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18 giugno 2011

Il mare di giugno

Un passo deciso verso il futuro
Una buona notte di sonno, l'auto completamente svuotata dai bagagli, la lavatrice che gira a regime, le visite dei parenti e la pioggia d'ordinanza per slavare l'abbronzatura sono il capitolo conclusivo di 10 notti (e 11 giorni come farebbe notare mia moglie) di vacanza al mare.

Il dubbio amletico del vacanziero marittimo di giugno è: sole o non sole? Infatti se uno mette in conto almeno un giorno di brutto tempo quando va in ferie in montagna, il sole deve essere un must per le vacanze al mare. Sotto questo aspetto siamo stati relativamente fortunati, perché nonostante la situazione incerta su tutta la penisola, abbiamo avuto solo due mezze giornate di pioggia, mentre per il resto è sempre stato il clima perfetto per il relax in spiaggia.

Quest'anno, per la prima volta in quattro, abbiamo affrontato il problema di essere al più solo un genitore per figlio, ma se da un lato la Petta, come abbiamo soprannominato la nostra piccola Giulia, si è dimostrata molto tranquilla e amante del sonnellino sulla sdraio, il Jack ha scoperto gli amici del mare (i micchi come li chiama lui nella sua lingua solo marginalmente simile all'italiano) con cui giocare tutto il giorno dentro e fuori dal mare.

Un capitolo a parte lo meritano gli incontri ravvicinati che segnano la vacanza. Il primo riguarda lo Steve Jobs bresciano, un vecchietto ospite del nostro stesso albergo, con jeans tagliati al ginocchio e sfrangiati, infradito, occhiali da sole, iphone in tasca e mac book sempre sottobraccio, in vacanza solo per qualche giorno con figlia e nipotina prima di riprendere un altro volo per la bay area. Chi fosse veramente lo Steve della Val Camonica non ci è noto, ma questo disperato tentativo di volere apparire giovane a tutti i costi generava, e non solo in me, un malinconico sorriso per i tempi in cui i nonni parlavano in dialetto, avevano i capelli bianchi sotto il cappello e non si vergognavano di dispensare saggi consigli ai nipoti senza l'uso dell'ultimo gadget con la mela morsicata.

Ormai tutti i bagni che si rispettavano devono avere il team di animazione e la prima attività del mattino deve essere, a norma del contratto regolarmente siglato dal vacanziero, il risveglio muscolare. Così con cadenza regolare, ogni 100 metri circa, sulla battigia si accumulano gruppi di turisti che al ritmo della hit parade ondeggiano le anche agitando le braccia e ruotando la testa. E' interessante notare come i vari gruppi non siano composti da un campione eterogeneo della popolazione, ma bensì tendono a raggrupparsi per categorie in base all'animatore che sta guidando la ginnastica. Così il muscoloso 28-enne che con voce vigorosa dettava il ritmo era seguito quasi esclusivamente da signore di mezza età. La bella ragazza con la coda e la maglietta rigorosamente annodata sopra l'ombelico aveva un seguito di sole aspiranti top-model e di adolescenti maschi non molto interessati al risveglio muscolare. Ma la cosa più impressionante è stata vedere un ragazzotto di cento chili abbondanti, poco più alto di me, con una canotta che lasciava scoperta una buona parte della pancia sporgente ad ogni movimento delle braccia che guidava la ginnastica di... nessuno. Forse la scritta "Follow me" che aveva sulla schiena non era sufficiente per richiamare l'attenzione.

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9 commenti:

  1. molto carino il racconto e il passo deciso verso il futuro...:-) grazie toto:-) molto triste in effetti la descrizione del vecchietto ;-/

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  2. Ciao Toto. Bentornato. :)

    Un saluto.

    LeNny.

    :D

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  3. Grazie LeNny, e alla fine il tempo non è poi stato così male come avevamo prospettato...

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  4. Ragazzi dovevate vederli, sia Steve sia il panzone della ginnastica. Cioè non è che io sia un longilineo dal fisico perfetto, però manco vado in spiaggia a far fare la ginnastica...

    Un giorno o l'altro farò un post sul Giacomese, la lingua che parla il piccolo Jack, ha tutta una sua grammatica!

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  5. Posta le pics del panzone su Twitter, voglio farmi una risata. :P :P :P

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  6. Infatti, ti è andata di super lusso. :)

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  7. Non avevo il cellulare, mannaggia... quest'anno la regola famigliare era: niente cellulare in spiaggia, perché altrimenti sarebbe stata la fine.

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  8. 'nsomma, sei lontano dai lontano dai 100 :-)
    Lo Steve Jobs della bresciana ROTFL, eh si, ci volevano le foto. Anche se hai ragione, niente cellulare in spiaggia.
    Peccato :-)

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