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19 agosto 2009

A cuore aperto

Proprio come un cardiochirurgo quando apre il petto del paziente e procede con estrema cautela nella sua procedura, oggi abbiamo aperto letteralmente in due il ciclotrone. Al tempo, però, che vi voglio raccontare tutto dal principio.

Come già vi dicevo, questa settimana è in corso la semestrale manutenzione preventiva del ciclotrone e di tutti gli apparati ad esso connessi in modo da mantenerlo in funzione il più a lungo possibile e nelle migliori condizioni. Lunedì e martedì erano stati previsti i lavori nella "volta", ovvero il locale pesantemente schermato dove è installato il ciclotrone, ma... Questa mattina prima di procedere con le altre verifiche "fuori-volta", l'occhio attento dell'ingegnere capo ha notato che all'interno del magnete principale un cavetto elettrico aveva cambiato leggermente colore. Allora abbiamo acceso il magnete a cui questo cavo era collegato e abbiamo fatto una ripresa con una video-camera a raggi infrarossi (questo è uno strumento che fa molto Predator e che è in grado di fotografare la temperatura degli oggetti inquadrati). Il risultato era evidente dopo pochi secondo di video: il cavetto sospetto, in prossimità del connettore e proprio in corrispondenza del cambio di colore era a circa 100 gradi e in continua crescita. Fatta la diagnosi, la prognosi prevedeva la quasi certa guarigione a fronte però di un'operazione a cuore aperto. Si rendeva necessario il più drastico e pericoloso intervento: l'apertura dell'acceleratore.

È subito scattata la macchina organizzativa: convocati due fisici sanitari della radioprotezione, allertati tutti i dipendenti del ciclotrone, suddivisi i compiti in funzione delle abilità e conoscenze. Quando tutto è stato pronto la squadra addetta all'apertura ha fatto il suo ingresso nella volta seguita dai fisici sanitari che costantemente monitoravano il livello di radiazione, mentre tutti gli altri fuori schierati come una fila di soldatini e pronti ad intervenire. Non appena i due poli del magnete sono stati separati da ottanta centimetri, c'è stato il cambio delle formazioni in campo: io avevo il compito - per mia fortuna - semplice di pulire il bordo esterno del polo inferiore del magnete principale. Il compito più difficile e rischioso è stato affidato, ovviamente, al capo ing che sdraiato con un fianco sul magnete principale ha prima individuato il cavetto incriminato, poi lo ha prontamente tagliato e infine riconnesso uno nuovo fiammante. Il tutto senza la minima esitazione e incertezza anche se nella zona in cui è intervenuto è stato misurato un livello di dose di 2 milli-Sievert all'ora, che in altre parole vuol dire tanto, ma veramente tanto, e in quella più "calda" si toccavano gli 11 milli-Sievert orari che significa un'esagerazione!

Operazione perfettamente riuscita e il paziente, sebbene il decorso post operatorio, leggi ricreare il vuoto è ancora in corso, sembra ormai fuori pericolo. Un nuovo video all'infrarosso ci ha subito rincuorati perché ora la temperatura massima raggiunta si aggira intorno ai 35 gradi, temperatura perfettamente sostenibile da un cavo di quelle dimensioni.

Questa manutenzione si sta rivelando ogni giorno più esaltante anche se, non lo nego, estremamente faticosa.

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2 commenti:

  1. bravo toto, sono contenta che cominci a divertirti! un abbraccio, ma solo dopo che ti sarai fatto decontaminare dal "sangue radioattivo"...

    RispondiElimina
  2. e per il quarto giorno consecutivo, anche oggi abbiamo lavorato nella volta e smontato la sorgente di ioni.

    Il pezzo che abbiamo sostituito era completamente ricoperto da una patina nera di materiale sconosciuto e mai visto nei precedenti interventi. Così mi sono messo di buona lena a rimuovere questo coating e per curiosità abbiamo conservato i residui per un test al laboratorio di materiali per scoprire di cosa si tratti. Ma non siamo riusciti ad uscire dalla zona controllata, perché i pochi grammi di polvere raccolta contenevano un qualcosa tipo 11 kBq di attività. Il risultato è che il tavolo da lavoro era tutto contaminato insieme al mio camice!

    Adesso stiamo facendo un'analisi di spettroscopia gamma e domani sapremo almeno qual è l'isotopo radioattivo!

    RispondiElimina

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