Foto da Wikipedia |
Se l'approvazione è un evento piuttosto recente (2004) non così l'uso pratico delle larve per la cura delle ferite, specie sui campi di battaglia napoleonici dove i chirurghi da campo buttavano larve di mosca sulle ferite per alleviare le infiammazioni. La prassi continuava anche durante la prima guerra mondiale, dove contrariamente alle attese, chi aveva ferite infestate da larve non aveva infezioni.
L'idea, ammettiamolo, ha del ripugnante: farsi buttare addosso cagnotti per curarsi fa come minimo impressione. L'idea è che le larve sono efficientissimi divoratori di carne morta, quella che al nostro organismo non serve più e che al più può generare stati gangrenosi. I tessuti sani e vitali vengono accuratamente evitati dalle larve, motivo per cui sono impegnate anche nella pulizia dei tessuti colpite da ustioni estese.
Ma c'è di più. Oltre alla pulizia meticolosa che possiamo considerare un'azione meccanica, le larve svolgono anche un compito biochimico: infatti durante il loro pasto producono escrezioni che agiscono da anti-infiammatorio. Lo studio è stato effettuato da un gruppo di ricerca dell'università Erasmus di Rotterdam che non solo ha individuato l'azione biochimica delle secrezioni, ma anche testato la sua persistenza. Il team sta cercando di isolare il processo con cui le larve producono l'anti-infiammatorio in modo da includerlo in un farmaco sintetico che però potrà arrivare sul mercato solo tra qualche anno, se tutto andrà bene, e se proprio non si può aspettare, le larve possono già essere usate direttamente già da oggi!
le larve sono eccezionali nella pulizia delle ferite. Questa cosa risale alla guerra di secessione (in occidente). Su youtube ci sono alcuni video di questa terapia [per stomaci forti]
RispondiEliminadiciamo che sono delle professioniste del pulito!
RispondiEliminavisto che ho appena fatto colazione, rimando il video a dopo :)
ps. tanti auguri Marco!