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14 dicembre 2009

Berlusconi: perché tanto odio?


Ieri sera ho scoperto guardando il Tg che Silvio Berlusconi era stato attaccato da uno psicopatico proprio al termine di uno dei suoi comizi. Sono rimasto colpito. A leggere con distacco la notizia l'aggressione è in realtà piuttosto lieve specie se comparata con quelle che quasi quotidianamente avvengono sotto la spinta della malavita organizzata. Ma il fatto che la vittima in questione fosse il Presidente del Consiglio ha aumentato in me il senso di preoccupazione.

Poco dopo, leggevo su Facebook le considerazioni e i commenti di alcuni - pochi a dire il vero - di amici che dicevano più o meno così: sono contro alla violenza, ma gli sta bene perché se l'è cercata. È vero che ma è una congiunzione avversativa, però non riesco proprio a conciliare le due metà di questa affermazione.


Questa mattina il Corriere.it riportava la notizia che il popolo dei Social Network non ha esitato ad esprimere la propria opinione a volte usando anche parole pesanti. Su Twitter, un utente italiano metteva come suo stato (in lingua inglese): perché la gente odia così tanto Berlusconi? In un primo momento non ho dato peso a questa domanda, ma poi ho voluto provare a rispondere.


Si tratta davvero di odio? 

La mia prima considerazione è: ma è davvero odio? Insomma mi sembra addirittura normale che un elettore del partito X possa provare un po' di antipatia per il leader del partito Y, specie quando questo leader è anche il capo del governo. La destra dice che questo clima d'odio è tutta colpa della sinistra che invece di far opposizione si ostina a dare addosso a Berlusconi. Secondo voi,  assalire un esponente politico è semplice antipatia? Secondo me no. Mi dispiace, ma sta volta si è esagerato.

Quali le ragioni dell'odio? 

Come già detto, qualcuno afferma che in fondo, il Berlusca questo odio se lo è cercato con le sue dichiarazioni e con il suo atteggiamento. Devo ammettere che Berlusconi non è una persona particolarmente simpatica, ha spesso atteggiamenti strafottenti e supponenti. Ma non ci credo che questo possa giustificare una statuina in faccia. Forse mi sbaglio, ma dovete cercare di convincermi.

Mi piacerebbe scavare nelle origini di questi sentimenti. È perché è di destra? Direi di no, anche Fini e La Russa sono di destra: trovano l'opposizione politica degli esponenti di sinistra, ma nessuno inneggia alla loro morte (come gruppo su Facebook). 

È perché è al potere? Mi sentirei di dire di no, perché quando al governo c'era Prodi ho visto tanti scontri, ma nessuno di questi è finito con qualcuno all'ospedale e qualcun'altro in galera.

È perché è ricco? Credo che questa sia una buona motivazione. Berlusconi è pieno di soldi, li ha fatti in modi più o meno leciti e con più o meno sudore della fronte; quello che ha voluto lo ha sempre ottenuto. E noi, o almeno quelli che lo odiano, soffrono di un complesso di invidia: lui ha e noi non abbiamo. Lui vuole e ottiene, noi desideriamo, soffriamo e non sempre otteniamo la giusta ricompensa della nostra fatica.

Io non trovo altre motivazioni, ma magari voi avete dei buoni suggerimenti da darmi. Cosa dite facciamo un bel sondaggio come ai bei vecchi tempi?

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3 commenti:

  1. Ieri quasi per sbaglio ho sentito un'intervista del ministro Alfano che mi ha dato da pensare. Diceva, in sostanza: in questo ultimo periodo non si è fatto altro che ergersi a difesa o in attacco di questa o quast'altra opinione, come se ce ne ognuno fosse depositario della Verità assoluta. Alfano ha parlato di "lotta tra Bene e Male". E a pensarci non ha proprio tutti i torti! Chi esprime un'opinione spesso lo fa come se essa fosse l'unica accettabile, assolutamente non passibile di miglioramenti. Penso alle imbeccate maggioranza-opposizione: ma quando mai i confronti sono stati costruttivi? Quando mai un'opinione viene messa sul tavolo con l'unico scopo di migliorarla attraverso il confronto, l'arricchimento, con idee diverse? Non si riesce, perchè per lo schieramento A le uniche idee possibili e inconfutabili sono le idee del parttio A e per lo schieramento B il contrario. Tutto si svilisce a una contrapposizione fra adepti di A e adepti di B, o sei da una parte o dall'altra, non esiste l'idea di poter valutare, pesare, confutare, e anche criticare, le linee dell'uno o dell'altro partito. Forse sto estremizzando, ma purtroppo sono abbastanza convinta che di questo passo non sarà una visione troppo estrema...
    Io vedo troppa ideologia. C'è un rigurgito di ideologia che mi fa paura, e lo vedo anche nelle mie (ultimamente poche, perchè preferisco evitarle) conversazioni di argomento politico con amici. Manca la libertà di pensiero che serve per operare una certa critica su tutte le opinioni: quelle diverse dalle proprie, ma soprattutto nei confronti di quelle espresse dalla parte politica più vicina alle proprie idee. D'altra parte sarà difficile che i richiami allo "stemperamento del clima" profusi a destra e a manca abbiano un seguito effettivo, visto che l'opposizione, a mio parere (ovviamente confutabilissimo), in questo momento è tenuta unita proprio dalla bandiera dell'antiberlusconismo. Togli la bandiera e crolla tutto l'impianto.
    E' quello che avevo pensato alla notizia dell'organizzazione della manifestazione per la libertà di stampa: in Italia non manca libertà di stampa. Piuttosto, manca la libertà di pensare: quella libertà il cui presupposto fondamentale è l'assenza di quel condizionamento imposto dall'ideologia. Con una mente "ideologizzata" è difficile ammettere di aver/aver avuto torto; è difficile permettere alle opinioni di un avversario politico di contribuire all'arricchimento delle proprie; è difficile essere obiettivi e critici.
    "Perchè odiare Berlusconi"? Perchè a farsi trascinare da discussioni, pseudo-dibattiti, trasmissioni, editoriali e via dicendo, è impossibile non farlo. Se sei lievemente più di sinistra e segui i "dibattiti" portati avanti dai media della sinistra, non puoi che odiare Berlusconi; se sei lievemente più di destra e segui i "dibattiti" dei media di destra, non puoi che odiare Di Pietro. In medio stat virtus, ma qui non esiste la via di mezzo.
    Oh, ci sarebbe!: se sei un cattolico, non puoi odiare nessuno.
    Poi però scopri che in Parlamento c'è gente che si proclama cattolica e riesce anche a odiare...
    Fine dell'arringa.

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  2. Fede, grazie mille per l'arringa che ho letto tutta di un fiato e leccandomi i baffi alla fine. Mi piace in particolare il passo in cui dici:

    Penso alle imbeccate maggioranza-opposizione: ma quando mai i confronti sono stati costruttivi? Quando mai un'opinione viene messa sul tavolo con l'unico scopo di migliorarla attraverso il confronto, l'arricchimento, con idee diverse? Non si riesce, perchè per lo schieramento A le uniche idee possibili e inconfutabili sono le idee del parttio A e per lo schieramento B il contrario. Tutto si svilisce a una contrapposizione fra adepti di A e adepti di B, o sei da una parte o dall'altra, non esiste l'idea di poter valutare, pesare, confutare, e anche criticare, le linee dell'uno o dell'altro partito.

    La pensiamo esattamente allo stesso modo, non a caso questo post appartiene alla categoria opinioni discutibili. Purtroppo la pensiamo allo stesso modo anche sulla conclusione: che al momento qualunque dibattito è quasi un'utopia. Però non dobbiamo lasciarci scappare la speranza...

    RispondiElimina
  3. Concordo: le ideologie finiscono spesso per rendere ciechi e con le loro idee belle impacchettate e preconfezionate sono anche un'ottima soluzione per chi non ha voglia di pensare.
    E concordo anche sul fatto che l'informazione non sia libera perché il pensiero non è libero e soprattutto è asservito alla causa dell'audience e non si preoccupa di comunicare contenuti (i telegiornali sono diventati riviste di avanspettacolo). Ma per fortuna ci sono anche tante decisioni prese in parlamento in seguito a dibattiti forse accesi, ma comunque costruttivi che non vengono riportate sui giornali ma che, nella loro modestia, fanno davvero girare il paese. Sui grandi temi, quelli che "accendono" l'uomo della strada, si fa guerra col coltello tra i denti perché quella è tutta pubblicità. E frasi ad effetto, ideologie, crocifissioni e anatemi si sprecano per argomenti sicuramente importanti, ma spesso non prioritari in una nazione che deve uscire da una crisi che l'ha messa in ginocchio, che deve affrontare un bacino mediterraneo sempre più problematico, che deve ritagliarsi una posizione in un'Europa che si allarga sempre più e che non deve consentire a essuno di stare indietro, pena l'espulsione.
    Ah, e per il tema del post... non so perché si odi Berlusconi, ma sicuramente risulta più facile odiarlo che amarlo! Arrogante, gaffeur (e per uscire dalle gaffe ne fa altre peggiori), presuntuoso e supponente, ricco (sì, Toto, mi sa che questa è la cosa "peggiore") e che ostenta la sua ricchezza, strafottente anche nei confronti delle autorità del paese... beh, già questo basterebbe! Se poi si sta a guardare la banda di leccapiedi e macchiette che si porta dietro allora diventa davvero imbarazzante! E le leggi ad personam le mettiamo magari in altri commenti...
    Detto questo... a me, tutto sommato, il Berlusca sta un po' simpatico: posso permettermi di dirlo?? :)

    RispondiElimina

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