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20 marzo 2008

Alta finanza

Titolo: Alta Finanza
Titolo originale: Paper money
Autore: Follett, Ken
Ambientazione:
Londra, anni settanta
Giudizio:
Discreto

Commento: Di sicuro non è il romanzo migliore di Follett, ma trattandosi della sua seconda opera in ordine cronologico è comunque da considerarsi più che sufficiente. Alcuni lo ritengono, a mio parere giustamente, il trampolino di lancio per le sue opere successive di maggior impatto e sicuramente di più ampio successo. In definitiva, direi che mi è piaciuto anche se il romanzo termina in un modo un po' inaspettato come se fosse un'opera incompiuta.

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Due sono i personaggi principali del romanzo: Felix Laski e Tony Crox. Felix è un immigrato polacco accorso nella city per fare soldi e conquistarsi una posizione sociale. Non ha molti soldi, ma lo si può definire ricco perché grazie ai suoi affari, non sempre onesti e puliti, fa continuamente girare grandi quantità di denaro. A differenza di Felix, Tony è un criminale dichiarato. E' a capo di una organizzazione senza scrupoli dedita al guadagno facile attraverso qualsiasi attività disonesta possibile, senza porre nessun limite all'immaginazione. Un po' come la banda di Danny Ocean (nella fortunata serie di film con George Cluney) solo non così tecnologica.

La tranquilla city londinese è sconvolta da un violento uragano quando le vite dei due protagonisti si incrociano. La spirale degli eventi coinvolge molti innocenti come i redattori di un giornale pomeridiano, un giovane sottosegretario al ministero dell'economia, la holding di una prestigiosa famiglia che non navigava in buone acque per non parlare poi della Banca d'Inghilterra che perde in un sol giorno un milione di sterline che valgono doppio.

I due protagonisti vogliono dimostrare l'un l'altro di essere il migliore sulla piazza: così Laski chiede a Tony di fargli avere in anticipo una soffiata circa l'assegnazione di un appalto pubblico da parte del ministero del tesoro, mentre Tony si fa consegnare da Laski alcuni dettagli tecnici su come ottenere le banconote troppo usurate e destinate al macero dalla Banca di Inghilterra. Il risultato è che entrambi i piani fallirebbero se portati a termine indipendentemente, ma concertati all'unisono producono l'atteso successo.

Visto che il libro finisce in un modo po' sorprendente (almeno per il mio modesto parere), lascio a voi il compito di scoprirne il finale!


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