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20 agosto 2008

Poirot a Styles Court

Titolo: Poirot a Styles Court
Autore:
Christie, Agatha
Ambientazione:
A Styles Court, Essex (UK) all'inizio del secolo scorso.
Giudizio:
Buono

Commento: Bel libro, come ci si poteva aspettare da una maestra del genere. Si legge in una giornata anche perche' una volta iniziato non si riesce piu' a smettere.

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

E' la prima volta che leggo un vero e proprio romanzo giallo. Ho letto thriller, polizieschi, romanzi psicologici, ma questo e' il primo che rispecchia il paradigma del romanzo giallo: ovvero un omicidio, una situazione intricata dove tutti sembrano colpevoli, ma nessuno puo' essere accusato, e un attento investigatore che sa la verita', ma fa il possibile per non fartela capire.

Mi piace pensare che questo e' stato anche il primo giallo scritto da Agatha Christie. Per aggiungere una nota di colore, Styles Court (di cui credo di aver trovato la collocazione odierna) e' anche l'ambientazione dell'ultimo romanzo con protagonista l'investigatore belga Poirot.

Ma veniamo al romanzo e alla trama. Innanzitutto ci tengo a precisare che il colpevole non e' il maggiordomo, anche perche' non e' tra la lista dei personaggi. Abbiamo pero' una domestica fact totum da tenere sotto osservazione, e che poi alla fine si rivelera' fortemente implicata nell'omicidio. Andiamo con ordine. Style Court e' una grossa magione nella campagna Inglese; nonostante l'infuriare della prima guerra mondiale, lo stile di vita e' ancora molto mondano come dimostrato dai parecchi ospiti che l'affollano. In questa casa vive una famiglia molto complessa, dove a causa di vedovanze e secondi matrimoni, i rapporti di parentela sono molto tesi.

Dopo una calda giornata di sole, forse la piu' torrida di quell'estate, la signora di casa viene colpita da forte convulsioni nella notte e nonostante l'intervento del medico non riesce a sopravvivere. La sua pero' e' una morte strana: tutti dubitano che sia naturale e si sospetta sia stata avvelenata con della stricnina. L'indomani, come un deus ex machina, compare Hercule Poirot, che affiancato dall'amico Signor Hastings, inizia l'investigazione, portando alla luce particolari che sembrano di minima importanza, ma che, di volta in volta, sembrano inchiodare prima uno e poi l'altro dei membri della famiglia.

La Christie riesce a sfatare anche un altro mito dei libri gialli: il colpevole non e' l'insospettato. Infatti alla fine, gli autori del delitto saranno due complici, la piu' insospettabile e il piu' sospettato. Grazie al loro rapporto conflittuale il lettore e l'investigatore non penserebbero mai che tra i due ci possa essere stato qualche complotto e la coppia sembra destinata a rimanere impunita. Interessante notare come sia l'arma del delitto: la stricnina contenuta in una medicina e fatta depositare sul fondo del flacone e il castello difensivo del principale accusato siano poi stati effettivamente utilizzati (purtroppo) nella vita vera. La tecnica difensiva si basa sul fatto che, secondo la legislazione anglossassone, una persona non possa essere giudicata una seconda volta per un delitto per il quale e' gia' stata dichiarata innocente. E' la stessa tecnica utilizzata da Antony Hopkins in Il caso di Thomas Crawford.

Se siete sotto l'ombrellone allora approffitate di questo capolavoro!

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