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12 luglio 2010

Solar Impulse


Lo scorso giovedì 8 luglio Solar Impulse, un aereo sperimentale alimentato ad energia solare, ha completato il suo primo test di volo nei cieli sopra il Jura svizzero. Partito da Payerne, a 50 km a sud ovest di Berna, Solar Impulse ha viaggiato per circa 26 ore, ad una velocità media di 23 nodi (con punte massime di 68 nodi), raggiungendo gli 8500 metri di quota, senza usare una singola goccia di carburante minerale: le sue 12000 celle solari hanno fornito l'energia necessaria all'impresa. Risultato: 26 ore di volo senza minimamente inquinare i nostri cieli.
L'aereo è chiaramente un prototipo, costruito in fibra di carbonio e in altre leghe metalliche ideate addirittura ad hoc per questo esperimento. E così, nonostante i quattro motori elettrici e l'importante apertura alare (circa 64 metri), il peso è stato contenuto sotto i 1600 kg.
Naturalmente ancora lunga è la strada per arrivare ad impiegare queste tecnologie nell'aviazione civile, ma se si pensa che fino a pochi anni fa le cellette solari al massimo facevano funzionare una calcolatrice, beh, forse non dovremo aspettare poi molto per vedere un aereo di linea a zero emissioni inquinanti!

Prezzi carburanti a Livigno (12 Luglio 2010)


SMS del boss per comunicarci la situazione del risparmio livignasco.




In Italia A Livigno
Benzina verde al litro € 1.335€ 0.956
Gasolio al litro € 1.190€ 0.789


Certo forse non vale la pena farsi tutta quella strada per riempire il serbatoio, ma se siete in giro da quelle parte per un'escursione al fresco, allora perché non approfittare?

10 luglio 2010

La schiacciante verità dell'evidenza sperimentale

A volte vorremmo avere una bussola in grado di dirci quale sia la risposta giusta anche quando nessuna di esse appare evidentemente sbagliata. Se poi si parla di politica, dove le opinioni rispetto ad una medesima cosa possono essere anche diametralmente opposte, è pura utopia senza speranza.

La scienza, per fortuna non è così. Uno può formulare ipotesi e descrivere accuratamente nuovi modelli, ma prima o poi li si deve passare al vaglio inesorabile della verifica sperimentale, solo così un'ipotesi diventa una teoria e non sono un'elegante equazione o una brillante idea.

Credo che sia una reazione piuttosto comune e decisamente umana quella di non voler ammettere di aver torto, ma l'evidenza sperimentale è caricata da una così schiacciante verità, che anche per i più orgogliosi diventa facile ammettere che si aveva torto e che bisogna rivedere le proprie idee.

E' successo qualcosa di simile nel nostro laboratorio la scorsa settimana. Avevamo in programma un esperimento molto interessante con delle nanoparticelle d'oro. Il nostro compito era bombardare con il fascio di particelle prodotto dal ciclotrone un campione d'oro purissimo dalle dimensioni di un piccolo chiodo. Prima abbiamo pensato a come fare, messo sul tavolo tante idee e scelta quella apparentemente migliore, più facile da realizzare e più sicura. Poi abbiamo fatto un irraggiamento di test per verificare che, almeno su scala ridotta, tutto stesse funzionando a dovere. E infine abbiamo fatto l'esperimento su larga scala dalla durata complessiva di una settimana.

Mancava solo un ultimo passo. Questo lunedì dovevamo rimuovere il campione della sala di irraggiamento, impacchettarlo per bene e spedirlo ai nostri collaborati in Germania per la seconda fase dell'esperimento. Purtroppo quando abbiamo aperto la camera a vuoto, con nostro sommo dispiacere ci siamo accorti che l'oro era scomparso. Non era stato rubato, ma più semplicemente era evaporato a causa del surriscaldamento dovuto al fascio di particelle e ricoperto, si potrebbe dire placcato, le superfici interne della camera a vuoto.

Esperimento fallito. Iniziamo il debriefing e ciascuno comincia a portare quelle che sembrano essere delle scuse: abbiamo tenuto conto del surriscaldamento, abbiamo valutato l'efficienza del sistema di raffreddamento, abbiamo tenuto in considerazione il punto di fusione dell'oro e il suo diagramma di fase, abbiamo considerato il coefficiente di dilatazione. Insomma non c'è spiegazione per il fallimento, ma l'evidenza sperimentale ci ha messo tutti alla sbarra. Che lo ammettiamo o no, di sicuro in qualcosa abbiamo sbagliato, per fortuna che adesso possiamo riprovare!

9 luglio 2010

Finalmente cambiano le firme

Per chi, come me, usa Gmail come unico e solo client di posta elettronica, finalmente ci sono delle buone notizie sul fronte delle signatures. La notizia è apparsa questa mattina sul blog ufficiale di Gmail e l'opzione è già attiva sulla mia versione del client (lingua EN-US). Vediamo di cosa si tratta...

Da testo semplice a testo arricchito

La prima grande miglioria è il passaggio da testo semplice, fatto dai soli caratteri ASCII, al rich text in cui è possibile aggiungere link ipertestuali, immagini e tutte quelle cose che rendono il web bello e appealing. Da oggi in avanti, se vorrete far apparire una firma fancy al termine di ogni vostra email non ci saranno più problemi e non dovrete più affidarvi a trucchi e raggiri.


Firme multiple

Ma questa non è la sola novità. Quella ancora più importante è legata alla gestione di firme multiple, una per ogni account che gestite all'interno di Gmail. Per fare più chiarezza, vi spiego il mio caso specifico: io uso Gmail sia per l'account di lavoro - serio e professionale - sia per tutti quelli privati, decisamente meno seri e per nulla professionali. E' chiaro che la stessa firma non può essere usata su entrambe le tipologie di account. Fino ad oggi ho usato Blank Canvas Gmail Signatures, ma d'ora in avanti non sarà più necessario.

Grazie Gmail, ancora una volta ti stai dimostrando il miglior client di posta elettronica - gratuito - sul web!

6 luglio 2010

Come sconfiggere la Germania

La squadra perfetta, giovane, scattante, con un attacco massacrante e una difesa impenetrabile. Chi può sconfiggere la Germania? Apparentemente nessuna squadra, ma i tedeschi, dopo aver steso avversari dai nomi altitosanti, oggi hanno paura. Non sono le furie rosse con la loro fortuna o il loro bomber Villa, ma un innocuo polpo che vive in un acquario e che, a detta loro, non sbaglia un pronostico.


Nel frattempo io spero proprio che questa sera l'Olanda riesca nell'impresa di garantire una finale tutta Europea nel primo Mondiale giocato in terra d'Africa

4 luglio 2010

L'equivalente elettronico dell'idraulica

Questa mattina ho finalmente fatto una doccia come si deve. Acqua tiepida, ben areata e in giusta quantità. Erano mesi che attendevo questo momento, ogni santo giorno, costretto ad arrabbiarmi per l'acqua scarsa con temperatura instabile e con docce terminate a metà dell'insaponamento. Ieri è venuto l'idraulico che ha trovato due guasti di cui ha sistemato subito il primo, regalandomi questo splendido risveglio domenicale. Il secondo guasto riguarda un componente idraulico - riduttore di pressione - di cui purtroppo non aveva un ricambio a portata di mano e che verrà sostituito nella prossima settimana.

Di idraulica non ci capisco quasi nulla. Anzi sarebbe più corretto dire che non ci capivo quasi nulla, fino a quando ho scoperto che idrualica ed elettronica sono esattamente la stessa cosa, ammesso di tradurre con i termini giusti le variabili di un sistema (flusso, pressione, portata), con quelli dell'altro (corrente, tensione, potenza) e i componenti di un circuito idraulico con gli equivalenti elettronici. Non è che sia un mago dell'elettronica, ma di sicuro ci capisco qualcosina di più che di idraulica, così sul lavoro quando c'è qualche problema con l'impianto idraulico, mi disegno in mente l'equivalente elettronico e cerco di capire l'origine del guasto.

Quando ieri l'idraulico mi ha detto che si era rotto il riduttore di pressione, ho impiegato 5 secondi a convertirlo in un regolatore stabilizzato di tensione, un 7805 per intenderci, ovvero un qualcosa che prende una certa quantità di pressione (tensione) in ingresso e ne garantisce un valore costante all'uscita indipendentemente dal flusso (corrente) richiesto dal carico. Lui, l'idraulico è rimasto piacevolmente sorpreso per la mia intuizione e forse si è resoconto che può raddoppiare il suo mercato mettendosi anche nel campo elettronico.

A questo punto, forse, a causa di questa dissertazione idraulico-elettronica, vi sarete già dimenticati del mio primo problema, quello che di fatto mi impediva di godere appieno della doccia. Semplicemente lo sporco: sassolini, detriti, calcare che pian pianino hanno otturato tutti gli areatori e i soffioni della doccia, abbassando drasticamente il flusso dell'acqua e impedendo alla caldaia istantanea di accendersi e spegnersi al momento opportuno. Esiste un equivalente elettronico anche di questo problema: è l'ossidazione dei contatti, ovvero un sottile strato di sporco che si deposita sui contatti e i connettori rendendo imprevedibile la risposta di un sistema per altro totalmente deterministico.

Quasi quasi mi faccio un'altra doccia...

1 luglio 2010

Prezzi carburanti in Svizzera (1 Luglio 2010)

Ad essere totalmente onesto, il prezzo svizzero è quello di ieri sera, ma non credo non ci sia stata una rivoluzione. Quello che è parecchio cambiato rispetto all'ultima rilevazione è il tasso di cambio euro/franco.
Questo infatti non aiuta certo il risparmio...




In Italia In Svizzera
Benzina verde al litro € 1.345 CHF 1.65 = € 1.252
Gasolio al litro € 1.220 CHF 1.69 = € 1.282