Autore: Joyce, James
Ambientazione: Dublino, agli inizi del 1900
Giudizio: Distinto
Commento: Di certo non un libro facile, specie se letto in lingua originale, ma questo nulla toglie alla sua bellezza. Se decidete di leggerlo, il mio consiglio è di farlo su un'edizione scolastica, possibilmente con traduzione a fronte e note/commenti, altrimenti molti aspetti rimarranno incompresi e misteriosi. Fatte le rispettive proporzioni, è paragonabile ai Promessi Sposi del nostro Manzoni: senza l'ausilio delle note e delle critiche, diventa una lettura un po' sterile.
(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)
Gente di Dublino (titolo in Italiano) è una raccolta di racconti ambientata nella capitale Irlandese agli inizi del 1900. Joyce iniziò a scriverla agli inizi della sua carriera letteraria, subito dopo aver iniziato il suo giro d'Europa (Parigi, Pola, Trieste, Zurigo) che lo terrà lontano dalla madre patria per lunghi anni. L'opera però non venne pubblicata subito poiché l'editore non riteneva il popolo britannico ancora pronto per leggerla, così Joyce ebbe modo di aggiungere altri racconti fino al 1914 quando, finalmente, lo vide pubblicato.
Quindici racconti, scritti senza nessun ordine apparente, ma, almeno per i critici più attenti, con un preciso filo conduttore che li attraversa e li tiene uniti. In ogni racconto, il lettore entra di soppiatto nella vita di un abitante di Dublino, lo segue nei suoi spostamenti, lo osserva nelle sue attività quotidiane, ne condivide ansie e felicità. Joyce accompagna il lettore per le vie della sua città con una minuziosa descrizione dei dettagli, come se, una volta aperte le pagine del libro, si potesse davvero respirare l'aria di Dublino.
Insomma, vale proprio la pena di leggerlo, o di rileggerlo se come me lo avevate già fatto alle scuole superiori, ma non aspettatevi un libro - passatempo: Dubliners vi obbligherà a dedicarvi attenzione e impegno.
A tutti buona lettura!
Quindici racconti, scritti senza nessun ordine apparente, ma, almeno per i critici più attenti, con un preciso filo conduttore che li attraversa e li tiene uniti. In ogni racconto, il lettore entra di soppiatto nella vita di un abitante di Dublino, lo segue nei suoi spostamenti, lo osserva nelle sue attività quotidiane, ne condivide ansie e felicità. Joyce accompagna il lettore per le vie della sua città con una minuziosa descrizione dei dettagli, come se, una volta aperte le pagine del libro, si potesse davvero respirare l'aria di Dublino.
Insomma, vale proprio la pena di leggerlo, o di rileggerlo se come me lo avevate già fatto alle scuole superiori, ma non aspettatevi un libro - passatempo: Dubliners vi obbligherà a dedicarvi attenzione e impegno.
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