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5 marzo 2008

Ancora un elefante...

A proposito di libertà di opinioni, di stelline per poter "giudicare" i post, di voti per eleggere un politico, ma anche più semplicemente per esprimere un'idea... vi riporto una parabola buddista:


Un giorno un re riunì alcuni ciechi e propose loro di toccare un elefante per constatare come fosse fatto.
Alcuni afferrarono la proboscide e dissero: "Abbiamo capito: l'elefante è simile a un timone ricurvo".
Altri tastarono gli orecchi e dichiararono: "È simile a un grosso ventaglio".
Quelli che avevano toccato una zanna dissero: "Assomiglia a un pestello".
Quelli che avevano accarezzato la testa dissero: "Assomiglia a un monticello".
Quelli che avevano tastato il fianco dichiararono: "È simile a un muro".
Quelli che avevano toccato una gamba dissero: "È simile a un albero".
Quelli che avevano preso la coda dissero: "Assomiglia a una corda".
Ognuno era convinto della propria opinione. E, a poco a poco, la loro discussione divenne una rissa.
Il re si mise a ridere e commentò: "Questi ciechi discutono e altercano. Il corpo dell'elefante è naturalmente unico, e sono solo le differenti percezioni che hanno provocato le loro diverse valutazioni e i loro errori".

Questa storiella ci aiuta a capire come diverse opinioni, idee contrastanti (politiche, religiose e culturali) possano portarci a scontri o addirittura a guerre. Ognuno di noi ha diritto di dire ciò che pensa(per fortuna noi viviamo in una democrazia!), di valorizzare e testimoniare l'affidabilità della sua verità, ma tutti dobbiamo ricordarci che la nostra libertà non deve invadere in nessun modo la libertà altrui...altrimenti rischiamo che anche la nostra venga attaccata. Dobbiamo inoltre ricordare come il giudizio sia spesso (non sempre!) umiliante, scoraggiante e mortificante; anche perchè, come ci insegna il racconto, ogni "cieco" vede qualcosa di "giusto" per ciò che la percezione gli dà di sentire; quindi in realtà il giudizio diviene così solo ed esclusivamente personale e soggettivo. I "ciechi" d'altro canto, devono capire che la loro sensazione non è la globalità del tutto e quindi spesso occorre trascendere il proprio pensiero per arrivare all' essenza delle cose, rapportandosi direttamente alla realtà, al presente!

Questo era per pregarvi di non essere troppo pungenti nel giudicare i miei articoli stra-noiosi, fate i bravi!!!


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