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10 ottobre 2009

L'oro e le altre amenità

Un post per riassumere una settimana di lavoro e non solo. Cominciamo dall'oro, quel metallo giallo e tanto desiderato dalle creature umane specie quelle di sesso femminile. Mercoledì abbiamo in parte realizzato il sogno degli antichi alchimisti: ovvero creare l'oro dal piombo. Noi ci siamo limitati a trasformare dell'oro comune in oro radioattivo e la cosa, apparentemente semplice, ci è riuscita solo al terzo tentativo. Nel primo non siamo riusciti a cavare nemmeno un ragnetto dal buco: niente di niente. Nel secondo siamo riusciti a creare mercurio dall'oro (!) e anche il terzo sembrava essere cominciato con una brutta piega. Infatti pochi minuti dopo aver iniziato a spare il fascio di protoni contro la soluzione contenente oro, la pressione all'interno della capsula bersaglio ha cominciato a salire. Questo è normale, in genere, perché l'interazione con le particelle provoca un riscaldamento della soluzione e conseguentemente un innalzamento della sua pressione. La cosa strana è che la pressione non scendeva nemmeno dopo aver interrotto l'irraggiamento. Fatto sta che abbiamo dovuto lavorare mantendo la pressione della capsula sempre vicina, anche troppo, a quella di rottura e interrotto l'irraggiamente dopo nemmeno un'ora.

Ci aspettavamo il terzo insuccesso di fila, invece quando abbiamo aperto la capsula, con sommo stupore, abbiamo individuato subito la presenza di quell'isotopo radioattivo dell'oro che stavamo cercando. Per farlo abbiamo eseguito una spettroscopia gamma: ovvero abbiamo piazzato la soluzione sopra un rivelatore al germanio e osservato quali radiazioni emettesse. Questa tipologia di radiazioni prende il nome di raggi gamma - fotoni di altissima energia - emessi dal nucleo dell'atomo quando si rilassa in una posizione più comoda dopo essere stato eccitato.

L'aspetto interessante è che l'energia di questi raggi gamma è caratteristica di un ben preciso nucleo, ovvero non ci sono due nuclei differenti che emettono raggi gamma con la stessa energia. È chiaro allora che se il nostro rivelatore è in grado di misurare in modo sufficientemente accurato e preciso l'energia dei raggi gamma emessi, è possibile risalire a quali radioisotopi sono presenti nel campione. Fondamentale è avere una tabella con tutte le energie emesse da tutti gli isotopi, che fortunamente, ora esiste in un fantastico sito web che vi raccomando.

Altro evento interessante della mia settimana è stata la presa di confidenza con Access, l'applicativo per database di casa Microsoft. Dopo anni di lontananza dal sistema operativo con la finestra e i suoi applicativi, sono ripiombato indietro nel tempo e mi ritrovo a doverlo usare. Volendo, come mio solito, trarre il massimo da ogni cosa, visto che non avevo mai avuto nessuna esperienza pregressa con Access, ho deciso di costruire la base dati contenti tutti i componenti elettronici in uso nella mia unità proprio con questo strumento.

Nel passato avevo già utilizzato Database, e ne avevo persino creato uno tutto mio, il (poco) famoso TotoDB, ma questa era la mia prima volta con il mostro di Bill Gates. Devo dire che dopo una prima fase di completo disorientamente, ho cominciato a intravedere qualche punto fermo, e ieri pomeriggio, con l'aiuto di Giulio, abbiamo anche aggiunto le prime funzionalità aggiuntive programmando in Visual Basic for Applications. Dopo anni di programmazione avanzata in C++ è stato come tornare all'asilo, ma la cosa ci ha comunque richiesto parecchie ore prima di vedere la fine.

Avrei altre cose da dirvi, tipo il mio stupore quando ho visto che il Premio Nobel per la fisica è stato assegnato a tre praticoni come me, e quello ancora più grande quando ho visto assegnato quello per la pace al presidente americano. Ma questa è un'altra storia che vi racconterò un altro giorno...

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