L'altro ieri sono finite le lunghe maratone televisive post elettorali con complimenti reciproci dalle due parti e ieri sono iniziate le prime scaramucce tra nuovo governo e nuova opposizione. Veltoni si aspettava che il Popolo delle Libertà affidasse all'opposizione la presidenza di uno dei due rami del parlamento e Berlusconi sembra proprio intenzionato a non farlo.
Se io fossi stato Berlusconi (sarei ai Caraibi a godermi la bella vita), visto lo strapotere di senatori e deputati avrei fatto il signore e concesso la carica al Partito Democratico, tanto non ha nulla da perdere... Ma forse la politica è più complessa di quanto io possa immaginarla. Il ragionamento di Berlusconi è lineare: due anni fa, il centro sinistra ha vinto con un numero risicato di voti e si è piazzato su tutte le poltrone del potere: presidenza della Repubblica, Senato e Camera. Ora che il Pdl ha stravinto, senza bisogno di ricontare le schede, perché una camera e la presidenza della repubblica dovrebbero andare nelle mani del partito che ha perso?
Di tutta risposta, Veltroni annuncia che faranno un governo ombra. Vista la mia ignoranza in materia, mi sono documentato in materia cominciando da qualcosa che dovrebbe essere imparziale: Wikipedia. La grande enciclopedia online (in italiano) ha due entrate in corrispondenza di governo ombra: una di stampo complottista che vede un governo sovranazionale dietro le scelte globali dei paesi al fine di far prevalere questa piuttosto che quella idea politica, l'altra invece, più soft, di natura istituzionale nei paesi Britannici con forma di governo parlamentare e bipartitica.
Per spiegarlo in parole povere, Veltroni sarà il primo ministro del governo ombra, ovvero si occuperà di marcare a uomo, permettetemi il paragone calcistico, l'operato del premier vero e proprio, instaurando una dialettica (costruttiva, aggiungo io) ogni qualvolta lo ritenga necessario. Ripetete questa operazione per ognuno dei futuri ministri del governo Berlusconi e avrete il governo ombra. Inizialmente ero un tantino scettico, ma a pensarci bene non è poi una così cattiva idea. Poi sembra che piaccia anche al Berlusca...
E' chiaro che se i programmi della maggioranza e della minoranza fossero diametralmente opposti, questa dialettica sarebbe solo una sterile polemica politica, ma visto che si sono accusati a vicenda durante la campagna elettorale di copiarsi reciprocamente il programma, allora può funzionare! Pensate che bello sarebbe se, per esempio, la riforma del sistema pensionistico nata dal dialogo del governo con l'opposizione, fosse approvata con 400 deputati e 200 senatori. Forse sto ancora dormendo e questo è un sogno... allora lasciatemi dormire ancora cinque minuti!
Se io fossi stato Berlusconi (sarei ai Caraibi a godermi la bella vita), visto lo strapotere di senatori e deputati avrei fatto il signore e concesso la carica al Partito Democratico, tanto non ha nulla da perdere... Ma forse la politica è più complessa di quanto io possa immaginarla. Il ragionamento di Berlusconi è lineare: due anni fa, il centro sinistra ha vinto con un numero risicato di voti e si è piazzato su tutte le poltrone del potere: presidenza della Repubblica, Senato e Camera. Ora che il Pdl ha stravinto, senza bisogno di ricontare le schede, perché una camera e la presidenza della repubblica dovrebbero andare nelle mani del partito che ha perso?
Di tutta risposta, Veltroni annuncia che faranno un governo ombra. Vista la mia ignoranza in materia, mi sono documentato in materia cominciando da qualcosa che dovrebbe essere imparziale: Wikipedia. La grande enciclopedia online (in italiano) ha due entrate in corrispondenza di governo ombra: una di stampo complottista che vede un governo sovranazionale dietro le scelte globali dei paesi al fine di far prevalere questa piuttosto che quella idea politica, l'altra invece, più soft, di natura istituzionale nei paesi Britannici con forma di governo parlamentare e bipartitica.
Per spiegarlo in parole povere, Veltroni sarà il primo ministro del governo ombra, ovvero si occuperà di marcare a uomo, permettetemi il paragone calcistico, l'operato del premier vero e proprio, instaurando una dialettica (costruttiva, aggiungo io) ogni qualvolta lo ritenga necessario. Ripetete questa operazione per ognuno dei futuri ministri del governo Berlusconi e avrete il governo ombra. Inizialmente ero un tantino scettico, ma a pensarci bene non è poi una così cattiva idea. Poi sembra che piaccia anche al Berlusca...
E' chiaro che se i programmi della maggioranza e della minoranza fossero diametralmente opposti, questa dialettica sarebbe solo una sterile polemica politica, ma visto che si sono accusati a vicenda durante la campagna elettorale di copiarsi reciprocamente il programma, allora può funzionare! Pensate che bello sarebbe se, per esempio, la riforma del sistema pensionistico nata dal dialogo del governo con l'opposizione, fosse approvata con 400 deputati e 200 senatori. Forse sto ancora dormendo e questo è un sogno... allora lasciatemi dormire ancora cinque minuti!
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