L'argomento di ieri era incentrato sul futuro degli organismi geneticamente modificati (OGM) sia nell'agricoltura sia nel consumo umano e animale. Gli OGM sono tornati recentemente alla ribalta grazie alla decisione della Commissione Europea di approvare la coltivazione di un nuovo tipo di patata e tre nuovi tipi di mais tutti ottenuti con tecniche di ingegneria genetica. All'interno del nostro istituto esiste il laboratorio accreditato per lo studio degli OGM per l'alimentazione umana ed animale.
Lo scopo di questo laboratorio è fornire ai legislatori europei le basi scientifiche sulle quale decidere quali organismi geneticamente modificati possono essere considerati sicuri per l'alimentazione e soprattutto validare i metodi per distinguere un alimento che contiene anche solo tracce di organismi geneticamente modificati da quelli invece provenienti da coltivazioni tradizionali. Proprio i membri di questa unità hanno guidato la discussione sorseggiando una tazza di te.
Che cosa è un OGM
Prima di iniziare ci hanno dato un'infarinatura di base circa questi sconosciuti e tanto temuti OGM. Non voglio riportarvi la definizione tecnica legale, ma farvi capire di cosa stiamo parlando. Sappiamo più o meno tutti che la specificità di ogni essere vivente è scritta all'interno del suo codice genetico ovvero in molecole con la forma di doppia elica che chiamiamo DNA. Cambiare una parte di questa molecola, significa alterare il patrimonio genetico dell'organismo in questione e quindi il modo con cui questo si svilupperà in relazione all'ambiente. Attraverso tecniche di ingegneria genetica, come il DNA ricombinante, è possibile trasferire una sequenza di DNA da una specie ad un'altra, trasferendo quindi caratteristiche specifiche di un organismo ad un altro. Facciamo un esempio. Prendiamo una specie di mais resistente alle basse temperature che però ha una resa molto limitata, diciamo solo 10 chicchi per ogni seme piantato. Prendiamo poi un'altra specie, che cresce solo in condizioni ambientali ottimali e con una resa di mille a 1. È ovvio che se riuscissimo a mettere insieme gli aspetti positivi di queste due specie - resistenza alle basse temperature e alta resa - potremmo ottenere un nuovo tipo di mais molto utile.
Come si riconosce un OGM
Questa è stata la seconda parte del nostro te e anche la parte decisamente più divertente. In Europa sono coltivati già alcuni OGM da cui vengono prodotti alimenti umani e non. Se un alimento contiene un almeno un ingrediente del quale almeno lo 0.9% proviene da un organismo geneticamente modificato, allora la legislazione vigente impone che sulla confezione venga riportato che il prodotto in questione deriva da OGM. Ma come fare a scoprire se un alimento contiene o no OGM? Facile si fa un semplice test di gravidanza...
Scusatemi la battuta, ma dovevate vedere la nostra reazione quando i nostri colleghi ci hanno mostrato i test per scoprire se i semi di soia che ci avevano consegnati erano o no geneticamente modificati. Sono delle striscioline di carta assorbente che vanno bagnate con un miscuglio di acqua e trito di semi di soia e se compare una sola striscia rosa, allora è soia naturale, se ne compaiono due, allora è soia transgenica.
Abbiamo provato con le nostre mani la facilità con cui questi test individuano la presenza di OGM e il loro funzionamento è veramente molto semplice. La soia geneticamente modifica viene programmata per produrre una particolare proteina che la soia tradizionale invece non produce. Sulla strisciolina di test, in corrispondenza dei punti dove compariranno eventualmente le due righe rosse ci sono due impiantazioni di anticorpi, una, quella più in alto e di controllo che acchiappa tutte le proteine, e l'altra invece che reagisce solo con la proteina specifica della soia trans. È vero che si tratta di biologia molecolare, ma di estrema facilità e robustezza.
Ciao Toto, una sola domanda, un po' banale, forse, ma non sono molto esperto in materia: tra le critiche più accese alla coltura di OGM c'è la possibilità che, per mezzi del tutto naturali, le piantagioni di modificati tendano a imbastardire e "colonizzare" le vicine piantagioni standard, per cui si rischierebbe di non avere più possibilità di scelta. Non so quanto siano fondate queste obiezioni: ne hanno per caso parlato, durante il vostro tè?
RispondiEliminaCredo che l'obiezione possa più o meno essere sensata anche se caricata di tanta, forse troppo, pressione psicologica.
RispondiEliminaIn realtà, il laboratorio di riferimento di Ispra si occupa principalmente della rivelazione di OGM anche in minime tracce e su questo si è incentrato su queste tecniche, piuttosto che su queste altre problematiche.
Appena avanzo un minuto andrò a fare un giro nei loro laboratori e volentieri riferirò la tua domanda...