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19 marzo 2011

Il vero pericolo delle radiazioni è la cattiva informazione


In questi giorni stiamo assistendo ad un vero e proprio attentato alla sicurezza dei cittadini e non mi riferisco solo ai Giapponesi, ma anche agli Italiani che vivono nel Bel Paese a migliaia di chilometri di distanza dalla centrale di Fukushima.
Posso capire che in un servizio al telegiornale o in una delle mille trasmissioni di approfondimento si faccia confusione tra la vasca per il contenimento del combustibile spento e il reattore, ma ci sono altre informazioni che vanno date in modo più rassicurante.

Le radiazioni fanno paura a moltissimi proprio perché a differenza di altre sorgenti di pericolo, sono totalmente impercettibili dall'essere umano. In genere quando si osservano sintomi che derivano dall'esposizione alle radiazioni si è già accumulata una dose rilevante. Contrariamente ad altre sorgenti di pericolo, però, gli strumenti che abbiamo a disposizione per misurare le radiazioni sono molto sensibili e riescono a rivelare anche la più piccola fluttuazione del background naturale. Proprio per questo motivo, possiamo dire che nei giorni scorsi a Tokyo (240 km circa dalla centrale) sono stati rivelati livelli pari 4 o 5 volte quelli abituali. Per non farsi mancare nulla, i giornali Italiani hanno già annunciato per metà della settimana prossima l'arrivo della nube sopra i nostri cieli. Ho letto solo i titoli di questi articoli perché non sono riuscito ad arrivare in fondo. Informazioni date così farebbero venire la pelle d'oca a Godzilla.

Ma quando dobbiamo cominciare a preoccuparci? Come già dicevo in altro luogo, è chiaro che meno esposti si è meglio si sta, però bisogna anche pensare che il nostro corpo è nato per vivere in un ambiente con radiazioni, come lo è la terra. Parlare di livelli aumentati di 5, 10 o 100 volte ha senso solo se si confrontano con altre sorgenti di radiazioni a cui a volte ci esponiamo inconsapevolmente.

Avreste paura a farvi fare una radiografia? Una semplice lastra può esporvi ad una dose che va da 500 fino anche a 1000 microSv (= 1 milliSv) dipendentemente dalla strumento che viene utilizzato. Una TAC qualche milliSv (5 - 6) anche qui dipendentemente da quanto grande è la porzione del corpo che deve essere controllata, una seduta di radioterapia per la cura del cancro qualche Sv (ovvero qualche migliaio di milliSv o in altre parole qualche milione di microSv). E' chiaro che voi mi direte, sì ma un lastra la faccio perché ne ho bisogno, invece non ho nessun bisogno delle radiazioni di Fukushima.

Va bene, allora però non ti conviene andare in vacanza in aereo perché quando voli il flusso dei raggi cosmici, cioè le radiazioni che arrivano dallo spazio, è  molto alto: un volo intercontinentale vi espone a qualche centinaio di microSv. E poi mi raccomando evitate di andare in montagna, perché a causa dell'altitudine e di certe tipologie di rocce, il livello di radiazioni può tranquillamente essere doppio, forse triplo, rispetto a quello sul livello del mare. Mi domando come possano sopravvivere quelli che sono nati in montagna.

Fate attenzione anche alle cantine, perché se mal areate possono accumulare Radon che è un gas naturale radioattivo che deriva dall'uranio. Ne è ricchissimo il tufo che lo assorbe come una spugna e non oso immagine quale sia il background naturale nelle case del Viterbese (dove ho vissuto per 2 anni) che sono costruite esclusivamente con quel materiale di origine vulcanica.

Potete rinunciare anche alle vacanze in aereo e in montagna e alla vostra taverna, ma riuscirete a rinunciare a mangiare? Lo sapete che l'ingestione di una banana, sì avete capito bene il frutto giallo di cui le scimmie sono molto golose, vi esporrà ad una dose di 0.1 microSv? Quindi se siete a Tokyo e il background è passato da 0.1 a 0.2 microSv all'ora, è che se in quell'ora aveste mangiato una banana. Vi fa paura una banana?

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