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26 ottobre 2014

Analisi statistica sulla campagna di misure alimentari in Giappone 2012-2014

Dopo tre anni e mezzo e più di 700 000 misure, ecco un articolo che traccia un quadro riassuntivo della contaminazione alimentare in Giappone e trae alcune conseguenze sull'effetto che questa ha sulla popolazione giapponese.
Riporto qui l'Abstract, in fondo al post il link all'articolo completo.

Abstract

Sono passati tre anni e mezzo dall'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Dai-chi. Durante tutto questo tempo il governo giapponese ha messo in atto una campagna di monitoraggio di prodotti alimentari senza precedenti per verificare puntualmente la conformità degli stessi al consumo umano e impedire la commercializzazione dei prodotti che risultavano contaminati. L'analisi statistica condotta in questo articolo sulla base dei dati pubblicati dal MHLW ha permesso di stabilire che i prodotti che presentano maggiore contaminazione si raggruppano in poche categorie facilmente indentificabili. In particolare, i prodotti più colpiti sono quelli di origine selvatica in contrapposizione a quelli coltivati o allevati. La situazione è riassunta sinteticamente in tabella e approfondita più avanti in questo studio. 

Categoria prodottoProdotti da allevamento/coltivazione
(Bq/kg)
prodotti selvatici (Bq/kg)
Prodotti ittici0.817
Carne20> 100
(fino a 10000)
Vegetali868
Prodotti derivati animali (latte, uova)assente-
La contaminazione risulta dunque concentrata in alcune categorie specifiche: si tratta di carne di selvaggina, pesci di fondale, di acqua dolce o anadromi in cima alla catena alimentare e di verdura selvatica. Inoltre alcuni bioaccumulatori come i funghi presentano valori di contaminazione importanti. Utilizzando i valori medi di contaminazione alimentare dei prodotti della prefettura di Fukushima (la più colpita in tutte le categorie) e considerando le abitudini alimentari giapponesi, è possibile stimare dosi da ingestione non superiori a 0.2 mSv/y per gli adulti e 0.3 mSv/y per i bambini. Questo valore si colloca al di sotto del limite di 1 mSv/y per la popolazione ed è altresì inferiore ai normali livelli di dose derivanti dal fondo naturale di radiazioni.


Link all'articolo completo

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