Fu una svolta e continua ad esserlo, ma per essere veramente incisiva specie nello sviluppo di medicine ad hoc, la genomica richiede tempi di sequenziamento molto più rapidi, con tecniche a buon mercato e che magari non richieda l'utilizzo di un intero laboratorio.
Nel 2008, il sequenziamento del DNA del signor James Watson fu portato a termine in 2 mesi e costò 1 milione di dollari. Entro la fine del 2013 ognuno di noi potrebbe essere in grado di trascrivere il proprio DNA in meno di un'ora ad un prezzo inferiore a 1000 euro. Questa è la via verso la medicina personalizzata.
Nanobuchi per sequenziare il genoma
Tutto si basa su membrane bucate. Non sono buchi normali, però, sono nano-buchi, o meglio nanopori attraverso i quali passa giusto giusto un singolo filamento di DNA. Quando sono immersi in un bagno ionico (una soluzione con dei sali, per intenderci) e viene applicato un potenziale elettrico, allora è possibile misurare un segnale elettrico ai capi del buco. Questo segnale cambia se all'interno del buco c'è un filamento di DNA e si ottengono valori differenti per ciascuna base che compone la sequenza. Semplice no?
Inoltre il passaggio attraverso il nanoporo è una tecnica non distruttiva ed è possibile rianalizzare lo stesso filamento più volte se necessario. Lo potenza di questa tecnica, però, è la modularità. Come i cluster di computer, molti pori possono essere appaiati sulla stessa membrana, ognuno in grado di analizzare un lungo spezzone di DNA in parallelo. E tutto questo integrato su un dispositivo usa e getta, semplice da utilizzare, robusto ed economico.
I biologi genetisti hanno reagito inizialmente in modo un po' scettico. In fondo questa tecnica è stata concepita nel 1995 e ha avuto una gestazione lunghissima, tanto che la si stava per dare estinta. E invece, l'annuncio seguito a breve giro di posta dalla dimostrazione di funzionalità al congresso Advances in Genome Biology and Technology in California hanno riacceso l'interesse. Per il momento la tecnica è ancora giovane e immatura, con il 4% di errore di sequenziamento, ma i sostenitori promettono di essere in grado di portare questo margine di errore entro l'1% nei prossimi mesi. Come spesso accade in queste cose, sarà il mercato la vera prova del nove, e il fatto che il gigante svizzero Roche abbia acquistato uno dei leader nella produzione di queste innovative tecniche di sequenziamento è chiaramente un aspetto positivo.
Sembra quasi magia... e invece è nanotecnologia!
E' una tecnica geniale!
RispondiEliminala tecnica è geniale... vero, ma pensa quanto tempo è servito per portarla a maturazione e ancora non è finalizzata!
RispondiEliminaImmagino, parliamo di variazioni di 10 pA!!
RispondiEliminaMa veramente chapeau per quello che l'hanno immaginata al principio anche se pensandoci, come è avvenuto in gran parte dei casi ci sono paralleli nella vita di tutti i giorni che aiutano a tirare fuori le idee.