Ecco quindi di seguito il testo completo della pubblicazione, che potete trovare nella sua versione originale qui: Les conséquences sanitaires de l'accident de Fukushima
Disclaimer: Questa traduzione è stata eseguita in proprio da unico-lab, senza contributo, sostegno o revisione dell'IRSN, nel solo scopo di dare maggiore diffusione al comunicato stesso e permetterne quindi la comprensione anche alle persone non francofone.
Le conseguenze sanitarie dell'incidente di Fukushima
Punto della situazione a febbraio 2013
I. Stima della dose potenzialmente ricevuta dalla popolazione giapponese
Figura 4: Carte della zona principale di ricaduta radioattiva risultante dall'incidente di Fukushima: a sinistra, carta dei depositi cumulati di Cs-134 e Cs-137; a destra, carte della dose ambiente. |
- durante la fase delle emissioni (dal 12 al 25 marzo 2011), si potrebbe aver raggiunto una dose efficace superiore a 50 mSv (il livello applicabile in Francia per l'evacuazione d'urgenza della popolazione) all'interno di un raggio di 20 km, prevalentemente dovuta all'esposizione interna per inalazione di sostanze radioattive (dal 70 all'80%, a seconda del posto) e in secondo luogo dall'esposizione esterna vicino ai depositi (dal 15 al 20%);
- durante questo periodo, e tenendo conto delle condizioni meteorologiche, la dose stimata comincia a diventare significativa a partire dal 15 marzo, data alla quale le autorità giapponesi annunciavano di aver raggiunto l'evacuazione di circa 80 000 persone residenti nella zona di 20 km, decisa il 12 marzo. In questo modo è probabile che si siano potute evitare le esposizioni più massicce per questa parte di popolazione più vulnerabile. Si tratta di una differenza importante rispetto a quanto accadde intorno al sito di Chernobyl durante l'incidente del 1986;
- tenuto conto dell'abbondanza di nuclidi a vita breve nei depositi iniziali, al termine del primo mese seguente la formazione dei depositi si potrebbe aver superato la dose di 10 mSv (valore considerato in Francia sufficiente per l'allontanamento delle popolazioni in situazione post-incidente) per le popolazioni residenti nei territori più contaminati a nord-ovest della centrale, al di là della zona di evacuazione di 20 km (figura 5). In queste zone la dose per irraggiamento esterno dovuto ai depositi, tenuto conto della protezione degli edifici, avrebbe potuto arrivare fino a 25 mSv, senza tenere conto dell'esposizione dovuta al pennacchio radioattivo fra il 12 e il 25 marzo e all'eventuale consumo di alimenti contaminati. Tenuto conto del fatto che l'evacuazione di questi territori è cominciata solo il 22 aprile, non si può escludere che questi livelli di esposizione siano stati realmente raggiunti;
- Nel corso dei 12 mesi successivi (15 aprile 2011 - 15 aprile 2012) i territori dove la dose dovuta ai depositi esterni ha potuto potenzialmente superare i 10 mSv sono leggermente più estesi di quelli identificati nel periodo precedente (figura 6). Questi corrispondono circa a quelli soggetti a evacuazione differita (dopo il 22 aprile); è quindi probabile che questa dose si sia potuta evitare;
- Come ci aspettava, è durante i primi due mesi che la dose dovuta all'ingestione di alimenti contaminati (principalmente verdura a foglia) potrebber aver raggiunto i livelli più elevati. Questo mostra la correttezza di mettere rapidamente in pratica misure di interdizione e di controllo degli alimenti originari dei territori contaminati, come raccomandato in Francia dal CODIRPA;
- Considerando la rapida diminuzione di contaminazione delle verdure a foglia e dei livelli di contaminazione moderati delle altre categorie di alimenti (compreso latte e carne) e delle misure di interdizione e controllo messe in atto dalle autorità giapponesi, la dose per ingestione ricevuta nel corso del restante anno 2011 sono probabilmente basse, stimate a meno di 1 mSv. In caso di non rispetto dei limiti di commercializzazione, solo una consumazione ripetuta di funghi avrebbe potuto far superare questo valore;
- A condizione di mantenere il dispositivo di controllo di qualità radiologica degli alimenti prodotti nei territori coinvolti nell'incidente, la dose suscettibile di essere ricevuta dai consumatori di alimenti locali diminuità ancora negli anni a venire. E' dunque la dose dovuta all'esposizione esterna dei depositi che imporrano dei vincoli alla durata della gestione dei territori contaminati e alla riconquista delle zone evacuata.
II. Monitoraggio epidemiologico della popolazione in Giappone
Principi dello studio
- di una inchiesta di base destinata a tutte le persone che si trovavano nella prefettura di Fukushima durante la fase dei rigetti: questa inchiesta ha per obiettivo di stimare la dose esterna ricevuta dalle persone esposte, raccogliere informazioni relative alla presa di compresse di iodio stabile e alla consumazione di prodotti alimentari e di acqua potabile e di identificare le persone per le quali sarebbe necessario un monitoraggio medico di lunga durata, questa inchesta è realizzata su 2 056 994 persone;
- di un bilancio tiroideo realizzato su tutti i bambini di meno di 18 anni he si trovavano nella prefettura di Fukushima durante la fase dei rigetti: questo studio ha per obiettivo principale la messa in evidenza di un eventuale aumento del cancro della tiroide come quello osservato nei bambini esposti alla ricaduta radioattiva dell'incidente di Chernobyl, questa riguarda circa 360 000 bambini nati fino al 1 marzo 2012;
- di un monitoraggio delle anomalie gentiche e congenitali che possono apparire nei bambini nati da donne con una gravidanza dichiarata fra il 1 agosto 2012 e il 31 luglio 2011, questo studio riguarda circa 20 000 donne. Questo studio andrà a completare quello lanciato nel 2010 inuna dozzina di regioni del Giappone dal Ministero Giapponese dell'AMbiente su circa 100 000 donne incinte: l'obiettivo di questo studio (JECS: Japan Environment and Childrens's Study) è di valutare nei bambini nati da queste madri le conseguenze di una esposizione a tossine ambientali di natura chimica e fisica, a partire dal suo inizio questo studio comprendeva località vicine alla centrale nucleare di Fukushima Dai-Ichi (Fukushima, Minamisoma, Namie); nell'agosto 2011 le autorità giapponesi hanno deciso di integrare in questo studio un gruppo di 6 900 donne delle città fra le più esposte alla ricaduta radiaottiva (Kawamata, Koori, Date, Kunimi), tutti i bambini nati da madri partecipanti allo studio del JECS saranno seguiti fino all'età di 12 anni;
- di bilanci medici specifici sulle persone che sono state evacuate dalle zone più esposte alla ricaduta radioattiva, questo studio rigaurda 210 189 persone e permettera di raccogliere informazioni relative allo stile di vita (tabagismo, alcolismo) e al loro stato psicologico sulla base di un questionario, informazioni relative all'incidenza di base di patologia quali cancro, leucemia, diabete, disturbi epatici e renali e alla realizzazione di esami radiologici che possono incidere sulla dose esterna assorbita (in particolare, scanner). Dall'altro lato, un monitoraggio specifico complementare su dieci anni riguardante le turbe psicologiche sarà messo in opera dal Ministero Giapponese della Salute su circa 30 000 persone della prefettura di Fukushima, Iwate e Miyagi.
Avanzamento dello studio in corso
- Il 5 dicembre 2012, 475 028 persone fra le 2 056 994 residenti nella prefettura di Fukushima avevano risposto al questionario, ovvero un tasso di risposta del 23.1% secondo un rapporto pubblicato dall'Università di Medicina di Fukushima il 27 dicembre 2012.
- Fra i 475 028 questionari ricevuti, per 354 736 persone sono state calcolate le dosi esterne ricevuto nel corso dei primi 4 mesi dopo l'incidente (con l'esclusione dei lavoratori) con l'aiuto di un software sviluppato dal NIRS (National Institute for Radiological Sciences).
- Secondo le stime del NIRS, 234 929 persone (corrispondenti al 66.2% delle persone esaminate) avrebbero ricevuto nel corso dei primi 4 mesi dall'incidente delle dosi esterne inferiori a 1 mSv e 12 persone (corrispondenti a meno dello 0.01% delle persone esaminate) avrebbero ricevuto una dose superiore a 15 mSv (figura 7).
- Fra le 1é persone più esposte, si trova una persona di età compresa fra 10 e 19 anni, due persone fra 40 e 49 anni, due persone fra 50 e 59 anni, sei persone fra 60 e 69 anni e una persona con più di 80 anni. Le dosi più elevate sarebbero state ricevute dalle persone che si trovavano nelle regioni di Kempoku (comprendenti Kawamata e Yamakiya) e Soso (comprendenti Namie e Iitate) (figura 8).
- Al fine di valutare la funzione tiroidea dei bambini esposti alle emissioni radioattive l'Università di Medicina di Fukushima ha iniziato in aprile 2011 uan vasta campagna di realizzzione di ecografie della tiroide sui circa 360 000 bambini che erano presenti nella prefettura di Fukushima al momento dell'incidente. In caso di rivelazione di anomalie tiroidali, lo screening è completato da analisi biologiche o biopsie alla tiroide.
- Le autorità giapponesi si sono prefisse come obiettivo che tutti i bambini coinvolti possano beneficiare di una prima ecografia tiroidale entro april 2014. A partire da questa data, i bilanci tiroidei di controllo saranno eseguiti sui bambini ogni due anni fin all'età di 20 anni, poi tutti i 5 anni dopo i 20 anni.
- Fra i 95 954 bambini che hanno beneficiato di un controllo tiroideo fra l'aprile 2011 e settembre 2012, l'ecografia non ha rivelato la presenza di alcuna anomalia in 57 627 casi (il 60.1%), noduli o cisti di diametro inferiore a 5 mm o 20 mm rispettivamente (noduli e cisti non necessitano normalmente di trattamenti particolari) sono stati diagnosticati su 37 826 bambini (il 39.4%), infine 501 bambini presentavano noduli o cisti di diametro superiore a 5 mm o 20 mm rispettivamente (lo 0.5%), tali da giustificare di una ecografia di controllo.
- Sui 501 bambini che devono sottostare ad esami complementari, 83 erano stati realizzati entro il 31 [sic!] settembre 2012. La seconda ecografia di controllo ha permesso di confermare l'assenza di inquietudini in 23 bambini. Per quanto rigaurda gli altri 60, 36 hanno beneficiato di aspirazione del contenuto dei noduli o delle cisti rivelate. Per questi bambini è raccomandato un controllo annuale. Tuttavia, al giorno d'oggi alcuna informazione precisa rigaurdante il risultato delle aspirazioni realizzate è stata portata a nostra conoscenza.
- Al 31 ottobre 2012, 92 311 persone (di cui 18 743 bambini e 73 568 adulti) fra le 210 189 (di cui 29 585 bambini e 180 604 adulti) che sono state evacuate dalle zone più esposte avevano risposto a un questionario per raccogliere informazioni sulle loro abitudini di vita dopo l'incidente e sul loro stato psicologico.
- Fra queste 92 311 persone, sulla base delle risposte fornite 4 757 (di cui 1 294 bambini e 3 463 adulti) sono state segnalate per essere ricontattate e beneficiare di un sostegno infermieristico o psicologico da parte dell'Università di Medicina di Fukushima. Su 4 757 persone, si sono potute contattare per via telefonica 3 831 persone (di cui 1 158 bambini e 2 673 adulti
III. La situazione dei lavoratori impiegati nelle operazione condotte nella centrale nucleare di Fukushima Dai-Ichi
- Due lavoratori di età fra i 20 e 30 anni sono deceduti l'11 marzo 2011 mentre si trovavano in uno degli edifici del sito diFukushima indondato dallo tsunami;
- tre lavoratori di età fra i 50 e 60 anni sono deceduti per arresto cardiaco avvenuto il 14 marzo 2011 per il primo, il 9 gennaio 2012 per il secondo e il 22 agosto 2012 per il terzo;
- un lavoratore di una quarantina di anni è deceduto di leucemia acuta il mese di agosto 2011: questo lavoratore non era mai stato esposto a radiazioni ionizzanti prima dell'incidente. Fra il mese di marzo 2011 e agsoto 2011, ha ricevuto una dose esterna di 0.5 mSv, d'altra parte una misura antroporadiometrica ha confermato l'assenza di contaminazione interna alla data del 7 agosto 2011. Queste informazioni complementari hanno permesso di confermare l'assenza di un rapporto causa-effetto fra l'esposizione alla radiazione ionizzante e la leucemia causa del decesso;
- un lavoratore di una cinquantina di anni è deceduto in seguito a shock settico originato da un ascesso retroperitoneale il 6 ottobre 2011. Come per il lavoratore precedente deceduto di leucemia acuta, questo decesso non può essere attribuito all'esposizione a radiazione ionizzante: in effetti questo lavoratore non era mai stato esposto prima dell'incidente: ha ricevuto una dose esterna di 5 mSv dopo l'incidente e una misura antroporadiometrica realizzata il 9 settembre 2011 ha confermato l'assenza di contaminazione interna.
IV. Coinvolgimento dell'IRSN nei lavori dell'UNSCEAR
- il primo gruppo, diretto da un rappresentante americano, è incaricato di raccogliere le misurazioni e verificare la loro qualità; l'IRSN è rappresentato da un esperto responsabile di uno dei tre sottogruppi costituiti sotto questo gruppo di lavoro;
- il secondo gruppo, diretto da un responsabile tedesco, è incaricato di valutare la dispersione atmosferica e marina delle emissioni radioattive; l'IRSN è rappresentato da un esperto in questo gruppo di lavoro;
- il terzo gruppo, diretto da un rappresentante australiano, è incaricato di valutare la dose assorbita dalla popolazione e le conseguenze per le persone esposte, cosi' come delle specie non umane; l'IRSN è rappresentato da due eseprti in questo gruppo di lavoro;
- il quarto gruppo, diretto da un rappresentante francese dell'IRSN, è incaricato di valutare la dose ricevuta dai lavoratori e le conseguenze sulla loro salute.
canadiani?
RispondiElimina:)
Ti sorprende più quello che gli australiani?
RispondiEliminaGli australiani mi sembrano normali, sono i canadiani che mi sembrano un francesismo :)
RispondiElimina@toto_unicolab:disqus
RispondiEliminasei riuscito a leggere il commento che stavo scrivendo prima?
Infatti ho capito in ritardo... pensavo che gli strani fossero gli australiani che non hanno centrali e poi mi sono accordo dei... canadiani.
Toccata e fuga plantigrada:
RispondiEliminaKEPCO decides to start shipping MOX fuel to Japan
Kansai Electric Power Company says plutonium-uranium mixed oxide fuel, known as MOX, will be shipped from France to Japan for use in pluthermal power generation.
The MOX fuel shipment from abroad would be the first since the accident at the Fukushima Daiichi nuclear power plant in March 2011.
KEPCO said on Thursday it cannot say now whether such fuel will be used.
Pluthermal power generation uses a mixture of plutonium extracted from spent nuclear fuel and uranium. The method was used at 4 power plants in Japan, including the firm's Takahama plant and Kyushu Electric Power Company's Genkai plant.
But KEPCO suspended MOX fuel shipments from abroad after the March 2011 quake and tsunami and nuclear accident at Fukushima Daiichi plant. The firm did so because Japan's nuclear fuel recycling policy was not clearly defined and safe transportation of MOX fuel was not guaranteed.
Two years after the accident, the utility decided to resume shipping of MOX fuel made in France for use at the Takahama plant.
KEPCO says winning local support is a prerequisite to restarting pluthermal power generation.
Mar. 21, 2013 - Updated 11:42 UTC (20:42 JST)
P.S. ricordo che a marzo 2011 le forze di autodifesa dovevano andare a scortare un carico di MOX dei franciani [mi adeguo alla lingua valerianese] ma poi hanno posticipato tutto a data da stabilirsi, che sia questo il carico di allora?
che piacere risentirti!
RispondiEliminaKEPCO said on Thursday it cannot say now whether such fuel will be used.
RispondiEliminaCioé, questa frase in pratica significa.... si lo prendiamo, ma non sappiamo ancora che farcene :-)
Bentornato!
lo so che mi hai messo nello spam, pero' trova tempo che andiamo tutti a cena :)
RispondiEliminaanch'io sono finito nel suo spam :(
RispondiEliminaEd il fatto che non leggo nemmeno i miei post dovrebbe darvi un`idea del tempo libero che ho :(
RispondiElimina