l'ipotesi di danni strutturali mi sembra molto plausibile. Il contributo delle piscine allo Xenon è considerato trascurabile.
RispondiElimina2) Non mi pare lo spieghino più di tanto nell'articolo, potrebbe essere perché hanno ritenuto che i modelli di trasporto in atmosfera e di fall-out non fossero adatti per lo iodio?
saluti a tutti, ho latitato un po' negli ultimi mesi, anche se ho continuato a leggere il vostro impressionante lavoro di informazione puntuale.
RispondiEliminaoggi, come dal blu, èuscita questa notizia, su un giornale di dubbia affidabilità ma a diffusione nazionale.
non so da dove l'abbiano copiata, né il suo livello di attendibilità o di verosimiglianza, mi incuriosiva però l'unità di misura impiegata (Bq/mq): i Becquerel non si misurabno di norma sulla massa, o sul volume? ha senso una misurazione fatta sulla superficie? è possibile soltanto dalla misurazione dell'attività risalire al nucleotide responsabile di essa (come sembra far capire l'articolessa)??
ciao baron litron, ben ritrovato! Anche se con un po' di ritardo e a corrente alternata, la scoperta degli hot-spot è arrivata anche in Italia e sulla stampa dove ovviamente si grida al complotto, alla morte certa per tutti e cose di questo genere.
RispondiEliminaInnanzitutto chiariamo di cosa si parla, ne abbiamo già accennato in altri commenti ma potresti essertelo perso. Un hot-spot, letteralmente un punto caldo, è una zona molto circoscritta (diciamo qualche metro al più) dove si misura una radioattività ambientale più alta rispetto alla zona circostante. Con radioattività ambientale intendo rateo di dose (microSv/h). In alcuni di questi hot-spot si è arrivato a misurare fino a qualche microSv/h, altri molto particolari hanno registrato valori maggiori e sono in fase di investigazione. Non tutti gli hot-spot sono riconducibili a Fuksuhima, il caso più eclatante è stata una viuzza di Tokyo che è stata chiusa a causa di questa singolarità poi essersi rivelata provenire da bottiglie con vernice al Radio conservate in una cantina nelle vicinanze.
Molti dipendono da Fukushima e sono dovuti all'accumularsi in alcuni punti di tutto il precipitato di cesio. E' un fenomeno normale: piove, la superficie viene lavata dall'acqua che poi inizia a penetrare nel terreno in un punto specifico, oppure sotto un canale di scolo o altri punti così particolari. Da un punto di vista radiologico non sono un problema perché non stiamo parlando di interi campi coltivati con quei livelli di contaminazione, ma piccoli posti dove in genere uno non ci sta se non per qualche secondo nella giornata.
Per quanto riguarda le unità di misura. In genere si usa Bq/m2 per la contaminazione superficiale e il fall-out. In questo momento avrebbe più senso parlare di Bq/kg di terreno in condizioni standard. Ma attenzione a non farsi fregare: un hot spot è una singolarità. Potrebbe essere composto da 3 o 4 cento grammi di terreno con 1kBq/kg, ma poi è finito, non ce ne è più! Quindi in questo caso uno oltre a dirti i Bq/kg dovrebbe dirti anche quanti grammi sono coinvolti. Se sono tonnellate è un conto, se qualche etto è tutta un'altra storia. Confrontare la contaminazione di un hot-spot con quella di Chernobyl è che come dire che casa mia è 1500 gradi di temperatura perché ho messo il termometro appoggiato sulla fiamma della stufa.
Per capire di quale nuclide si parla bisogna fare una spettroscopia per gli emettitori gamma (tipo il cesio) ed altre analisi più complesse come scintillazione liquida per i beta (stronzio) e gli alfa (plutonio) emettitori. In altre parole non basta la misura di attività. Anzi per fare una misura di attività bisognerebbe sapere il nuclide, in queste situazioni si assume che sia tutto cesio.
In conclusione, alcuni cittadini si fidano poco del governo e oltre alle misure (tante) fatte dalle fonti ufficiali preferiscono fare i test da soli. Facciano pure se così si sentono più tranquilli. Però dovrebbero chiedere aiuto nell'interpretare i dati perché altrimenti ad ogni hot-spot che trovano (inclusi quelli naturali e che non dipendono da Fukushima) gli viene un mezzo infarto e addio alla rassicurazione. Il governo ha istituito una hot-line per gli hot-spot: se ne trovi uno, lo segnali e loro vengono a pulire.
grazie mille, chiarissimo ed esauriente. anche a me pareva strano questo improvviso scatenarsi di radiazioni a Tokyo, poi ho fatto una breve ricerca in rete e mi sono accorto che i giornalisti del Fatto non avevano fatto altrettanto.....
RispondiEliminavedremo, se riusciranno nell'ennesimo tentativo di ingigantire l'inesistente.....
grazie, chiarissimo ed esauriente. m'ero un po' stupito di questo improvviso scatenarsi di radiazioni a Tokyo e Chiba, poi mi sono messo a cercare un po' in rete, accorgendomi (senza troppa meraviglia) che i cronisti del Fatto non avevano fatto altrettanto.... vediamo se riusciranno nell'ennesimo tentativo di ingigantire l'inesistente...
RispondiElimina:)))))))
RispondiEliminaMi sembrate don Chiscotte......
Perdonami Toto se sono ironico....ma state combattendo una guerra persa.....
State dando una scusante a tutto......
ma non tenendo presente un particolare : la maggior parte delle persone il nucleare non lo vuole!!!!!
Poi liberi di fare.....se volete potete anche chiedere di costruire un monumeno in onore di TEPCO...ma tranquilli..a Fukushima se lo sono gia costruiti da soli un bel monumento che durera' nel tempo :))))))
Come tutti gli altri passo e chiudo anch'io......
Con affetto
Ste
Lo strafatto quotidiano, paladino della libera informazione che fa copia
RispondiEliminaincolla dalla rete, gonfiando a dismisura i fatti e facendo cherry
picking dei dati che fa comodo a loro, continua la sua campagna
anti-nuclearista per la quale ha buttato nel cesso deontologia
professionale e quel rigore anglossassone nell'esposizione delle notizie
di cui si vantano.
Perche' le simulazioni non ancora reviewed vanno bene quando permettono
di estrapolare due numerini a favore della propria tesi, anzi (da
modellizzazione astratta quale sono) diventano la verita' assoluta: fa
niente che delle simulazioni oggi non ce ne facciamo quasi nulla a
favore della popolazione perche' possiamo misurare l'effettiva quantita'
di contaminanti a terra, in acqua e aria: e su quello tepco o non
tepco, la realta' e' misurabile e quantificabile.
Il governo latita al punto che sta scandagliando il paese per mappare le
zone critiche per eseguire ulteriori accertamentii, fa migliaia di
controlli alimentari al giorno, apre hotline, ti spiega le metodologie
di misura, la strumentazione necessaria cosa fare in caso di
individuazione di hotspot etc.
A nota collaterale aggiungo che, senza rendersene nemmeno conto, questi
articoli danno solo bordate allucinanti alla credibilita' internazionale
del traballante centro sinistra nipponico (che il fatto dovrebbe
quantomeno spalleggiare): ma per loro l'importante e' attaccare "the
government", fa niente che quelli di prima erano "gli amici della
lobby nucleare" e piu' l'attuale governo viene attaccato piu' si fregano
le mani e preparano il grane ritorno.
Ma tanto si sa sa che e' tutto un complotto, e si arriva a difendere questo genere di giornalismo finto impegnato che dice alla gente quello che vuole sentirsi dire, parlando di trame, oltraggi etc.
baron litron mi permetto di aggiungere una cosa. L'articolo parte da un fatto vero, la presenza degli hot spot e il moto dei cittadini di volerli trovare ed eliminare. Mentre si sofferma sulla parte di preoccupazione della popolazione, fallisce in pieno nella contestualizzazione del fenomeno.
RispondiEliminaCiao Ste, ironia scusata, ma non capisco a cosa nello specifico ti stai riferendo. A cosa staremmo dando una scusante?
RispondiEliminaun abbraccio
Guardate come scende la temperatura di R1.
RispondiEliminamamoru_giappopazzie ha pubblicato su twitter alcuni link interessanti sugli hot spot.
Qui quello di Kashiwa - Chiba con anche una descrizione schematica di come è possibile si sia formato. Il fatto che la municipalità chieda l'aiuto del governo (leggi esperti) per la rimozione e la pulizia è assolutamente ragionevole. Non è un lavoro difficile, ma se fatto male equivale a ridistribuire la contaminazione.
http://www.yomiuri.co.jp/dy/national/T111027006486.htm
Ci segnala anche in un articoletto in Giapponese. Si tratta dell'hotspot da 170 microSv/h sotterraneo. Ci vorrà ancora una mezza settimana per capirne la causa:
http://www.yomiuri.co.jp/national/news/20111031-OYT1T00553.htm
Chiedo scusa per l' OT. E' un po' che vi seguo e vi ringrazio per le informazioni. Negli ultimi anni si sono succedute delle catastrofi e dei terremoti di magnitudo molto elevate, con una frequenza insolita. Due terremoti di magnitudo 9 in pochi anni con due Tsunami catastrofici dovrebbero far riflettere. Ieri ho trovato sul web questa notizia e ve la sottopongo "geofisico dell'Università di Hokkaido Kosuke Heki, che ha dichiarato a Our Amazing Planet: "Prima di scoprire questo fenomeno, non credevo affatto che i terremoti potessero essere previsti. Ora penso che i grandi terremoti possano essere previsti". Il fenomeno a cui si riferisce sono le increspature nella ionosfera che potrebbero essere state generate prima del terremoto che ha colpito il Giappone il marzo scorso. L'interruzione delle particelle elettricamente cariche nella ionosfera ha condotto ad anomalie nei segnali radio tra i satelliti GPS ed i ricevitori a terra, dati che gli scienziati possono misurare. Il professor Heki ha analizzato i dati da oltre 1.000 ricevitori GPS in Giappone, scoprendo un aumento di circa l'8% del contenuto totale di elettroni nella ionosfera nell'area colpita dal terremoto, 40 minuti prima della prima scossa. Tale aumento era massimo intorno all'epicentro e diminuiva con la distanza dall'epicentro.Il prof. Heki conclude che i terremoti potranno essere previsti se le nazioni saranno in grado di monitorare in tempo reale i cambiamenti nella ionosfera vicino alle aree sismiche."Mi ha fatto molto riflettere. Da anni alcuni dicono che armi non convenzionali possono modificare la ionosfera e influenzare il clima o produrre terremoti. Adesso scopro che i terremoti potrebbero aver precursori nei campi elettromagnetici della ionosfera. E' azzardato fare 2+2? Se qualche potenza declinante avesse di queste armi sarebbe portata ad usarle? Nel passato ha auto armi di distruzione di massa? Sono da escludere tentativi di cambiamento nelle relazioni internazionali tra questa potenza e il Giappone prima del terremoto dell'11 Marzo. La data dell'11 Marzo per qualche oscura cricca ha un significato ben preciso come il suo opposto 11 Settembre? Quante coincidenze ci vogliono per iniziare a sentire puzza di zolfo? Detesto la dietrologia ... ma inizio a perdere la fede nel mondo apparente. Voi che siete uomini di scienza cosa ne pensate?
RispondiEliminaA proposito dei veri hot-spot (quelli anomali in corso di ulteriori indagini), qualche tempo fa in Germania successe un caso simile e si trattò di una sorgente di Cesio-137 utilizzata per l'individuazione di eventuali perdite nelle tubature. Dimenticata e ritrovata grazie alle misurazioni di bionerd_23 (immagino la conosciate per i suoi video su yt a proposito di radioattività eccetera).
RispondiEliminaVorrei sperare che anche a Tokyo si tratti di sorgenti perse accidentalmente e non abbandonte in malafede per evitare le procedure di smaltimento corrette.
A proposito invece del FQ, io non ho rinnovato l'abbonamento e non lo farò, mi sono stancato del pressapochismo e sensazionalismo con cui trattano gli argomenti tecnico-scientificici in generale. In più su nucleare (ma anche ogm) la propaganda anti-* non manca mai (l'unico che scrive post apprezzabili è il prof. Bressanini).
Ciao @1208da12f7cfb8b828d4ae73f6bde45c, grazie per l'uomo di scienza! Quando lavoravo al dipartimento di Fisica di Roma 3 ricordo che un gruppo era coinvolto nello studio delle caratteristiche dei raggi cosmici in funzione della presenza dei terremoti. Per farla molto semplice, un terremoto potrebbe cambiare leggermente il campo magnetico terrestre e di conseguenza influenzare la densità e la traiettoria dei raggi cosmici che colpiscono la terra dallo spazio aperto. Attenzione però alla causa/effetto, i moti tettonici all'origine del terremoto cambiano il campo magnetico e il fatto si riflette sui raggi cosmici.
RispondiEliminaQuello che tu citi è una cosa simile, un effetto elettromagnetico sulla ionosfera. Da anni si è sparsa la voce che HAARP, un esperimento atto a studiare la ionosfera sarebbe in realtà il prototipo di un'arma in grado di generare i terremoti. La cosa mi sembra impossibile per una semplice considerazione energetica: l'esperimento invia un segnale elettromagnetico la cui potenza è infinitesimale se confrontata contro quella di un terremoto.
Sto ancora leggendo l'articolo, se non ho ancora aggiunto un mio contributo alla discussione è perchè ci sono alcuni aspetti su cui sto ragionando e che non mi tornano. Tra quest i seguenti:
RispondiElimina1)come mai non hanno validato il metodo sulla coppia Xe-133/Xe-135. Anche questo secondo radionuclide "gas nobile" è stato misurato molto bene in molte stazioni antiproliferazione. Come mai non hanno confrontato questi dati con il Kr-85 che è un altro nuclide usato in questi casi. Che sia perchè gli vengono risultati non in linea con il Xe-133?
2)come mai non hanno considerato anche il Cs-134, ugualmente ben misurato, per confermare o rinormalizzare le misure del Cs-137. Dei rapporti 134/137 c'è amplissima letteratura di riferimento dopo Chernobyl.
3)come mai hanno tralasciato l'intero gruppo Tellurio/Iodio per le stesse indagini. Lo I-131 l'ho misurato benissimo anch'io in Italia e si è visto per giorni in tutto l'emisfero Nord. Perchè non includerlo?
Molto probabilmente è un lavoro in corso d'opera e ci hanno anticipato solo un primo pezzo dell'articolo, magari per una qualche gara tra correnti accademiche. Il problema qui è andare a definire il termine sorgente. Ma questo è più difficile rispetto a Chernobyl o ad altri eventi singoli (Cesio spagnolo) perchè ci sono 4 sorgenti distinte con distribuzione temporale complessa. Le incertezze di misura rischiano di essere molto piccole ma le ipotesi della modellistica potrebbero spostare i valori veri anche di un ordine di grandezza (in sù o in giù). Ci vorrà tempo.
Che non mi torna è lo Xe-133 misurato prima dello tsunami. Voglio dire, non mi sento di escludere che il sisma già di per sé abbia fatto danni "nucleari". Tuttavia, ancorchè con perdite sul circuito primario di raffreddamento non si spiega l'emissione di Xe-133. Quella si spiega solo con escursioni di potenza, pressione e temperatura del nocciolo. Ma non risultano "venting actions" prima dello tsunami. A me risulta che le barre siano entrate subito nel nocciolo su tutti i reattori. Non mi risultano neppure "venting" a Fukushima Daini o su altre centrali.
Una cosa l'ho capita, che la ricostruzione della sorgente di Xe e di Cs gli viene diversa. Occorre approfondire l'indagine prima di imputare le differenze a qualche pioggerella non vista.
Ho capito anche che il trend di accuratezza di molti laboratori di monitoraggio produce micini ciechi in caso di grandi eventi. La corsa di molti metrologi a sensibilità strumentali sempre più spinte fa si che quando le misure servono gli strumenti siano accecati dal troppo misurare e si debbano "improvvisare" metodi e protocolli di misura non standard per adeguarsi agli eventi (caso delle stazioni di misura in Giappone).
Fa sorridere come questi "simulatori" auspichino un evento di trigger per validare il loro metodo di dispersione, io ne faccio volentieri a meno ...
Vedrete che avremo seguito a queste prime informazioni. L'importante è che il contesto sia quello giusto: la comunità scientifica internazionale è l'interlocutore. Solo così si produce conoscenza.
Ciao SM
Speculare su eventi di questo tipo per me è da irresponsabili. Farlo senza le opportune conoscenze è anche da imbecilli.
RispondiEliminaCiao SM
Ciao Massimo Concas, benvenuto! Se fossero sorgenti dovrebbero persino essere più facili da rimuovere. Comunque, ripeterò fino alla noia, se serve a dare tranquillità ai cittadini, che si facciano tutti i controlli anche sui nano-spot!
RispondiEliminaL'hot spot vicino al supermercato lo sto seguendo anch'io ma si trovano aggiornamenti a fatica. Quelli non tradotti non riesco neppure a considerarli ...
RispondiEliminaHanno l'attenzione mediatica addosso su questo hot-spot (quello da 170 microSv/h) e devono dimostrare di saperlo gestire bene. La cosa da evitare assolutamente è quella di compromettere l'integrità della sorgente (pensate se anche in questo caso fossero fialette) e quanto prima riconoscere i nuclidi contenuti con spettrometria gamma portatile.
L'altro è il solito accumulo in suolo superficiale di Cs-137/Cs-134 per filtrazione. Togli 1kg di terreno ed è fatta.
Ciao SM
Bravi questi francesi! Speriamo che nel giro di qualche giorno verrà pubblicata anche la versione inglese. 27 PBq sono circa dieci volte di più di quelli che anch'io avevo considerato qualche giorno fa. Mi sono iscritto alla newsletter...
RispondiEliminaA parte gli scherzi sull'acqua e sulle manifestazioni pubbliche. I valori pubblicati delle misure sull'acqua depurata proveniente dai reattori 5 e 6 sono tali da poter considerare l'acqua potabile.
grazie per la risposta, e se si usassero frequenze particolari ed effetti come la risonanza per sollecitare specificamente faglie già come dire pre-caricate? Comunque mi sembra abbastanza semplice, se qualcuno di questi scienziati che sviluppano attenzione a questi fenomeni iniziano a morire per incidenti o sono coinvolti in scandali mediatici, allora puzza. Se molta parte della comunità scientifica è preavvertita di queste opzioni, e se non si anno altre coincidenze meglio. Se invece le coincidenze (tipo fatti di sangue che accadono l'11 Marzo - 11 Settembre, o sparatorie contro inermi il 13 del mese) allora forse le opzioni più folli non sono così tanto folli, e qualcuno forse sta facendo operazioni militari e paramilitari senza aver dichiarato guerra, tipo guerra occulta. Sperem ... grazie per la pazienza
RispondiEliminaPare ci fosse un poco di trizio, ma a livelli accettabili. L'ha bevuta in due sorsi, che performance!
RispondiEliminaHo notato anch'io il trizio (2.6 Bq/cm3). Quello non è possibile separarlo usando osmosi, ci sono tecniche di arricchimento isotopico che possono essere usate, ma non credo che valga la pena.
RispondiEliminaAdesso verrò tacciato di voler minimizzare tutto, ma dal punto di vista radiologico il trizio è veramente trascurabile.
La domanda vera che mi è venuta è quale è la concentrazione di trizio nell'acqua della zona? Per confrontarla con questa. Perché per fare il trizio servono i neutroni, ovvero deve essere acqua proveniente dal nocciolo, non necessariamente con combustibile nucleare danneggiato. Abbiamo sempre pensato che l'acqua accumulata in 5 e 6 fosse dallo tsunami, pioggia e simili, invece parte deve essere arrivata dal nocciolo.
@2824b96c71a8d9f4a73d7f299f39b1dd e ValerianoB cosa ne dite?
Sempre da twitter e in giapponese, mamoru_giappopazzie ci segnala la notizia con video del ritrovamento della sorgente a Setagaya. Sarebbe un contenitore contenente sepolto a 40 cm, forse Ra-226. http://t.co/VjrMlAuT
RispondiEliminaStiamo a vedere l'evoluzione...
ps. dobbiamo trovare un modo per far finire qui i tweet
Il trizio si forma normalmente nell'acqua per attivazione neutronica sul deuterio. Vista la lunga emivita, si accumula. E' uno dei radionuclidi meno radiotossico ma spesso ne girano attività "elevate". 2600 Bq/litro è un'attività ridicola. Il bicchiere era da 200 ml o giù di li.
RispondiEliminaBere quell'acqua, ancorchè pulita, mi sembra una stupidata. Cosa si vuole dimostrare?
SM
E' più che altro un gesto di marketing per dire "guardate noi l'acqua la stiamo decontaminando, stiamo facendo qualcosa".
RispondiEliminaUn po come qui in Italia qualche giornalista mangiò in diretta al tg delle cosce di pollo per tranquillizzare sull'aviaria.
Sono gesti "inutili" ma utili per le PR.
For the record:
RispondiEliminac'e' gente che va alle terme in Trentino "a curarsi" (anche bambini), e lo fa bevendo, per una settimana intera, acque minerali che contengono fino a 1500 Bq/l.
Roberto
Non esiste risonanza fra segnali elettromagnetici alla frequenza dei megahertz e moti sismici alla frequenza di qualche decina di hertz.
RispondiEliminaLa storiella di HAARP che genera i terremoti e' come quella delle scie di bario che controllano le menti, o degli UFO sbarcati ad Area-57 (o era 48?... whatever): cazzate senza senso (scusate la franchezza).
Roberto
TEPCO: New criticality seen at No.2 reactorhttp://www3.nhk.or.jp/daily/english/02_24.html
RispondiEliminaqui i dati dello xenon
http://ex-skf.blogspot.com/2011/11/more-on-xenon-detection-in-reactor-2.html
We found a possibility to detect short-half-life radionuclide such as Xe-133 and Xe-135 according to our radionuclide analysis sampled on November 1 by the gas management system of the reactor containment vessel of Unit 2. We continued to monitor the temperature, pressure and data from monitoring post and there was no significant fluctuation from those data. As we can't be denied a possibility of fission reactions, we decided to start injecting boric acid water from reactor feed water system at 2:48am and stopped it at 3:47 pm on the same day.
RispondiEliminaCosì TEPCO annuncia la possibilità di una criticità di parte del combustibile nel reattore 2 a seguito della misura, ancora da confermare di gas nobili a vita breve prodotti dalla fissione. Le condizioni del reattore restano invariate il che può significare che queste sacche isolate presentano alternarsi di criticità anche da parecchio tempo.
Appena accumulo altre informazioni, magari facciamo un mini post di spiegazione.
Altre info dal JapanTimes su Setagaya. http://www.japantimes.co.jp/text/nn20111102a9.html
RispondiEliminaNon è ancora chiarissimo di che cosa si tratti, ma sembra sempre più probabile sia Ra-226
Ho messo un post nuovo con il focus su questa criticità accidentale su R2. Se volete possiamo trasferirci.
RispondiEliminahttp://unico-lab.blogspot.com/2011/11/possibile-criticita-nel-reattore-2.html
E' l'Area 51, in Nevada ;-) Potrei raccontare una storiella curiosa su questa cosa, ma non vi annoio qui...
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