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21 agosto 2012

La Chioccetta per l'aia azzurra va col suo pigolio di stelle...

Le Pleiadi, Agosto 2012
Dopo un  lungo corteggiamento da parte del carissimo Toto, mi sono deciso finalmente a scrivere un breve e sicuramenete incompleto articolo sull'astrofotografia.

Non sono assolutamente un esperto e sicuramente qualcuno tra i lettori del blog e' molto piu' titolato di me nello spiegarvi la tecnica e la teoria che stanno alla base di questo curioso e sopratutto costoso hobby.

Veniamo quindi alla strumentazione che normalmente utilizzo per effettuare fotografie.
Lo strumento principale, quello tramite il quale effettuo le riprese e' un telescopio rifrattore da 80 mm apocromatico, che utilizza una lente in FPL-53, un vetro particolare a bassissima dispersione. Montato sul telescopio principale vi e' un altro telescopio riflettore a schema Maksutov da 90 mm, che viene utilizzato come strumento di guida, necessario per permettere al sistema di seguire il moto apparente della volta celeste. Il tutto è caricato su una montatura che ha una capacita' di carico di circa 15 kg; quest'ultima è comandata da un computer ed in grado di puntare, tramite software adeguato (Stellarium, Cartes du Ciel per citarne due non commerciali) qualsiasi punto del cielo. La montatura ha inoltre il delicato compito di effettuare l'inseguimento dell'oggetto da fotografare, seguendo le correzioni comunicate dalla camera dello strumento di guida. Completano il sistema quattro camere per la ripresa: una vecchissima e gloriosa EOS 300D (con la quale è stata effettuata la foto qui sopra), un CCD monocromatico raffreddato con una Peltier, completo di ruota portafiltri e filtri LRGB (per riprese in tricromia), una camera CMOS da 1Mpixel monocromatica, utilizzata per l'inseguimento ed una Lifecam HD-6000 Microsoft che sto modificando in questi giorni e che mi sta dando parecchie soddisfazioni.

La ripresa delle Pleiadi, che potete vedere qui sopra, e' stata effettuata con la EOS 300D, sotto un cielo abbastanza  inquinato dalla luce, con circa 30 minuti di integrazione (pose da 120 secondi ad 800 ISO).

Nel prossimo post provero' ad affrontare con voi uno dei crucci che affliggono chi si deve muovere, come me, per cercare dei cieli "buoni"; lo stazionamento della montatura.

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7 commenti:

  1. Mescoliamo Pleiadi e Giappone, cosa avranno in comune?
    Ho conosciuto qualche giappo che ritiene che "loro" vengano dalle Pleiadi.
    Ed io tranquillo: "Ma che cosa scrivevate sui comandi della cabina di pilotaggio che avete dovuto copiare i kanji dai cinesi?".
    Ho tralasciato le similitudini [al 99.99999999999999999999%] del DNA perche` non avrebbero capito.
    [nota: se avete dubbi... non sto scherzando]

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  2. Mario, dici che è un hobby costoso. Ci dici cosa è che incide di più sul budget?

    RispondiElimina
  3. Se ti dicessi tutto, non mi discosterei molto dalla verita'! In realta' la parte del leone la fanno la montatura, il cui prezzo sale con l'aumentare della capacita' di carico e con la precisione dell'inseguimento: la tolleranza degli accoppiamenti tra le viti senza fine e gli ingranaggi deve essere molto bassa e questo costa molto .Anche il telescopio di ripresa costicchia, parti da un minimo di 400 euro; assumo ovviamente che tu abbia gia' una camera con la quale effettuare le foto.

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  4. immaginavo che la montatura fosse parecchio costosa. Per quanto riguarda la camera, una normale reflex digitale può andare bene o serve qualcosa di più custom?


    in giro sul web ho visto molte costruzioni amatoriali in cui la camera era un sensore nudo o giù di lì

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  5. Io uso una reflex Canon non modificata; potresti infatti togliere il filtro IR davanti al CMOS per avere piu' sensibilita sulla frequenza relativa alla linea alfa della serie di Balmer dell' idrogeno; e inoltre puoi montarci una Peltier per raffreddare il sensore cosi da avere meno rumore. Se vuoi puoi ( possiamo ) farti un CCD (
    http://www.uai-ccd.com/ ), io ne ho comprato uno
    della ATIK di quelli economici e mi trovo bene. La foto sotto e' ripresa con quest'ultimo. Il CCD costa parecchio, quanto una Canon entry level.

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  6. Che risoluzione e cosa hanno di particolare questi sensori "stand alone" oltre al risparmiarti di distruggere una fotocamera funzionante per estrarre il CCD?

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  7. La risoluzione di quelli economici non e' altissima: 659x494 con pixel da 7.4 um x 7.4 um, ma e' gia' sufficiente per fare foto decenti del profondo cielo. Inoltre sono gia' raffreddate con celle di Peltier, e questo da gia' un buon vantaggio nell'ambito della riduzione del rumore del sensore. Oltre a quanto detto, un sensore CCD dovrebbe essere meno rumoroso ( e piu' costoso) di un equivalente CMOS, anche se ultimamente questa tecnologia ha fatto veramente dei passi da gigante.

    RispondiElimina

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