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15 marzo 2011

Facciamo il punto sull'emergenza in Giappone


L'articolo è stato modificato dopo la pubblicazione iniziale.

Da venerdì è tutto un ribollire. Sì direi che ribollire è il termine adatto. Ci sono notizie che arrivano dal lontano oriente di gente che non c'è più e di una nazione tra quelle più economicamente avanzate messa letteralmente in ginocchio.

Noi dall'altra parte del mondo siamo molto più preoccupati per il disastro atomico che ne potrebbe derivare. Venerdì quando ho iniziato il live-blogging (ricevi aggiornamenti su Facebook, o Twitter) sull'emergenza ero sicuro che si sarebbe risolta nel giro di poche ore e senza troppe conseguenze. Chiaramente mi sbagliavo, perché sono passati quattro giorni e la situazione è andata sempre peggiorando.

Il termometro della preoccupazione è stata la chiacchierata che ho avuto stasera con il mio capo, uno che è nato con le radiazioni. Dopo una giornata in laboratorio, sono passato dal suo ufficio per discutere la pubblicazione di un nostro lavoro. Dopo qualche minuto lui mi dice: scusa ma oggi faccio fatica a ragionare. E io gli rispondo: è l'effetto settimana bianca (è rientrato ieri mattina) e lui incalza: no, è il Giappone, il mondo è troppo piccolo per disastri di questa portata. Per non parlare poi degli amici che mi hanno scritto via email per chiedermi se bisogna preoccuparsi o no.


Il punto della situazione

Fatte queste premesse, veniamo a vedere quale è il punto della situazione visto che ormai le cose sembrano essere un po' più stabili, forse sarebbe meglio dire che l'evoluzione dell'emergenza ha rallentato il passo e con l'attesa sta crescendo anche la tensione e la preoccupazione in tutto il pianeta.

Dal punto di vista tecnico, l'emergenza nucleare al momento è limitata (se così si può dire) alla centrale di Fukushima I. I tre reattori che erano in funzione al momento del terremoto hanno subito un'esplosione dovuta al mancato raffreddamento del nucleo e all'accumularsi di idrogeno. Apparentemente almeno due di questi non hanno subito danni strutturali al contenimento, che è l'unica e ultima ancora di salvezza in caso di fusione completa. Sullo stato del secondo reattore, l'ultimo in ordine di tempo a registrare un'esplosione, ancora non ci sono informazioni certe. Questi tre reattori sono al momento raffreddati utilizzando acqua di mare, esperimento senza precedenti e che quindi non sappiamo di preciso come andrà ad evolversi.

Gli altri tre reattori all'interno della centrale e che erano spenti quando tutto ebbe inizio sembravano essere al sicuro, invece oggi scoppia un incendio nei pressi del numero 4, in particolare nella piscina dove viene conservato a decadere il combustibile spento e poi si scopre che anche per gli altri due, la stessa piscina ha registrato un innalzamento della temperatura. Non si riesce bene a capire cosa stia succedendo.

E poi ci sono le radiazioni e la ricaduta nucleare. Questa è la paura più imminente nei Giapponesi e risveglia il ricordo di Chernobyl negli Europei. Oggi qualcosina è arrivata anche a Tokyo, poca roba a dire la verità, ma se la situazione dovesse peggiorare non oso immaginare quali conseguenze potrebbero esserci per una megalopoli di quelle dimensioni.


Edit: Purtroppo quando ho scritto queste righe la situazione sembrava stabile, ma poche ore di sonno dopo hanno scombussolato tutto ancora una volta. Credo che oggi farò anch'io fatica a ragionare.

La mia opinione

Qui i finiscono i fatti ed inizia la mia opinione che ovviamente lascia il tempo che trova. Credo che siamo arrivati ad una sorta di stallo. Non sono proprio certo che la situazione sia sotto controllo, però al momento non sta precipitando, anche se magari siamo proprio lì sull'orlo del precipizio. Per il bene dei Giapponesi e anche dei miei amici che sono lì in questo momento, spero proprio di aver ragione. Come si evolverà è difficile dirlo, spero che si assesti sufficientemente da lasciare il tempo ai tecnici, non solo quelli giapponesi, di poter ragionare con calma e sangue freddo, cosa non facile quando sei in emergenza nucleare e il tuo dosimetro continua a fare bip-bip.

Ovviamente la vostra opinione è sempre ben accetta!

La discussione

Tra i tanti commenti che sono arrivati si nota chiaramente una divisione tra due grandi correnti: i nuclearisti e i non-nuclearisti. Tendenzialmente, credo che io venga collocato dai lettori tra i pro-atomo, ma se proprio devo essere classificato  preferirei essere annoverato nella schiera dei non-radiofobici. Il nucleare non mi fa paura in quanto tale, mi spaventa di più, come già espresso da altri lettori, la possibilità che il nucleare italiano diventi una macchina mangia soldi in cui gli investimenti sulla sicurezza finiscono nelle tasche di qualcuno. Mi piacerebbe che togliendoci le maschere dei partiti politici e i condizionamenti psicologici potessimo discutere del futuro del nostro Paese. Sono troppo ambizioso?



Una nota a pie' di pagina

Questa è la prima grande emergenza nucleare nell'era di Internet. La gente,  sempre più avida di informazioni si è riversata sul web per saziarsi, e molti, direi moltissimi sono passati da questa nostra casa virtuale per cercare risposte alle loro domande e preoccupazioni. La cosa non ci può che far piacere, io personalmente mi sento onorato perché da quando abbiamo aperto questo blog, più di mille articoli fa, ho spesso cercato di rendere la scienza e la tecnologia appetibili e interessanti anche per chi non vive di pane e fisica. L'unica cosa che mi dispiace è che questa ondata di successo sia arrivata grazie al sacrificio di molte persone che in questo momento stanno soffrendo.

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11 commenti:

  1. Volevo solo farti un saluto. Scusami l'OT, l'articolo è molto serio oltre che sempre perfetto. :)

    Ciao Toto.

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  2. Grazie di nuovo per il tuo lavoro......e questo articolo è magnifico

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  3. @LenNy, tu non sei mai OT! Sono passato da te, perché aspettavo con ansia quel post

    @Anonimo 2, per fortuna che dal pc non si vede che sono diventato rosso. Grazie a voi per la pazienza di leggere!

    Tornando sul caso, sta succedendo qualcosa di strano, mi stanno arrivando notizie vecchie di un'ora che riportano un nuovo incendio al reattore 4. Questa notte mi sa che non si dorme.

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  4. articolo molto chiaro e onesto. L'ondata di successo non è, a mio avviso, determinata dalle catastrofi, che sono il tema di questi discorsi, bensì dalla mancanza, altrove, di una seria, qualificata ed onesta informazione anche pensando al futuro italiano e non solo. Sempre ricordando che alcuni impianti nucleari francesi, per fare un modesto esempio, sono a due centimetri da casa nostra e non commento oltre.
    Mi piace la definizione di "non radio-fobico" alla quale personalmente mi sento di aderire integralmente.
    Grazie!

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  5. Ciao, in effetti anche io ho scoperto questo blog a causa dei drammatici avvenimenti in Giappone... in ogni caso complimenti, perché mi sembra molto ben fatto.

    Ho una domanda: in un post precedente scrivi che l'esplosione di un reattore non può assolutamente essere paragonato alla detonazione di un ordigno nucleare... è così in senso assoluto? Qual'è la differenza tecnica tra i due avvenimenti?

    Grazie : )

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  6. Ciao Merlo, ammetto di non essere un grande esperto in bombe atomiche, ma la grande differenza è che una bomba è studiata per liberare il più possibile di energia nel minore tempo possibile. Un reattore funziona in modo da spremere il più possibile il combustibile in modo lento e controllato.

    La grande differenza è che il combustibile nucleare è uranio leggermente arricchito in U-235, che è l'isotopo che mantiene e alimenta la reazione a catena. Nelle bombe l'uranio è arricchito al 90 e più per cento, questo proprio per avere un enorme quantità di energia in tempo zero.

    Ad un reattore possono succedere esplosioni con gravi dispersioni di radiazioni, nel senso che come successo a Chernobyl dove il contenimento non era pensato per contenere il nucleo fuso, incendi e esplosioni convenzionali (come quelle che sono successe anche a Fukushima) hanno causato quella nube di cui tutti abbiamo memoria.

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  7. Se posso aggiungere una precisazione sul confronto tra bomba atomica e centrale nucleare:

    il problema non è la quantità di materiale fissile. Una centrale nucleare di seconda o di terza generazione ha sempre un centinaio di *tonnellate* di uranio (o meglio ossido di uranio UO2). Anche se arricchito solo al 3%, rappresenta pur sempre una bella quantità di U235, più che in una bomba atomica. Non voglio neanche pensare al caso del reattore 3, alimentato a MOX, dove ci sarà qualche quintale di plutonio...

    Nelle bombe atomiche, invece, la quantità di materiale fissile è minore, ma più arricchito. Fat man aveva circa 14 kg di plutonio.

    Ora, in entrambi i casi si possono ovviamente avere esplosioni chimiche (es. incidente di Thule). Ma c'è un altro grosso problema, e sono i cosiddetti "criticality accident". Una bomba atomica, di per sè, è sottocritica. I neutroni che emette per fissione naturale sono inferiori a quelli necessari per iniziare una reazione a catena. Solo quando l'esplosivo schiaccia il core di plutonio a metà delle sue dimensioni si raggiunge la criticità. E l'esplosivo deve partire con perfetta coordinazione da tutte le direzioni: se esplode solo una parte, o con un timing anche solo di pochi nanosecondi sballato, l'esplosione diventa un "fizz".

    Viceversa, una centrale nucleare (ripeto, sia che sia di seconda o di terza generazione), nasce supercritica. Poi la si "frena" con le barre di regolazione. Cosa che non è riuscita ad esempio a Chernobyl. Non capisco perché nessuno lo sottolinei, ma a Chernobyl ci fu un criticality accident: il reattore era avvelenato dallo xenon, le barre erano completamente estratte, quando lo xenon è decaduto, i tecnici non sono più riusciti a frenare la reazione nucleare che ha avuto uno "spike" di circa 30 GW. Questa reazione nucleare ha fatto saltare il tappo e ha poi scatenato gli incendi di grafite ecc ecc. Chiaramente, una bomba atomica è costruita per restare in condizioni di criticità quanto più a lungo possibile (sempre milionesimi di secondo) mentre un reattore nucleare esplode subito e la reazione a catena si ferma subito.

    Ora, può a Fukushima avvenire un incidente di criticità? Nessuno può dirlo. E' altamente improbabile, perché le barre sono rientrate subito dopo il terremoto e perché stanno spargendo boro da tutte le parti, MA, se le camicie di zircaloy hanno ceduto e/o l'uranio ha fuso, ci troveremo materiale fissile in quantità x accumulato con geometria y e solo il caso deciderà se quell'x e y sono sufficienti per scatenare una reazione a catena.

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  8. ciao markogts grazie per la precisa puntualizzazione. Anzi ti chiedere un aiuto visto che in tanti hanno fatto una domanda simile e io non sono stato sufficientemente esauriente. Scriveresti la risposta alla domanda Può un reattore esplodere come una bomba atomica? per questo post informativo? Ovviamente i crediti saranno tutti tuoi, se vuoi contattami a il.gluista@gmail.com

    Per quanto riguarda la criticità accidentale, penso che ne abbiamo parlato e siamo tutti abbastanza consci del fatto che possa accadere, nonostante il boro e nonostante non ci siano evidenze sperimentali che dimostrino che è in atto attività neutronica.

    Grazie per l'aiuto!

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