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8 dicembre 2011

Messaggio dell'ambasciata italiana in Giappone




Riceviamo da Daniele C. la comunicazione inviata dalla nostra ambasciata a Tokyo a tutti i connazionali residenti in Giappone circa lo stato della situazione nella centrale di Fukushima, il monitoraggio ambientale, la sicurezza alimentare e le informazioni importanti per chi intende intraprendere un viaggio. Sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori, ripubblichiamo in toto il messaggio originale. A Daniele il nostro ringraziamento

Alla luce degli elementi di informazione emersi nei giorni scorsi anche sulla stampa, si ritiene utile fornire i seguenti aggiornamenti in relazione alla evoluzione della situazione presso la centrale di Fukushima I e alle condizioni di sicurezza alimentare.

1. Situazione all'impianto nucleare di Fukushima-I
In un documento recentemente rilasciato da TEPCO è stata presentata una valutazione dettagliata della situazione dell'interno dei reattori 1, 2 e 3 dell'impianto di Fukushima-I (approfondimento unico-lab). Si tratta di uno studio più attendibile rispetto alle precedenti analisi in quanto include, oltre ai dati sul periodo in cui il nocciolo dei reattori è rimasto senza raffreddamento nelle ore successive allo tsunami dell'11 marzo, anche i dati sulle temperature rilevate all'interno e all'esterno del contenitore a pressione dei reattori.

Il risultato più significativo di questo studio è che per il reattore numero 1 la maggior parte del nocciolo fuso ("corium") sarebbe uscito dal contenitore a pressione (“pressure vessel”), rimanendo all’interno del reattore sul fondo del contenitore principale (“containment vessel”). Per le unità 2 e 3, solo una parte del nocciolo si sarebbe fusa. La maggior parte del combustibile sarebbe rimasto all'interno del contenitore a pressione e solo piccoli frammenti potrebbero eventualmente esserne fuoriusciti, rimanendo sempre all'interno del contenitore principale del reattore.


Questo risultato è compatibile con le osservazioni sulla radioattivita' rilasciata nell'incidente (in seguito alle operazioni di "venting" e/o alle esplosioni di idrogeno) consistita in larghissima parte da prodotti di fissione volatili (iodio e cesio in primis). Uno schema che mostra la situazione così come viene rappresentata nel rapporto è riportato in questa figura.

Nella giornata del 5 dicembre è stata identificata una perdita di acqua in uno degli impianti di decontaminazione e purificazione. Una parte (stimata in circa 150 litri) dell'acqua fuoriuscita potrebbe avere raggiunto il mare attraverso un canale di scolo. L'acqua riversatasi in mare era già stata decontaminata dal cesio, ma ancora con livelli di stronzio radioattivo superiori ai limiti consentiti per il rilascio in mare. E' stato valutato che l'effetto di questo rilascio sia trascurabile sia rispetto al rilascio generale in conseguenza dell'incidente che in termini assoluti (una stima quantitativa relativa a questo specifico evento indica in 0.0037 milliSievert la dose assorbita nel caso di consumo continuativo per un anno di prodotti ittici pescati nelle acque antistanti la centrale).

Tutti e tre i reattori continuano comunque ad essere raffreddati in modo stabile e sostenibile (in quanto il liquido di raffreddamento passa attraverso il sistema di decontaminazione), mantenendo una temperatura al di sotto dei 100 gradi centigradi.

Le Autorità giapponesi confermano quindi che non vi saranno ritardi nel compimento della la prima fase della "road map" per la risoluzione dell'emergenza nucleare che, come noto, prevede il raggiungimento dello stato di fermo a freddo dei reattori entro la fine dell'anno.

2. Sicurezza alimentare
Per quanto riguarda la situazione della contaminazione dei prodotti alimentari si segnalano due aggiornamenti.

a) Il primo riguarda la rilevazione di contenuto di cesio radioattivo superiore ai limiti di riferimento di 500 Bq/kg nel riso prodotto in alcune aree prossime alle citta' di Fukushima (zona di Onami), Date e Nihonmatsu dove sono stati riscontrati un totale di 22 casi di contaminazione su più di tremila analisi effettuate in tutta la Prefettura. Le Autorita' locali hanno di conseguenza ordinato il divieto di distribuzione del riso prodotto in tutti i distretti interessati. Sono inoltre stati predisposti ulteriori sistemi di monitoraggio sui livelli di radioattivita’ della produzione di riso.

b) Il secondo si riferisce alla rilevazione di contenuti radioattivi in alcune confezioni di latte in polvere prodotto dalla Meiji (denominato "Meiji Step"). Il contenuto massimo di cesio rilevato è stato di 30,8 Bq/kg, comunque al di sotto del limite di riferimento di 200 Bq/kg stabilito per i prodotti per l'alimentazione per neonati. Il contenuto di radioattività del prodotto diluito scende peraltro a valori dell'ordine di 4-5 Bq/litro. Sebbene le Autorità non ritengano che tali valori possano avere implicazioni dal punto di vista della salute, la Meiji ha comunque disposto il ritiro dal mercato e la sostituzione delle partite di latte suscettibile di potenziale contaminazione in quanto prodotto nello stesso periodo e con le medesime modalità delle partite risultate contaminate (confezioni con scadenze: 3, 4, 5, 6, 21, 22, 23 e 24 ottobre 2012). Poiché il latte utilizzato per le suddette confezioni era stato prodotto in data precedente all’11 marzo, si ritiene che la contaminazione possa essere dovuta ad una esposizione al deposito di cesio durante il processo di disidratazione del latte.

Come sempre, i dati sui risultati delle analisi condotte sui prodotti alimentari sono riportati sul sito del Ministero della Salute (MHLW). Il totale dei prodotti analizzati ammonta oggi (5 dicembre 2011) a più di 70mila campioni (vedi tabella e webapp), di cui 978 (pari all’1,4% del totale) hanno riscontrato valori superiori ai limiti di riferimento per radionuclidi: di questi 547 erano stati prodotti nella Prefettura Fukushima.

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