Foto by Felice |
Vi descrivo la scena: tiepido pomeriggio di primavera del 1994, due ragazzi frequentanti l'ultimo anno delle scuole superiori, Zova il fondatore e io, sono seduti sui loro centauri a motore nel cortile della casa dei miei. Il rumore delle auto che passano sulla strada non lontana, non disturba la loro chiacchierata. Il loro è un dialogo dal ritmo lento: domanda, pausa, risposta, sospiro e boccata di sigaretta, controdomanda, sbadiglio e infine controrisposta. Lento, ma sincero, nessuno li ascolta; solo il cane Spino, peloso come una pecora e accovacciato tra i due motorini, di tanto in tanto, da un segno di apprezzamento aprendo un occhio o alzando pigramente un orecchio.
toto: Zova, ma cosa farai finita la scuola?
(pausa di riflessione)
zova: Il gluista.
toto: Il gruista? Hai studiato segretariato d'azienda e adesso vai a manovrare una gru?
zova: (sorridendo) Ma che gruista, il gluista.
(silenzio)
toto: E cosa fa un gluista?
zova: (con lo sguardo fisso all'infinito, come se stesse vivendo la scena) Il gluista si alza la mattina, prende il pullman e va a Como. Si siede sul muretto del molo di S. Agostino e lancia sassolini nel lago che fanno Glu-Glu...
(lunga pausa)
zova: E tu cosa farai?
toto: Andrò all'università, penso che farò fisica.zova: Tempo perso...
beh allora devo proprio ammettere che il caro Zova era un veggente...mi sbaglio o in quel periodo aveva promesso di sposarmi???
RispondiEliminaSpino me lo ricordo...anche se a quel tempo avevo paura dei cani.