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25 giugno 2011

La curvatura, il livello e un po' di pubblicità

Per essere stata la mia prima settimana di lavoro dopo il rientro dalle vacanze estive è stata un capolavoro dell'arte, turbato solo per un attimo ieri mattina.

Iniziamo con il dire che questa settimana era dedicata all'engineering support, che in parole povere significa accogliere Lenny, un super esperto mondiale dei ciclotroni come il nostro, nel nostro laboratorio e metterci completamente al suo servizio. Lui vaga per i locali e dice: aggiusta questo, cambia quello, ricalibra quest'altro e noi due (il mio collega amico ing ed io) pronti a scattare ed eseguire.

La settimana di engineering è anche l'occasione per affrontare quei problemi che durante la normale operatività dell'acceleratore non vengono risolti perché non pericolosi, non particolarmente invalidanti e che di solito richiedono un lungo fermo macchina. Questa volta è stato il turno del nostro magnete di curvatura. Dovete sapere che a causa della forza di Lorentz, quando una particella carica, come un protone, attraversa un campo magnetico la sua traiettoria subisce una deflessione, in altre parole: il protone curva. Nella nostra installazione abbiamo un magnete di curvatura, che amichevolmente chiamiamo bending dal suo nome inglese, che è una sorta di grande octopus in cui un tentacolo è collegato alla linea di fascio principale che arriva direttamente dall'acceleratore, e gli altri sette tentacoli sul lato opposto sono collegati alle linee di fascio secondarie. A seconda del valore del campo magnetico possiamo scegliere la curvatura del fascio di particelle e decidere su quale linea inviare i protoni che escono dall'acceleratore.

Da più di un anno, il buon vecchio bending ci da alcuni problemi. Lo regoliamo per una certa curvatura, ma le particelle sbagliano strada e dobbiamo aumentare la corrente (e quindi il campo magnetico) per ritrovare la giusta via. Avevamo segnalato il problema al nostro grande guru già tempo addietro e lui ci ha sempre risposto che tutto era nella norma e le sue misure lo confermavano. Ma noi dalla nostra esperienza quotidiana avevamo il sentimento che ci fosse qualcosa di strano. Così anche questa volta Lenny ha voluto rifare le sue solite misure e tutto sembrava andare secondo i piani fin tanto che tutto d'un tratto, la corrente nel magnete è diminuita e il problema che tanto ci affligge si è ripresentato davanti ai suoi occhi.

A questo punto eravamo già contenti. L'aver verificato che un problema esiste ed è reale è il primo passo per poterlo risolvere. Dovevamo però identificare il colpevole di questa perdita di corrente e visto che il sistema di controllo è piuttosto complesso abbiamo installato un certo numero di punti di misura, qualcuno in sala di controllo, altri in vari punti dell'alimentatore e persino uno collegato al magnete stesso. Un'oretta di studio degli schemi elettrici, un paio di colpi di saldatore, etichettati tutti i cavi e gli strumenti e via con la misura. Ovviamente con tutta questa tecnologia a disposizione, ci sembrava brutto dover metterci a scrivere a mano le varie letture, così ad intervalli regolari scattavo una foto con il cellulare che poi ho appiccicato sul quaderno come i bambini alle elementari. Nella foto qui allegata vedete anche il mio dito indicare lo strumento con la misura incriminata del mal funzionamento. Una volta individuata l'origine del problema, è arrivata anche la soluzione: ordinato un componente dal costo esorbitante di 8 euro e, non appena arriverà, il bending tornerà a far curve che è un piacere.

Altra attività tipica da engineering support è quella di attuare delle piccole migliorie alla nostra ciclotrona (ricordatevi che l'acceleratore è femmina!). Non ci sono grandi margini di upgrade in termini di energia e corrente massima per il fascio, ma possiamo applicare dei nuovi sistemi per renderne più affidabile il funzionamento. Uno di questi, tanto bramato dal nostro capo, è un misuratore del livello dell'acqua di raffreddamento contenuta in una grande cisterna da almeno mille litri. Ovviamente abbiamo un galleggiante che interrompe il funzionamento della macchina se il livello è troppo basso, ma il nostro capo vorrebbe vedere esattamente quanta acqua c'è nella cisterna e così ci siamo dovuti ingegnare per farlo contento.

Il metodo classico per misurare un livello di un liquido è quello di usare un sensore differenziale di pressione: questo misura la pressione sul fondo della cisterna e quella sul pelo dell'acqua, la differenza è esattamente proporzionale all'altezza della colonna d'acqua e quindi al volume. Ma noi abbiamo voluto strafare, così dopo una rapida ricerca su internet abbiamo individuato una sorta di metro flessibile tipo quello del brico, al cui interno è incorporata una catena di resistenze e di interruttori miniaturizzati realizzati in tecnologia printed electronics che fa esattamente la stessa cosa. Il giocattolo eTape, oltre ad essere un gingillo di alta tecnologia, è anche molto meno caro del sensore differenziale di pressione e molto più facile da installare e collegare al nostro PLC. Lo abbiamo ordinato lunedì via internet da una ditta di Roma, mercoledì ci è stato consegnato e giovedì abbiamo cominciato a fare l'installazione.

Il primo tentativo non è andato molto bene, forse perché abbiamo voluto fare il passo più lungo della gamba, infatti dopo aver fatto un rapidissimo test di funzionamento immergendolo in acqua, ci siamo subito buttati sulla realizzazione di un supporto in plexiglass per mantenerlo in posizione all'interno della tanica. Visto che eTape non viene distribuito con alcun manuale o istruzioni di montaggio, abbiamo scelto la strada a noi più conveniente, ma che evidentemente non era la più adatta. Per scoprirlo però abbiamo dovuto fare tutta una serie di test in laboratorio che ci hanno fatto perdere una mezza giornata e buttare acqua un po' ovunque come due bambini sulla battigia.
Capito l'inghippo, il sensore è adesso installato nella cisterna e non solo possiamo vedere l'eventuale presenza di perdite, ma persino verificare il buon funzionamento delle pompe. Quando sono in funzione increspano il pelo dell'acqua e la misura presenta delle chiare oscillazioni millimetriche che il nostro "righello" magico è in grado di misurare.

L'ultima cosa, è un po' di pubblicità. Infatti è appena arrivato alla pubblicazione un nostro lavoro sull'attivazione delle nanoparticelle utilizzando il nostro acceleratore. E' sull'Archive of Toxycology e la stesura di questo articolo ci ha richiesto veramente molto tempo e fatica. Se volete dare un'occhiata all'abstract (che è pubblico - mentre per l'articolo intero dovete essere abbonati) lo trovate a questo indirizzo.

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9 commenti:

  1. super articolo grazie toto...mi ti immaginavo a sgattaiolare con Lenny...ma a tal proposito viene a farvi al settimana di supporto sempre la stessa persona oppure i "lenny"  cambiano???  Poi un altra annotazione  riguarda la tua frase quando dici semplicemente :    "A questo punto eravamo già contenti. L'aver verificato che un problema esiste ed è reale è il primo passo per poterlo risolvere" 
    mi sei piaciuto:-))) grazie toto come sempre per la tua passione , la tua disponibilità e il tuo grande cuore e vorrei aggiungere al grande sensibilità con la quale riesci sempre a non essere MAI sopra le righe ne spocchioso, ne superiore anche davanti alle nostre domande piu irrequieti o banali....:-) sei  davvero un "unico"-lab

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  2. Ciao AnonimaFrancese, di Lenny, purtroppo, ce ne è uno solo e purtroppo per noi, si avvicina sempre più il momento del suo pensionamento. Lui conosce ogni singolo pezzittino della macchina e non solo di questa. C'è un ragazzo più giovane che lo segue per le settimane di manutenzione (e non quelle di supporto), ma nessuno ha la sua esperienza.

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  3. Perdonami la domanda indiscreta, ma tu, nel tuo interessante post, parli di PLC. Ora, dato che anch'io mi occupo di PLC (sono programmatore PCS7 Siemens), mi piacerebbe sapere che PLC usi, sempre se non e' un segreto, eh...
    Comunque, complimenti per il post, chiaro e interessante,

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  4. Ciao @google-4f6c30f1f5ff0b0de9bf250d7a3f7e72:disqus, tranquillo non c'è nulla di segreto. Tieni presente che sono molto ignorante in materia. So giusto la base del PLC, è il mio collega ing che si occupa della programmazione e dell'interfaccia grafica. Io faccio giusto qualche connessione ogni tanto.

    Abbiamo parecchi PLC, quello principale dell'acceleratore è un modicon quantum con due CPU per l'hot-swapping in caso di emergenza. Non ricordo quanti moduli di input e output analogici e digitali abbiamo, un bel po' comunque. Il sensore visto che è difatto una resistenza l'abbiamo collegato ad un ingresso per le PT100 che abbiamo riconfigurato in modo da non usare la calibrazione standard.

    Poi abbiamo dei PLC siemens piccolini per la gestione dei sistemi di target.

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  5. "Abbiamo parecchi PLC"
    Mi sa che ti batto, circa 25 PLC con CPU ridondata, 6 server ridondati per l'HMI e ammennicoli annessi, una ventina di posti operatore... tutto integrato in un unico sistemone, che non ti dico che casino e' stargli dietro!
    Hei, non e' che ti serve un aiuto?
    OK, sto scherzando, ovviamente,
    Buon lavoro.

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  6. immagino altro che! Adesso mi segno il tuo indirizzo e la prossima volta che siamo nella menta ti chiamo!

    L'anno scorso un fulmine ha mandato ai matti il nostro server qnix proprio quando il mio socio non c'era. Io ho ripristinato il sistema all'ultimo backup, ma una parte del progetto era corrotta e non andava. "Fortuna" ha voluto che lo stesso fulmine ha mandato in tilt e guastato non ricordo quanta altra roba e così il server è passato in bassa priorità visto che il PLC era integro e usiamo il modbus in read-only per leggere la telemetria.

    Risultato sono stato al telefono un paio d'ore con un ragazzo gentilissimo che mi ha aiutato passo a passo a rimettere il sistema in piedi senza nemmeno volere una lira in cambio. Gli sarò eternamente grato!

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  7. "la prossima volta che siamo nella menta ti chiamo! "
    be my guest.
    Sempre pronto ad aiutare un collega in difficolta'.
    E NON e' una battuta.
    Dammi un indirizzo decentemente privato (cosi' ti passo il mio contatto), e ti garantisco tutto l'aiuto che posso. Compatibilmente col fatto che il cellulare in reparto NON e' ammesso (EEx zona 2).
    Alla prossima, Franco

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  8. Scusate l'OT ma di Lenny ci sono pure io, hihihi.

    Ciao ragazzi. :)

    LeNny.

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  9. se il tuo contatto è quello che usi per Disqus allora lo vedo già (solo io che sono admin!) Adesso ti mando una mail lì con il mio..

    Grazie in anticipo perché prima o poi succederà!

    RispondiElimina

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