Uno dei vantaggi di lavorare in un grosso laboratorio è che ogni giorno ci si può divertire a fare qualcosa di nuovo; altro vantaggio considerevole è che specialmente quando si hanno delle mansioni potenzialmente pericolose si deve seguire un addestramento specifico. Tutto questo per dirvi che oggi ho partecipato, insieme a due miei colleghi, ad un corso organizzato da Air Liquide, su come maneggiare e trasportare le bombole ed effettuare i travasi di liquidi criogenici.
Direte voi: ma a cosa ti serve? In realtà da quando sono qui al JRC ho dovuto imparare come fare tutte queste cose e un bel corso serio con tanto di prove sul campo era proprio quello che ci voleva. Nel nostro caso specifico usiamo abitualmente 4 tipologie di gas come sorgente per le particelle che andiamo ad accelerare: questi sono idrogeno, deuterio, elio 3 e elio 4. Queste bombole sono molto piccole, ma hanno un costo spropositato vista la loro elevatissima purezza, in particolare quella di elio 3 (l'isotopo con 2 protoni e 1 solo neutrone) molto raro in natura (1 parte per milione circa). Oltre a queste abbiamo bombole "industriali" - ovvero di purezza standard e composizione isotopica naturale - di elio che utilizziamo nella ricerca delle fughe negli impianti sotto vuoto e come gas refrigerante per abbassare la temperatura dei bersagli sottoposti ad irraggiamento.
In più abbiamo parecchi rivelatori al germanio che vanno mantenuti alla temperatura dell'azoto liquido (circa -200 C) per cui dobbiamo costantemente riempire i criostati con gas liquefatto. E' sempre un'esperienza affascinante vedere un gas liquido che inizia a bollire a temperatura ambiente.
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12 novembre 2009
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